callas pasolini

MILLE E UNA CALLAS – MATTIOLI: "DISPIACE PER I ROTOCALCHI MA BISOGNA PARLARE DI MUSICA" - "QUEL DONNONE SGRAZIATO E MIOPE AVEVA QUEL "QUID" CHE NON SI PUÒ SPIEGARE. CHIAMATELO DIVISMO, CARISMA: IO PREFERISCO: GENIO'' - IL SODALIZIO CON VISCONTI –  DOMANI SU RAI5 IL FILM CHE RACCONTA L’INCONTRO FRA LA “DIVINA” E PASOLINI – VIDEO

 

 

UN FILM SU RAI5 SUL SET CON PASOLINI

Da la Stampa

callascallas

 

In occasione del 40° anniversario dalla scomparsa di Maria Callas arriva il film L’isola di Medea, che racconta l’incontro speciale fra la «divina» e Pier Paolo Pasolini sul set del film Medea in onda domani su Rai5 (ore 23.05) e in anteprima internazionale all’Athens International Film Festival venerdì 29 settembre. Il film è scritto e diretto da Sergio Naitza e prodotto da Lagunamovies – Karel. Pasolini morì il 2 novembre 1975, a Ostia. Maria Callas morì il 16 settembre 1977, a Parigi. Entrambi avevano 53 anni.

 

 

MARIA CALLAS - IL GENIO NASCOSTO DIETRO LA FRAGILITÀ

Alberto Mattioli per la Stampa

 

ALBERTO MATTIOLI  ALBERTO MATTIOLI

D' accordo: diamo per detti il dimagrimento, la mamma stronza, il divorzio da Meneghini, gli amori sbagliati, quindi l' orrido Onassis, e quelli impossibili, vedi Visconti e Pasolini, i tailleur della Biki, la morte misteriosa. Tutto ha già tracimato su inutili inserti giornalistici, libri deplorevoli, film sciropposi, perfino fiction tivù, come dire il massimo del minimo.

 

E poi diciamolo: quarant' anni fa, quel 16 settembre 1977, al 36 dell' avenue Georges Mandel di Parigi, morì una donna che in effetti era già morta. La vera domanda da porsi su Maria Callas è: perché, dopo tanto tempo, resta la cantante lirica più famosa del mondo? Perché il mito?

callascallas

 

Perché la Callas è la Callas?

La risposta è complicata, a più livelli. Intanto, dispiace per i rotocalchi, bisogna parlare di musica. Si è molto detto sulla «rivoluzione» della Callas, quel riappropriarsi, da parte di una voce corposa e scura, di parti appaltate per decenni ai soprani coccodè.

 

L' exploit della stagione 1949 alla Fenice, quando alternò l' Elvira dei Puritani alla Brunilde della Valchiria , svelò le sue possibilità infinite. La sua Lucia di Lammermoor fu un autentico choc. Sembrava che con lei risorgesse un' epoca remota e mitica della storia dell' opera. Non in una impossibile «autenticità», perché con buona pace dei vociologi come cantassero davvero Giuditta Pasta o Maria Malibran non lo sapremo mai, ma come invenzione del vero, ri-creazione.

callascallas

 

Tanto era nuovo, quindi vecchio, il suo canto, che per definirlo si dovette coniare un termine che non era mai esistito: soprano drammatico d' agilità.

 

Il paradosso è sconcertante, di quelli che sono davvero possibili in quella concretissima assurdità che è l' opera. Ed è la ragione per la quale il sodalizio con Luchino Visconti fu così importante. Solo cinque titoli alla Scala, ma decisivi: La vestale , La sonnambula , La traviata , Anna Bolena , Ifigenia in Tauride .

 

Il passato non venne ricostruito, in nome di quella «fedeltà» che esiste solo nelle ottuse utopie dei coeurs simples; semmai, evocato e reinventato. Fu un gioco di specchi. Romani e Donizetti leggono i Tudor alla luce della loro sensibilità fra classico e romantico; la Callas e Visconti rileggono in pieno Novecento l' idea che l' Ottocento aveva del Cinquecento. Nulla è «fedele», ma tutto è vero.

 

callascallas

Per tacere, poi, delle incredibili sperimentazioni della Callas terminale. Le note ballano, gli acuti sono presi per i capelli, ma lei gioca con i colori della voce, scava nel fraseggio, scarnifica la linea melodica, insomma fa della sua stessa fragilità una forza dirompente.

 

Ma non finisce qui. Perché a questa costruzione intellettuale lei, che intellettuale non era affatto, prestò la sua personalità, il suo talento animalesco, l' energia incredibile che riusciva a sprigionare sul palcoscenico questa donna che, fuor di scena, era insicura e incerta. Il donnone grasso e sgraziato, talmente miope da doversi muovere in scena quasi alla cieca, aveva già quel «quid» che non si può spiegare. Chiamatelo divismo, personalità, carisma, come volete (io preferisco: genio), non lo si può imparare: c' è o non c' è. A questi livelli, quasi mai.

 

callascallas

Curioso che non si dica mai che la grande Callas è quella degli anni con Meneghini. A casa, signora bene di provincia, che prepara buoni piattini per l' anziano marito nell' appartamento di Verona o nella villa di Sirmione. In scena, menade, pizia, demonio in quelle parti stregonesche e magiche e ctonie così «sue»: e allora Norma e Lady Macbeth, Medea e Armida, Alceste e Ifigenia, tutte colossali sconvolgenti immense.

 

La sua «grecità» smetteva allora di essere un dato biografico e diventava una componente essenziale della sua arte, come se con lei la musica nascesse dallo spirito della tragedia (e però: che leggerezza danzante e civettuola e perfida quando decideva di divertirsi, come nell' insuperabile Fiorilla del Turco in Italia ).

 

Infine, ci fu la sua capacità, pur nella diversità dei personaggi, di portare in scena sempre sé stessa, aprendo degli squarci abbaglianti di verità assoluta. Funziona in disco, figuriamoci cosa doveva essere in teatro.

callascallas

 

Canta una frase, e non puoi fare a meno di crederci, come se il muro della finzione crollasse e restasse davanti a te quella donna disperata cui Verdi o Bellini davano la possibilità di esprimere quello che tutti proviamo. Allora qui sì, che la sua biografia torna a contare, la vita diventa arte, e arte suprema. E si resta senza parole, muti d' emozione e infine grati, come Eugenio Montale davanti alla sua Violetta: «Bisognerebbe scrivere molte pagine per illustrare ciò che ella ottiene in "Dite alla giovine" cantando come una cosa morta, come uno straccio inanimato».

maria callas prima della dietamaria callas prima della dietala callas sovrappesola callas sovrappesoMARIA CALLASMARIA CALLASmario dondero callas viscontimario dondero callas viscontimaria callas in medea di pasolini dall archivio tirellimaria callas in medea di pasolini dall archivio tirelliCALLAS CALLAS callascallasMARIA CALLAS A PIEDI NUDI MARIA CALLAS A PIEDI NUDI pasolini e la callas in medeapasolini e la callas in medearene burri maria callas philadelphia usa 1959rene burri maria callas philadelphia usa 1959MARIA CALLAS 4MARIA CALLAS 4TRAVIATA CALLASTRAVIATA CALLASmaria callas dopo la dietamaria callas dopo la dieta

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?