diego abatantuono

MEMORIE DI DIEGO ABATANTUONO: “HO INIZIATO AL DERBY COME TECNICO DELLE LUCI E UNA NOTTE ENTRA IN STANZA FRANCIS TURATELLO MI CHIESE SE…” - “DA RAGAZZINI LANCIAVAMO RAZZI VERSO LE CASE DEI GIORNALISTI, DOVE ABITAVA ANCHE ENRICO MENTANA - CON LE DONNE? SONO UN TIPO FEDELE…” - L’AMORE PER GIANNI RIVERA, IL SUCCESSO E I PROBLEMI CON LE TASSE, LA CHIAMATA DI PUPI AVATI E QUELLA PASSIONE PER LA PLAY STATION...

Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici

 

Diego Abatantuono è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in onda ogni giorno dall'1.30 alle 6.00 del mattino.

 

DIEGO ABATANTUONO jpeg

Abatantuono ha ricordato i suoi inizi: "Ho iniziato a fare il cabaret al Derby di Milano dove lo spettacolo iniziava alle 22 e finiva alle 3 del mattino. Facevo il tecnico, il direttore di scena, l'adolescenza l'ho passata lavorando di notte nei locali. Avevo 15 anni quando alternavo la scuola al lavoro di notte facendo il direttore di scena. Il mio impegno scolastico era relativo, ma per fortuna al Derby di Milano passavo ogni sera con Cochi e Renato, Jannacci, Gaber, Dario Fo, grandi pittori, grandi architetti, grandi politici. Al Derby c'erano tutti, c'era anche il top della delinquenza. Ho visto serate passate con Turatello.

Francis Turatello

 

Una notte, quando ero il responsabile delle luci, ero in una stanza dove stavano gli artisti quando non dovevano andare in scena. Sento bussare, ed era il signor Turatello. Tutti sapevamo chi fosse, ma nel locale si comportava benissimo. Il Derby era una specie di porto franco. Tutti si comportavamo bene. Insomma, Turatello mi disse che sapeva che io ero un bravo ragazzo, nipote del proprietario, e mi chiese se poteva lasciare lì la mamma. L'ha messa lì e l'ha lasciata sullo sgabello. Il problema è che io non avevo fatto in tempo ad avvertire gli altri che ci fosse la mamma di Turatello in quella stanza.

 

Lì entravano tutti, entrava Boldi e sparava una cavolata, entrava Teo Teocoli e sparava una cavolata, c'era un via vai fatto di grande confidenza, con gente che poteva sparare ogni tipo di cavolata in qualunque momento. Così sono uscito e per dirlo a tutti, ma tutti pensavano che fosse uno scherzo. Così hanno iniziato a venire e a guardare la mamma di Turatello. Questo è un aneddoto, ma quel tipo di vita, quelle frequentazioni, erano fatte di persone di ogni tipo. C'era grande qualità, al di là del signor Turatello, c'era grande cultura, era una scuola di vita straordinaria. Io ho cominciato così".

diego abatantuono balalaika

 

Abatantuono ha proseguito con i suoi racconti: "Poi ho iniziato a fare il tecnico del suono con i Gatti di Vicolo Miracoli, che erano miei grandi amici e lo sono ancora oggi. Ero un tecnico anomalo, non guidavo, non avevo preso la patente di proposito, altrimenti avrei dovuto guidare sempre io. Smaila guidava perchè era il più grosso, io sedevo davanti, perché ero il più alto, dietro c'erano Oppini, Jerry Calà e Nini Salerno.

 

Era straordinario e imperdibile andare in giro con loro. Avevo 18 anni. Poi sono tornato al Derby e mio zio, che era il proprietario, mi propose di fare una sorta di direzione artistica. Avevo girato tutta Italia, conoscevo un sacco di comici, lì si esibivano tutti. Io li presentavo, poi piano piano ho iniziato a fare anche io una sorta di spettacolo, che è diventato sempre più lungo".

