1. MATTEO SALVINI PREPARA LA FELPA COATTA PER FESTEGGIARE IL SORPASSO A DESTRA: “SE IN EMILIA LA LEGA SUPERERÀ FORZA ITALIA BERLUSCONI DEVE DECIDERE: O NOI O RENZI” 2. OGGI TUTTI A STRACCIARSI LE VESTI PER L’ESITO DEL PROCESSO ETERNIT, A RICORDARE LE OLTRE 2.000 VITTIME, A PARLARE DI GIUSTIZIA NEGATA. PER IL CODICE PENALE IL REATO SI È PRESCRITTO OLTRE DIECI ANNI FA MA LE PARTI CIVILI FANNO PRESENTE CHE NEL 2025 CI SARÀ UN ALTRO PICCO DI MORTI PER AMIANTO. C’È CHE IL TUMORE NON SI PRESCRIVE 3. FANTASTICO SHOW! LA TV DI STATO SI RIBELLA ALLO STATO E LO TRASCINA IN TRIBUNALE
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
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1. MA IL TUMORE NON SI PRESCRIVE
Sarà sicuramente ineccepibile la sentenza della Cassazione che ieri ha azzerato le condanne del processo Eternit dichiarandone la prescrizione. Oggi i giornali evitano di celebrare un’altra vittoria del professor Franco Coppi, difensore dell’industriale svizzero Stephan Schmidheiny, ma è andata così. E’ andata che il reato di disastro ambientale è stato legato alla sola attività della fabbrica di Casale, che ha chiuso nel 1986, e quindi si sarebbe prescritto una dozzina di anni dopo. Il reato era già “morto” al momento del processo di primo grado.
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Va detto che forse una parte di responsabilità ce l’ha anche la procura di Torino, che ha contestato un reato “debole” anziché battere subito la strada dell’omicidio, colposo o doloso, che invece non si prescrive. Ci deve aver ripensato, visto che da due anni è aperto anche un fascicolo per omicidio e il giudice Guariniello potrebbe chiedere presto un processo bis per omicidio volontario di 213 persone. Si vedrà.
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Intanto resta l’amarezza e la delusione per com’è andata ieri in Cassazione, dove non potevano che applicare i codici. Oggi tutti a stracciarsi le vesti per l’esito del processo, a ricordare le oltre 2.000 vittime di mesotelioma pleurico dovuto all’amianto, a parlare di giustizia negata. Per il codice penale il reato si è prescritto oltre dieci anni fa ma le parti civili fanno presente che nel 2025 ci sarà un altro picco di morti per amianto. C’è che il tumore non si prescrive e allora forse sarebbe il caso di rivedere la disciplina della prescrizione.
Di pensarci prima che la Cassazione cassi. SI potrebbe stabilire che anche il reato di disastro ambientale non si prescrive, visto quello che può causare anche a distanza di mezzo secolo. In fondo il governo sta facendo una riforma della giustizia e sta intervenendo anche sulla prescrizione. Sarebbe ipocrita lamentarsi per la sentenza di ieri e poi voltarsi dall’altra parte.
2. MORTI FUORI TEMPO MASSIMO
Dovevano morire subito, rispettando i tempi della prescrizione, i dipendenti della Eternit di Casale Monferrato. Invece hanno cincischiato e ora non possono avere giustizia. “Eternit, prescrizione e condanna annullata. La decisione della Cassazione. Sfumano anche i risarcimenti. Guariniello: ora si apre il capitolo omicidi”. “L’ultima vittima seppellita sabato. La sofferenza rimasta senza giustizia” (Corriere, pp. 5-6).
Su Repubblica il racconto della strage infinita: “Il padrone, l’amianto e quei tremila morti. ‘Dalla fabbrica uscivano solo malati’. A Casale ancora oggi c’è un funerale a settimana ‘per Eternit’. Stephan Schmidheiny ‘lo svizzero’ non si faceva mai vedere. Ma scoperti gli effetti cancerogeni della polvere invitò i suoi operai ‘a smettere di fumare’” (p. 4).
La Stampa anticipa le prossime mosse dell’accusa: “Guariniello pronto a rilanciare con il processo bis per omicidio. Sconfitta la strategia della Procura, ma la battaglia prosegue” (p. 3). Singolare la scelta del Messaggero, che dedica alla vicenda un pezzo di tre colonne a pagina 12.
3. TUTTI IN PIAZZA, O QUASI
Il governo lavora alacremente per l’unità sindacale e all’appello manca soltanto la Cisl, che si conferma sostanzialmente interessata solo al Pubblico impiego. Corriere: “Sciopero generale il 12 dicembre. Poletti non parla sul palco Uil: è scontro. Via libera al Jobs Act in commissione. Tra un mese forse il primo decreto attuativo” (p. 8). Repubblica: “Sciopero il 12, Poletti rompe con Cgil e Uil. Il ministro non si presenta al congresso sindacale e viene fischiato. Camusso attacca Furlan che aveva anticipato la non adesione Cisl: ‘Scortese che lo abbia annunciato prima dell’incontro con noi’. La replica: ‘La protesta non è stata mai in agenda’. Oggi Renzi a Parma” (p. 9).
Il Giornale si supera con questo allarme: “Lo sciopero di Santa Lucia rovina lo shopping di Natale. Colpirà l’economia con un danno vicino allo 0,3% del Pil, circa 4,8 miliardi di euro” (p. 2).
4. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
A colpi di emendamenti, governo e maggioranza stanno ancora trafficando intorno alla manovra: “Bonus bebè di 80 euro ai redditi più bassi. Incentivi raddoppiati per i macchinari, prorogata la compensazione tra i crediti e i debiti fiscali. Attesa lunedì la lettera di Bruxelles: verrebbe evitata la bocciatura ma resta la questione debito alto” (Corriere, p. 10). La Stampa parla di “nuovi impegni scritti per avere dall’Ue il sì alla manovra. Vertice Renzi-Padoan: l’impianto non si tocca. Altri quattro mesi di ossigeno per fare le riforme” (p. 5).
Il governo a caccia di soldi prova a rianimare anche le dismissioni. Repubblica spande ottimismo: “Privatizzazioni di nuovo al via. Arriva una task force per le Fs, ma il Pd chiede chiarezza a Lupi. Nell’agenda di Renzi anche Poste, Enav e Sace, però ci sono i primi dubbi. Bene il debutto in Borsa di Rai Way. Attesi circa 15 miliardi tra quest’anno e il 2015. Subito il 5% di Enel, poi sul mercato andrà il 40% di Ferrovie” (pp. 10-11).
5. IL CAVALLO IMBIZZARRITO DI VIALE MAZZINI
La Tv di Stato si ribella allo Stato e lo trascina in tribunale. Spettacolo meraviglioso in Rai. “Il cda si ribella al governo. ‘No al taglio di 150 milioni’. Todini lascia: ‘E’ immorale’. Anche il dg Gubitosi attacca: un atto inopportuno. Il Pd chiede le dimissioni di Colombo e Tobagi”. La notizia buona è che la Todini, che è anche presidente delle Poste, finalmente ha trovato il modo di dimettersi. Lo fa senza rinunciare al predicozzo: “Decisione irresponsabile, giusto ridurre le spese anche accorpando i tg” (Repubblica, pp. 6-7).
matteo renzi pier carlo padoan
Il Messaggero riporta la reazione di Palazzo Chigi allo “sgarro”: “L’ira di Renzi: subito nuova governance per cambiare i vertici. Gelo anche nei confronti della Tarantola che si è astenuta: ha voluto oscurare l’operazione Rai Way. L’esecutivo prepara le contromisure: molti i trasferimenti su cui si può agire. Si va avanti con il modello BBC” (p. 2).
6. ULTIME DA FARSA ITALIA
Il Banana prova un po’ a staccarsi da Renzie, allarmato da sondaggi drammatici: “Berlusconi si smarca con il ‘No tax day’: in campo alla grande. Il leader di FI: opposizione sul fronte economico. Mani libere sul punto indigesto dell’Italicum: premio alla lista e non alla coalizione” (Corriere, p. 9). Il Fatto racconta: “Berlusconi in corsia: ‘Io così non ci sto più. Il Patto è rottamato’. Al San Raffaele l’ex Cavaliere parla al ‘Fatto’. Nazareno addio: ‘Colpa del premier, cambiate le carte in tavola” (p. 2).
Intanto Matteo Salvini sfida il Banana apertamente e al Messaggero dice: “Se in Emilia la Lega supererà Forza Italia Berlusconi deve decidere: o noi o Renzi” (p. 7).
7. PIOVE SEMPRE SUL VERDINI
Nuova grana giudiziaria sul gran negoziatore del Nazareno: “Verdini a processo per corruzione. Inchiesta G8, per gli appalti sulla scuola dei marescialli di Firenze sono già stati condannati Balducci e due imprenditori. Per il braccio destro di Berlusconi terzo rinvio a giudizio dopo la P3 e il palazzo di Roma” (Corriere, p. 13). La notizia vale venti righe sulla Stampa (p. 9) e 15 sul Corriere, in un trafiletto invisibile sotto un pezzo sugli squatter (p.23). Dev’essere per il fatto che Verdini ormai è un habituè dei tribunali.
matteo renzi e agnese landini scendono dall aereo di stato
8. LA GIUSTIZIA CHE VA VELOCE
“Pinotti e il volo di Stato, pm verso l’archiviazione”, scrive il Corriere in un trafiletto. Per i Cinque Stelle il ministro “ha mentito e deve dimettersi”, ma secondo quanto riporta il giornale diretto da De Bortoli la procura di Roma si prepara a iscrivere la Pinotti sul registro degli indagati (“atto dovuto”) e contestualmente a chiedere l’archiviazione al Tribunale dei ministri. La corsa per il Quirinale può andare avanti tranquillamente (p. 9). Analoga velina sul Messaggero (p. 7).
Invece il Cetriolo Quotidiano continua a cavalcare il caso del volo d’addestramento “a domicilio” e scrive in prima: “Volo-taxi al Tribunale dei ministri. Pinotti, Quirinale addio. Roma, i pm stanno per trasmettere gli atti su ‘Lady Difesa’ (che sarà iscritta nel registro degli indagati) per l’uso ‘ad personam’ di un aereo militare. Si complica l’operazione per paracadutarla al posto di Napolitano. Oggi il M5S, autore dell’esposto, l’attende al varco in Parlamento”.
Berlusconi stringe la mano a Denis Verdini coordinatore del PDL
9. FREE MARCHETT
Pezzo commosso del Corriere nelle pagine economiche: “Svolta su gay e minoranze, Barilla fa scuola negli Usa”. Ha vinto un premio ed è subito “scuola” (p. 35).