“IL FUORIONDA DI ANGELO DEI RICCHI E POVERI A CAPODANNO? È ANDATO IN ONDA MA NON IN DIFFUSIONE, NON HO SENTITO NIENTE” – MARCO LIORNI APRE LE VALVOLE: “DA GIOVANE ERO UN ULTRA' DELLA ROMA, MI È SUCCESSO DI TROVARMI AL CENTRO DI UN’INVASIONE DI CAMPO CHE LA POLIZIA AVEVA 'CARICATO'. DOPO QUELL’ESPERIENZA MI È RIMASTO IL TRAUMA” – “IN PASSATO HO SOFFERTO DI ANSIA E STRESS. IN SEGUITO, HO SCOPERTO CHE I TRAUMI DEI GENITORI VENGONO TRASMESSI ATTRAVERSO I GENI, MIO PADRE ERA ORFANO DI GUERRA E…” – “VERISSIMO”, “IL GRANDE FRATELLO”, IL RAPPORTO CON LA MOGLIE E LA CONDUZIONE DI “ORA O MAI PIÙ”
Teste di c... I Ricchi e Poveri cosi per il Capodanno 2025 su rai1 in diretta ???
1 gennaio 2025 pic.twitter.com/qV0N7llwoS
— Italia Mattanza (@IMattanza) January 1, 2025
Estratto dell’articolo di Sara Orlandini per www.leggo.it
“Ora o mai più” è il programma di Rai 1 delle seconde possibilità. Artisti che hanno avuto un periodo di grande successo per poi ritrovarsi a un punto un po’ spento delle loro carriere stanno cercando di dare il meglio di sé all’interno dello show in onda il sabato sera. La trasmissione musicale è condotta da Marco Liorni. […] Il conduttore si è raccontato a Leggo.
[…] I concorrenti come stanno vivendo la competizione?
«Sta succedendo qualcosa all’interno del programma. Ci sono alcuni artisti che stanno avendo una seconda occasione con interviste, serate, ospitate. Altri si stanno ritrovando anche come persone. Ognuno di loro si sta davvero dando da fare e tutti stanno dando il loro apporto al programma».
marco liorni ricchi e poveri capodanno 2025
[…] A Capodanno, con Angelo Sotgiu dei Ricchi e Poveri, è stato protagonista di un episodio diventato virale sui social. Si era accorto di ciò che stava succedendo?
«Effettivamente questa cosa non è mai stata chiarita. Allora, molto semplicemente, il microfono era aperto, però, sul palco, non si sentiva quello che diceva Angelo e nemmeno le persone in piazza lo hanno sentito.
In realtà, io non ho sentito assolutamente niente perché era alle mie spalle in mezzo a un grande fracasso e nemmeno ha capito che aveva il microfono acceso, perché sennò, non avrebbe mai detto quella frase. Ci sono arrivati anche dei video di persone presenti in piazza e non si sente mai la voce di Angelo, la mia si sente perché sono “diffuso”, quindi, quello che ha detto lui è una cosa che è andata in onda ma non in diffusione».
Da ultrà della Roma, le è mai capitato di assistere a qualche disordine o rissa?
«Io andavo nel settore Cucs, che era il Commando ultrà della Curva Sud dove, tra l’altro, non si vedeva nemmeno bene la partita. Mi è successo di trovarmi al centro di un’invasione di campo che la Polizia aveva “caricato” e io mi sono ritrovato in mezzo alla folla.
Tra l’altro, dopo quell’esperienza, mi è rimasto il trauma perché non puoi più controllare dove vai, segui la gente che ti porta chi sa dove e io soffro pure di claustrofobia, quindi, è stato un momento brutto! (Ride, ndr) Poi, mi ricordo che in Roma-Liverpool mi ritrovai in mezzo agli scontri e presi anche un calcio… però, non è che andavamo a fare a botte».
In passato ha dichiarato di aver sofferto di ansia e stress, forse in parte legati al rapporto con suo padre. Come li ha superati?
«Il discorso non è proprio relativo a mio padre. Lui era orfano di guerra, aveva perso il papà a 8 anni. Non ha avuto un modello genitoriale affettuoso e era molto severo. Questo mi ha fatto crescere tanto e io gli sono molto grato perché - insieme a mia madre - mi ha trasmesso valori importantissimi.
Diciamo che sono cresciuto, fino a un certo punto della mia vita, con paure eccessive. In seguito, ho scoperto che i traumi dei genitori vengono trasmessi attraverso i geni, per cui io avevo delle reazioni - ad esempio, mi svegliavo di notte con una certa frenesia alle gambe - che non riuscivo a spiegarmi e che ho compreso con la meditazione dei geni».
Di cosa si tratta?
«L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ndr) è una tecnica terapeutica veloce. Certe cose che sentivo derivavano da alcuni traumi di mio padre, da situazioni che aveva vissuto da piccolo, essendo un orfano di guerra. Ho superato tutto con la consapevolezza: risalivo al pensiero principale che poteva crearmi ansia o stress e imparavo a capirlo e a conviverci».
marco liorni con la moglie giovanna astolfi
Ha definito il rapporto con sua moglie Giovanna continuamente in crescita, cosa intende?
«Abbiamo imparato e scoperto nel tempo, in mezzo a mille situazioni e a qualche crisi, che bisogna cercare di dirsi un po’ tutto, anche le cose che magari si vorrebbero non dire. Anche se alcune dinamiche della coppia poi non vengono risolte, almeno non sono pesi che ci si porta dietro. Questa è una “ricetta” che vale per me e mia moglie, poi ognuno trova la sua. Bisogna parlarsi tanto per capire per quale ragione una persona fa una cosa piuttosto che un’altra e dal confronto si può anche cambiare punto di vista».
[…] A un certo punto della sua carriera era diventato “quello del GF”. Quando è arrivata la svolta?
«In realtà è arrivato prima Verissimo perché ho cominciato nel 1996 e, poi, nel 2000 arrivò il Grande Fratello dove lavorai come inviato ma, a un certo punto - dopo sette anni di reality - volevo fare qualcosa di diverso e quindi l’ho lasciato. C’è stato un periodo di 4 anni dove non sono riuscito a fare molto, però dopo, arrivò l’occasione de La Vita In Diretta.
Ci fu un momento in cui sono stato sul punto di lasciare perché dopo 4 anni in cui vedi che non succede niente ti chiedi se sarà sempre così. Invece, poi, feci un programma in prima serata, che non ebbe seguito, ma che mi aprì nuove possibilità come “Estate in Diretta” e, appunto, “La vita in diretta”. Quando pensavo di mollare, le oppurtunità sono arrivate». […]
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