DI MATTEO OUT! - SEI MESI DOPO IL TRIONFO IN CHAMPIONS LEAGUE, ABRAMOVIC CACCIA DALLA PANCHINA DEL CHELSEA IL TECNICO ITALO-SVIZZERO CHE PAGA COSÌ LA SCONFITTA DI IERI CON LA JUVENTUS – RICCHI & SCEMI: DI MATTEO ‘’COLPEVOLE” DI ESSERE SOLO TERZO IN PREMIER LEAGUE…
Ansa.it
Il Chelsea ha esonerato Roberto Di Matteo. Sei mesi dopo il trionfo in Champions League, è già terminata l'avventura sulla panchina di Stamford Bridge del tecnico italo-svizzero che paga così la sconfitta di ieri con la Juventus.
Di Matteo lo scorso marzo era subentrato sulla panchina della squadra inglese ad André Villas-Boas. L'allenatore paga un avvio di stagione altalenante, con il Chelsea terzo in Premier League: ma fatale è stata la batosta subita in Champions sul campo della Juve. Tra i nomi dei candidati che circolano per la successione spicca quello di Rafa Benitez, ex Valencia, Liverpool e Inter.
2. DALLA CHAMPIONS ALLA POLVERE - LA DI MATTEO STORY AL CHELSEA
Luca Bianchin la Gazzetta dello Sport
Il tecnico italiano aveva sostituito Villas Boas lo scorso marzo. Subito i successi in Fa Cup e Champions League. Il rinnovo di contratto, poi la caduta con l'Atletico Madrid in Supercoppa. E' l'inizio della crisi dei Blues che ha portato all'esonero di colui il quale resterà comunque il "miglior subentro" della storia del calcio
"Roberto ci ha aiutato ad arrivare a una storica vittoria in Champions e a una settima Fa Cup". Il comunicato con cui il Chelsea ha comunicato l'esonero di Di Matteo usa parole di circostanza, ma dice la verità : RDM è stato il subentrato migliore nella storia del calcio, come ha scritto questa mattina l'Independent. Ha preso la panchina di Villas Boas a inizio marzo e ha fatto il massimo: subito due trofei, poi le difficoltà di questo inizio stagione. In totale, 12 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte in Premier, più 7 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte in Champions.
Con la sensazione che Abramovich non l'abbia mai apprezzato al 100%. Un riferimento su tutti: il 10 maggio, con il Chelsea in piena corsa Champions, il Sun scrisse che il proprietario dei Blues aveva intenzione di cambiare il manager a fine stagione, qualunque fossero stati i risultati nel mese successivo. Probabilmente l'indiscrezione aveva un senso anche se poco più di trenta giorni dopo arrivò la notizia contraria: con Guardiola deciso a prendere un anno sabbatico, Abramovich firmò un biennale con Di Matteo. Matrimonio forzato, matrimonio fallito.
PRIMAVERA: I SUCCESSi - Il rapporto tra Abramovich e Villas Boas ha avuto una fine simile. L'addio arrivò dopo l'1-0 subito il 3 marzo in casa del Wba, a dieci giorni dal 3-1 nell'andata degli ottavi di Champions a Napoli. Di Matteo subentra, vince subito a Birmingham e con lo Stoke, poi ribalta il ritorno col Napoli: inutile il gol di Inler, Ivanovic decide i supplementari e il Chelsea passa vincendo 4-1. Inizia qui la storia del Di Matteo concreto, quasi catenacciaro: privilegia la difesa e si aggrappa a Drogba.
Perde qualche partita, come il derby italiano con il City di Mancini in campionato, ma elimina il Benfica nei quarti di Champions e convince il Chelsea - giudicato un po' a fine corsa - a giocare le partite della vita contro il Barcellona. Nella semifinale di andata decide proprio Drogba: uno a zero. Al ritorno il Barça va avanti 2-0 ma Ramires riporta avanti i Blues nel doppio confronto. Sul 2-1 il Barcellona attacca, attacca, attacca ma non trova mai il 3-1 e prende gol da Torres al 90'.
Il meglio alla fine, come nella finale di Monaco. Il Chelsea ha 4 squalificati (Terry, Ivanovic, Meireles, Ramires) e Di Matteo rischia tutto con il giovane Bertrand sulla fascia. Gli va bene perché Drogba pareggia il gol di Muller a due minuti dalla fine e il Bayern si blocca: sbaglia un rigore con Robben e chiude i supplementari sull'1-1. Poi Cech para il rigore di Olic e Schweinsteiger calcia il suo sul palo consegnando a RDM il trofeo più importante. Niente male, dopo una Fa Cup vinta in finale contro il Liverpool.
AUTUNNO: LA CRISI - A metà settembre, in un'intervista, Di Matteo disse: "Sarà la Champions più dura di sempre. Torna anche la Juve, che ha di nuovo fame". Ecco. Proprio la Juve lo ha costretto ad alzarsi dalla panchina del Chelsea dopo 262 giorni, comunque più dei 256 di Villas Boas e dei 247 di Avram Grant, che ora è considerato uno dei possibili sostituti.
La situazione, in effetti, è precipitata in fretta. Il Chelsea ha perso male, malissimo, la Supercoppa europea contro l'Atletico Madrid, mentre in Premier è partita forte per crollare a fine ottobre. Decisivo il 2-1 in casa dello Shakhtar Donetsk perché da quel momento il Chelsea ha vinto solo una partita - proprio contro lo Shakhtar - su otto. E nonostante il passaggio ai quarti di Coppa di Lega (5-4 allo United ai supplementari), Abramovich ha preso la sua decisione.
DI MATTEO Roberto di matteoROMAN ABRAMOVICH DI MATTEOROMAN ABRAMOVIC - copyright PizziRoberto Di Matteo