
1. MASCHI ETEROSESSUALI? LA RUOTA GIRA! GAY, TRANS, BISEX SONO I NUOVI BORGHESUCCI 2. GLI ATTIVISTI GAY NON LOTTANO PIÙ PER IL DIRITTO DI ESSERE DIVERSI, MA PER IL DIRITTO DI ESSERE UGUALI, DI SPOSARSI E AVERE FIGLI COME CHIUNQUE ALTRO. E HANNO PERDUTO QUALCOSA: LA TRASGRESSIONE 3. MOLTI GAY SI DOMANDANO SE IL MATRIMONIO FRA PERSONE DELLO STESSO SESSO NON DANNEGGI LA LORO IDENTITÀ
Cosmo Landesman per “Spectator”
Quando si parla di battaglie delle idee, spesso si dice che la destra ha vinto sulla questione economica e la sinistra su quella culturale. Ma considerate il caso della lesbica radicale con il vibratore di lusso che incontrai a Londra negli anni Ottanta, per la precisione alla festa in uno “squat” occupato. Dopo una discussione sulle politiche sessuali, lei, ubriaca, mi puntò il vibratore e disse: «Siete finiti. Il futuro appartiene a noi freak sessuali».
Corteo attivisti gay a Londra-1
Il “voi” stava per uomini bianchi, borghesi ed eterosessuali come me. Il “noi” raggruppava gay, lesbiche, trans, queer, la brigata sadomaso e quelli che provavano tutto almeno una volta nella vita. Si credeva davvero, anche a livello accademico, che le minoranze sessuali avrebbero potuto sovvertire il sistema laddove la sinistra aveva clamorosamente fallito. Dopotutto, il personale e il politico all’epoca coincidevano. Il pene eterosessuale e il patriarcato oppressivo andavano mano nella mano e portavano a stupri, guerre nucleari e devastazione ecologica.
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
Non molto tempo fa ho rincontrato la lesbica radicale del vibratore, le ho ricordato quella festa e lei si è messa a ridere, arrossendo. E per una buona ragione: ha una moglie, due figli, un lavoro come “civil servant”, un’ipoteca e una casa in periferia. Eccolo, il futuro che apparteneva ai freak. Freak era un termine che quelli di sinistra accoglievano di buon grado. I radicali sessuali di allora non volevano essere assimilati al mainstream. Chi mai desiderava essere come quei noiosi bianchi eterosessuali?
Oggi la risposta è chiara: tutti. Gli outsider sessuali di ieri hanno oggi lo stile di vita che un tempo disprezzavano. Un uomo che conoscevo era famoso negli anni Ottanta per le sue feste bondage e ora è famoso per i barbecue nel suo giardino. Gli attivisti gay non lottano più per il diritto di essere diversi, ma per il diritto di essere uguali, di sposarsi e avere figli come chiunque altro.
Nell’era Thatcher tutti erano convinti che noi bianchi eterosessuali fossimo troppo moralisti e conservatori sul sesso per poterci adattare al pluralismo sessuale che emergeva nel mondo post-Sessanta. La chiusura mentale dell’uomo bianco etero è raccolta nella “Clause 28” del 1987 che proibiva agli enti locali di promuovere intenzionalmente l’omosessualità e “l’insegnamento in qualsiasi scuola pubblica dell’accettabilità dell’omosessualità come pretesa relazione familiare”.
Il movimento gay aveva ragione ad infuriarsi, ma sbaglia se ritiene che da allora le cose non siano cambiate. Basta guardare la cultura popolare inglese: Clare Balding è una mamma lesbica amata da tutti, Graham Norton idem e Stephen Fry è irritante non certo per la sua sessualità. Quando l’artista Grayson Perry - un uomo cresciuto che si veste come una bambina - ha fatto irruzione nelle nostre vite, abbiamo forse invocato il ritorno a valori morali? No, gli abbiamo dato il “Turner Prize”.
Ho perso il conto dei libri e dei saggi su come la ristretta mente del bianco eterosessuale sia condannata a non accettare mai il cambiamento. Confesso che un tempo credevo che la fine fosse vicina per gli uomini come me. Ricordo che negli anni Novanta ci fu una serie infinita di rivelazioni e (di accuse): tutte le icone eterosessuali erano gay. Dicevi il nome di qualunque star di Hollywood o statuario atleta e in coro ti rispondevano: sai com’è, è gay!»
Ai miei occhi le uniche figure pubbliche eterosessuali rimaste erano l’inquietante Hugh Hefner e Donald Trump. Se i sinistroidi anti-bianchi eterosessuali avessero avuto ragione, sarei sull’orlo dell’esaurimento o avrei perlomeno una crisi d’identità. Invece ad essere in crisi non è l’uomo bianco etero, ma i membri della comunità LGBT. C’è una gran discussione fra femministe e transgender su cosa costituisca “una donna”, e molti gay si domandano se il matrimonio fra persone dello stesso sesso non danneggi la loro identità.
la controrivoluzione sessuale fatta dagli etero-1
Personalmente non ricordo un periodo in cui in cui essere bianco, maschio ed eterosessuale fosse ritenuta cosa buona. Era considerato rozzo nei circoli della moda e in quelli artistici. Di solito dovevo scusarmi di essere così noiosamente etero. Quando confessavo agli amici di non essere mai stato a letto con un uomo o di non aver mai fatto un’orgia, mi guardavano con incredulità, come se avessi detto di non essere mai stato a Parigi. Oggi non accade più. Il personale, soprattutto quando ha a che fare col sesso, non coincide più con il politico.
graham norton
roma pride 2014 trans popputa 75
stephen fry
roma pride 2014 bacio trans 69
roma pride 2014 police trans 115
roma pride 2014 trans in dance 32
grayson perry
Il maschio bianco etero non può e non vuole più aspettarsi che gli altri si conformino alla sua idea di sessualità. Ma i gay, trans, bisex hanno perso qualcosa: la trasgressione, il glamour che circonda chi è davvero un outsider.