 

DIEGO ABATANTUONO IN REGALO DI NATALE

Il successo è stato folgorante: "Il personaggio del terruncello funzionava molto. Iniziarono a propormi i primi film, ho iniziato a fare il Cinema, fino a quando Monica Vitti mi propose di fare il Tango della Gelosia come coprotagonista. E' stato un periodo in cui il mio personaggio è stato spremuto. Sono stato ingenuo e gestito male da chi faceva il mio agente. Ci fu anche un problema di tasse non pagate, lì ho avuto un momento difficile. Avevo fatto 12 o 13 film in 3 anni, il personaggio era esaurito.

 

diego abatantuono

Poi mi telefonò Pupi Avati per propormi 'Regalo di Natale' e fu una rinascita. Fare l'attore comico è molto più difficile che cimentarsi in ruoli drammatici. Fare Attila è molto più difficile che fare Regalo di Natale. Pupi Avati è uno che scrive la storia, è tutto molto preciso, tu devi solo interpretare. Il protagonista del film comico, invece, soprattutto di quel genere, è veramente difficile da fare".

 

Abatantuono, poi, ha svelato un aneddoto su Enrico Mentana: "Da piccoli abitavamo vicini. Non eravamo amici, non ci conoscevamo. Io abitavo al Giambellino, lui abitava in una zona vicino, in un posto che noi chiamavamo le case dei giornalisti, perché molti tra quelli che ci abitavano erano giornalisti. C'era anche Mentana. Quando arrivava Capodanno per noi era una libidine sparare razzi nelle finestre dove abitavano i giornalisti. Magari qualche razzo è arrivato anche in casa di Mentana. Ma non l'ho mirato, non lo conoscevo. Eravamo ragazzini".

 

diego abatantuono e sabrina ferilli

Altre curiosità: "Ho dovuto smettere di giocare con la play station, perché altrimenti mi viene un colpo, mi sovraeccito. Mi era venuto un pollice enorme, facevamo dei tornei e giocavamo per ore. L'ultimo si beccava un cucchiaio di legno, il gruppo di amici che giocavano era composto da una ventina di persone. Le donne? Ho una ex moglie e una compagna adesso. Con la mia ex moglie mi sono sposato, ho avuto una figlia, poi dopo un po' di tempo la cosa si è affievolita. Capita, purtroppo. Ho conosciuto un'altra persona, mi sono innamorato di lei e ci sto ancora adesso. Sono passati trent'anni, potrei essere considerato un uomo fedele".

diego abatantuono un ragazzo di calabria

 

Sul Milan: "L'era di Berlusconi è stata un qualcosa che ogni tifoso sogna di vivere. Ho sempre scisso il Berlusconi presidente dal Berlusconi impegnato in altri campi. Era troppo comodo avere Berlusconi presidente in quegli anni. Abbiamo passato anni meravigliosi. Siamo in costante conflitto con i nostri cugini interisti, gli juventini non erano neanche da prendere in considerazione visto che la Coppa dei Campioni è il loro obiettivo unico e noi la vincevamo sempre.

 

diego abatantuono

Avevamo una squadra straordinaria, che ha fatto la storia del calcio. Impossibile scegliere un solo giocatore di quell'era. Il mio preferito è sempre stato Rivera, pallone d'oro, giocatore strepitoso. Una volta aprii il portafogli di mio nonno e ci trovai una foto di Rivera e una di Padre Pio. Gli chiesi chi fossero e lui mi rispose che uno faceva i miracoli e l'altro era un noto frate pugliese. Rivera l'ho conosciuto, veniva al Derby, era amico di mia mamma, per un periodo abbiamo abitato nello stesso palazzo. In ascensore facevo finta di non conoscerlo, ma l'ho sempre amato".

diego abatantuono diego abatantuono diego abatantuono da giovane

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME