“’L'ISOLA’ TI DÀ LA VISIBILITÀ SE SEI UNA GNOCCA, NON ERA IL MIO CASO” - LA CONFESSIONE DI MELISSA PANARELLO: “HO PARTECIPATO PER TOGLIERMI DI DOSSO LA PATINA DRAMMATICA. POI, CERTO, PER I SOLDI. HO VISSUTO UN'ESPERIENZA DEPRIVANTE, ERO TORNATA DEPRESSA, NON MI SENTIVO A MIO AGIO NEL MIO CORPO - MIA MADRE? UNA DONNA MOLTO FRUSTRATA - L'IDEA PIÙ BIECA CHE CIRCOLAVA DI ME ALL'INIZIO È CHE FOSSI UNA..."
Estratto dell’articolo di Silvia Fumarola per “la Repubblica”
Bocca rosso fragola, pantaloni dello stesso colore, Melissa Panarello è una Venere tascabile. […] «[…] Ho una grande novità: aspetto un bambino», dice con un sorriso così, mentre ci avviamo verso un bar. […] La ragazza che a diciassette anni, quando era Melissa P., fece scandalo con 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire (bestseller da oltre due milioni di copie, venduto in 42 paesi), a 33 anni non si è fatta mancare niente. Ha scritto otto libri, cura una rubrica di astrologia su Grazia, ha fatto anche tv, Victor Victoria e L'Isola dei famosi.
[…] Che rapporto avete lei e sua madre?
«Difficile. […] Mia madre è stata una donna molto frustrata dalla vita e nella frustrazione ha messo, oltre alla rabbia, l'idea di dover essere compatita. […]».
L'hanno criticata come scrittrice e come donna: ha mai pensato che avessero ragione?
«Quando ero più piccola c'era l'arroganza della giovinezza, crescendo le critiche mi hanno ferito e mi sono arrabbiata, ma la rabbia è stata salvifica. […] Molti di quelli che criticano non hanno letto neanche la bandella dei miei libri. Dalle mie parti in Sicilia si dice: Unni mi chiovi mi sciddica, "dove mi piove mi scivola"».
Perché tra le tante cose, ha fatto anche un reality? Cercava ancora visibilità?
«Ho partecipato per sperimentare e togliermi di dosso la patina drammatica. Poi, certo, per i soldi. All' Isola dei famosi ho vissuto un' esperienza deprivante, ero tornata depressa, non mi sentivo a mio agio nel mio corpo. Ho fatto una cosa trashissima, invece mi ha drammatizzato. L'Isola ti dà la visibilità se sei una gnocca, non era il mio caso».
[…] Mia madre a volte si è avvicinata, ma non a Melissa, alla percezione che ha di me. Se lo fa uno sconosciuto ok, se lo fa tua madre ti rode. Sono andata via da Catania a diciassette anni. I miei non erano cattivi, ma non mi sentivo a casa. Sono diventata la mia casa».
Parlava di percezione, in effetti dava l'idea di essere una Lolita arrogante...
«È stato difficile farmi conoscere e lo è ancora. Se parti in maniera forte e dando un'immagine di te definitiva, è ovvio che alla gente resti questa idea. A diciassette anni sei in un modo, a ventitré diventi un' altra persona. L'idea più bieca che circolava all' inizio è che fossi una poco di buono pronta a andare in giro in perizoma. […]».
[…] sono cresciuta da sola e anche se lo fossi stata mi sono indurita. Vendi la casa, gestisci il primo libro, l' avvocato, il film. Quant'era brutto il film da 100 colpi di spazzola, sì l' aveva diretto Luca Guadagnino, ma non è il Guadagnino di adesso. Scherzando, dico che sono Mowgli, la ragazza della giungla. Con le spalle più coperte forse avrei fatto scelte meno avventate. Dopo dieci anni di analisi oggi sto bene con me stessa. […]».
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