MAXXI PUTTANATA - PRIMA SI TAGLIANO LE RISORSE DI UN MUSEO (RIDOTTE A 2 MLN CONTRO I 57 DEL REINA SOFIA DI MADRID O I 54 MLN DI STERLINE DELLA TATE DI LONDRA) E POI SI COMMISSARIA PER IL “FORTE DISAVANZO” - VALE PIÙ UN PARTITO O UN MUSEO? A SALVARE IL MAXXI BASTEREBBE IL TAGLIO DEL 5% SULLA PROSSIMA TRANCHE AL FINANZIAMENTO AI PARTITI - FORSE L'UNICO COMMISSARIAMENTO DA CHIEDERE A QUESTO PUNTO E’ QUEL MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) ORNAGHI…

Alessandra Mammi per http://mammi.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/04/14/salviamo-il-maxxi-commissariamo-il-mibac/

Atto primo. 13 aprile: in un venerdì di pioggia (per fortuna. Col sole si è più distratti) il Ministero dei Beni e Attività Culturali fa uscire un comunicato in cui con strana leggerezza dice alla stampa che sono state avviate le procedure per il commissariamento del Maxxi
ovvero il nazionale museo d'arte contemporanea, riconosciuto capolavoro dell'architettura del Terzo Millennio, paragonato alla Tate di Londra o al Pompidou di Parigi.

Si legge: "Tale decisione si è resa necessaria, tra l'altro, per la mancata approvazione del bilancio per l'anno 2012 da parte del consiglio di amministrazione. Il bilancio 2011 ha infatti registrato un forte disavanzo, che rischia di aumentare sensibilmente nel 2012".
A parte il "tra l'altro" ( ?!.. in questi casi sarebbe meglio essere precisi) il comunicato non è né a firma di un ministro né di un sottosegretario ma dell'ufficio stampa che parla per nome e per conto della Direzione Generale (a cui si consiglia di evitare l'effetto tra Kafka o peggio "Fattoria degli animali" e vista la gravità dei fatti firmare con nomi e cognomi).

Prologo. Bisogna fare un passo indietro perché per arrivare a questa situazione qualcosa dovrà pur essere successo. E quel che è successo soprattutto è che il Mibac (suddetto Ministero) ha tagliato i fondi sotto il limite di sopravvivenza del museo pretendendo che quella macchina meravigliosa e potente potesse camminare con la metà della metà del già poco che veniva erogato.

Ma poichè non si vuole essere generici, ecco i dati. Nel 2011 nonostante un taglio del 43 per cento (siamo al di sotto dei 4 milioni di euro) il MaXXI ce l'ha fatta, tra sponsor e l'indiscutibile sostegno di pubblico (450mila visitatori)

Nel 2012 il Mibac fa scendere un' altra ghigliottina ( facciamo subito ministro Carlo Conti) e i milioni diventano solo Due che con il rincaro delle bollette bastano si è no per luce e riscaldamento.

Quanto costa un museo? Per essere ancor meno generici facciamo qualche confronto. il Macba di Barcellona ha un budget di 12 milioni di cui il 75% pubblici. Il Reina Sofia 57 milioni di cui 80% pubblici. Il Pompidou, però quello piccolo di Metz ha 10 milioni di euro il 90% dallo Stato francese. Il Metropolitan riceve invece dal comune di New York 11 milioni di dollari e la Tate Modern conta su un budget di 54 milioni di sterline. Così, tanto per fare qualche nome....

Quanto costa un commissario? Quando si commissaria si fa cadere un consiglio di amministrazione e si chiama subito un manager che per far quadrare i conti in genere chiede molti soldi. E anche i nuovi consiglieri che vengono nominati dai nuovi ministri non saranno gratis...Insomma come si diceva un tempo: cui prodest?

Vale più un partito o un museo? A salvare il MaXXI basterebbe il taglio del 5 per cento sulla prossima tranche al finanziamento ai partiti. Ma sui costi della politica si chiacchiera e non si agisce, mentre quelli della cultura fanno scattare commissariamenti anche durante il week end. Che tristezza. Forse l'unico commissariamento da chiedere a questo punto dopo Bondi, Galan e la delusione di Ornaghi è quello del ministero per incapacità di difendere il patrimonio, anche sbattendo i pugni contro i tagli indifendibili. E andrebbe chiesto in piazza, magari quella del MaXXI con bel sit -in .

 

il Maxxi di Roma MAXXI SALVO NASTASI LORENZO ORNAGHI MAXXI MUSEUMMAXXI IL MINISTRO ORNAGHI Il Maxxi di Roma Zaha Hadid davandi al Maxxi

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?