MEA CULPA, MEA MAXIMA VULVA – LA SCRITTRICE E FEMMINISTA ELENA STANCANELLI VEDE LO SCORRETTISSIMO FILM DI LARS VON TRIER - ORGASMI MISTICI E LABIRINTI PSICHICI: ALTRO CHE PORNO, ‘’NYMPHOMANIAC’’ È UN FILM SULLE NOSTRE OSSESSIONI

Elena Stancanelli per ‘GQ'

Nymphomaniac inizia con una lunga bellissima sequenza. Rumori, scricchiolii, gocce d'acqua. Il silenzio della neve che si scioglie, colando lungo pareti di mattoni che sembrano quinte di teatro, una specie di labirinto psichico che la telecamera percorre piano. Seguitemi, sembra dirci Lars von Trier, dobbiamo allontanarci un po' dal terreno conosciuto per ascoltare questa storia. Noi spettatori siamo tutti silenziosi e attentissimi.

Sono circondata da uomini e donne danesi coi capelli bianchi, eleganti, composti come solo un danese sa esserlo. Siamo al Grand Teatret di Copenaghen. Per quanto ne sappiamo, stiamo per vedere quattro ore di un film porno d'autore. Ma un cartello all'inizio ci ha già avvertito che questa è la versione censurata, tollerata ma non approvata dal regista.

La telecamera gira, sale, scende, stringe, allarga fin quando, come per caso, non inquadra un corpo sdraiato a terra. È una donna, in una posa scomposta che ricorda una deposizione. Sembra morta, ma quando Seligman (Stellan Skarsgård) la tocca lei si alza, non vuole neanche l'ambulanza nonostante sia stata pestata ben bene. «È colpa mia», dice Joe, Charlotte Gainsbourg. Lui se la porta a casa e lei inizia a raccontare. «Sono una brutta persona», dice. Ha una patologia: è ninfomane. Il suo corpo non si quieta mai. «Ho scoperto la mia fica a due anni», racconta, e intanto iniziano a scorrere le immagini in flashback.

Joe bambina ha un padre amatissimo (Christian Slater) e una madre terribile. Gioca con l'amichetta, si guarda, si tocca. Il suo primo orgasmo è un'estasi mistica. E in questa storia Joe è il corpo e Seligman la mente. Joe ha provato tutto, fino all'umiliazione più feroce. Seligman niente, un asessuato/impotente. Joe si dedica alla promiscuità ossessiva e implacabile.

Decine di uomini a notte, fin quando non rincontra Jerome, quello che l'aveva sverginata. Se ne innamora, smette di provare qualsiasi piacere sessuale. Per salvarsi, Joe scende all'inferno: assolda un gelido master per pratiche Bdsm (Jamie Bell), si impiega presso un disgustoso Willem Dafoe per recuperare crediti, costruisce un doppio di sé, allevando una ragazzina che, ovviamente, la tradirà.

Nel frattempo Lars von Tier ha sbeffeggiato il linguaggio politicamente corretto, i gruppi di auto-ascolto per dipendenze sessuali, persino la conoscenza intellettuale in quanto tale. Nymphomaniac non è un porno, ma un bellissimo film sulle nostre ossessioni. Etty Hillesum, morta ad Auschwitz il 30 novembre 1943, scriveva: "L'unica cosa che conta è offrirsi umilmente come campo di battaglia". Di questo parla Nymphomaniac. Ma se lo dice von Trier, lo cacciano pure dal festival di Berlino...

 

 

 

ELENA STANCANELLIELENA STANCANELLICharlotte Gainsbourg in Nymphomaniac Nymphomaniac

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