MARINA" STRARIPA" DI MEANA RACCONTA: "QUANDO AVEVO 13 ANNI, UN GIORNO AL CINEMA UN TALE DIETRO DI ME MI HA MESSO IL PENE SUL COLLO E HA SPORCATO DI SPERMA IL MIO BEL MONTGOMERY GIALLO. SONO SALTATA IN PIEDI, HO FATTO IL DIAVOLO A QUATTRO FINCHÉ…" - ALBA PARIETTI RACCONTA LE AVANCES SUBITE DA UN POLITICO DI DESTRA ("NON BERLUSCONI"): MI SCRISSE: "'HO VOGLIA DELLA TUA BOCCA". IO ESPLOSI DI RABBIA." E LUI..
Nuovo appuntamento con "La confessione" format realizzato da Loft Produzioni per Discovery Italia, in cui Peter Gomez intervista personaggi discussi della politica, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport che hanno fatto della trasgressione una delle cifre della loro vita. Venerdì 17 novembre alle 22:45 su NOVE (tasto 9 del telecomando) a raccontarsi è Alba Parietti, preceduta dalla confessione di Vittorio Sgarbi.
Alba Parietti dice di sé: «Sono, come dice Sgarbi, un monumento nazionale... Anche se ormai ritengo poco visitato».
A proposito delle avances subite da un politico di destra racconta: «Non ho mai chiesto favori, nemmeno ad amici potenti. Mio padre diceva “quando ti sei venduto, ti sei venduto per sempre”. Mi sono trovata in una situazione molto complicata quando la mia carriera era già molto avanti ed ero già affermata. Un direttore di una rete pubblica decide che, senza un motivo, io non devo più lavorare.
Un amico, nonostante non avessi mai chiesto nulla in vita mia, mi parla di un politico di destra – non è Berlusconi che sia ben chiaro – che all’epoca andava per la maggiore e aveva un enorme potere. Io lo incontro dicendogli che ero innanzitutto molto mortificata dal dover chiedere proprio a lui un incontro con questo direttore, che speravo di poter avere un chiarimento e che per me il lavoro era la mia vita, la mia identità. E questo signore, dopo tutti questi bellissimi discorsi, la prima cosa che fa è mandarmi dei messaggi privati con dei toni assolutamente imbarazzanti. Mi comincia a corteggiare, mi chiamava principessa.
A questo punto questo signore si allarga e mi manda un messaggio più imbarazzante degli altri, mi dice “ho voglia della tua bocca”. A questo punto esplodo e gli dico “senti, lo capisci che dicendo questo tu mi metti in una situazione mortificante? Lui risponde “figurati principessa, vorrà dire che mi presenterai una tua amica”.
2. MARINA RIPA DI MEANA: NON NE POSSO PIU’…
Marina Ripa di Meana per Libero Quotidiano
Ragazze, ma quando eravate piccole, la mamma non vi ha mai detto "non accettare caramelle dalle persone che non conosci?" E nemmeno da quelle che conosci, aggiungo io. Non vi ha mai avvertito che a volte anche il principe azzurro può diventare l' uomo nero? Ragazze, io vi credo, vi capisco, sono dalla vostra parte ma adesso basta, mettiamo fine a questa slavina di accuse che sta diventando grottesca! Così non si va da nessuna parte, così si rischia di affondare in una ridicola caccia alle streghe (o meglio agli orchi). Evitiamo di entrare in quella che sta ormai diventando un' assurda catena di montaggio.
Ora che l' onda del movimento "me too" ha lambito anche Bruxelles, ora che sappiamo che non solo le attrici ma anche le parlamentari europee subiscono molestie dai colleghi maschi, cerchiamo di ottenere risultati concreti, chiediamo nuove misure legali efficaci, chiediamo che il limite per la denuncia di abusi sessuali non sia di soli sei mesi. Evitiamo però che diventino venti anni, altrimenti si finisce solo per sfogliare un inutile e ridicolo album dei ricordi.
marina ripa di meana PLAYMEN-1991
Seguite l' istinto, ribellatevi, urlate, scalciate, fate qualsiasi cosa, ma basta con questo piagnisteo postumo. E se poi è una questione di carriera, siate orgogliose di non aver mandato giù il rospo.
Quando avevo tredici anni, un giorno al cinema un tale dietro di me mi ha messo il pene sul collo e ha sporcato di sperma il mio bel montgomery giallo con alamari verdi. Sono saltata in piedi, ho urlato, ho fatto il diavolo a quattro finché non hanno riacceso le luci nel cinema. Gli altri spettatori sono insorti, mi hanno dato man forte e mentre quello tentava di scappare lo hanno inseguito, agguantato e consegnato alla polizia. In conclusione, vorrei che i giornali osservassero il silenzio stampa su tutto questo chiacchiericcio, a meno che non si tratti di casi gravi e comprovati. E che i legislatori prendessero misure urgenti e serie. Altrimenti rischiamo che tutto finisca solo in una ridicola barzelletta.
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