MENTANA LASCIA TWITTER PER GLI INSULTI DOPO L’INTERVENTO DI FERRARA: “LA MAFIA È L’ESSENZA DELLA SICILIA” (VIDEO)

1. VIDEO - GIULIANO FERRARA: LA MAFIA È L'ESSENZA DELLA SICILIA

 


2. FERRARA: "LA MAFIA? L'ESSENZA DELLA SICILIA, UN POTERE SOCIALE IN QUELL'ISOLA MALEDETTA"
A cura di Gisella Ruccia per www.ilfattoquotidiano.it

"La mafia è italiana, mettetevelo bene dentro la zucchetta. La mafia è familismo amorale italiano, nella specificità siciliana. La mafia è l'essenza della Sicilia e Andreotti aveva in Sicilia una sua colonia veniale". Sono le parole pronunciate da Giuliano Ferrara, durante il dibattito seguito al film "Il Divo", di Paolo Sorrentino, sulla controversa figura di Giulio Andreotti.

Le dichiarazioni del direttore de "Il Foglio" sono rimbalzate all'impazzata sui social network, scatenando l'indignazione di tanti internauti. Il giornalista, ospite di Enrico Mentana, su La7, assieme al direttore de "Il Fatto Quotidiano" Antonio Padellaro giustifica i contatti che il politico intrecciò con Cosa Nostra e spiega: "C'è una mafia corleonese militarista, che uccide i magistrati e c'è una mafia, non buona, che è il portato di secoli di sicilianismo particolare.

E' una mafia" - continua - "che ha convissuto coi cardinali, gli arcivescovi di Palermo, coi preti, parroci, con i sindaci e con l'esercito americano che ha liberato l'Italia". E aggiunge: "Quindi, la mafia è un grande potere sociale in quell'isola maledetta. Il potere in fondo è così, non è mica un posto per educande"


3. MENTANA DICE ADDIO A TWITTER «TROPPI ESALTATI CHE INSULTANO»
Luigi Mascheroni per "il Giornale"

Ore 19,41 di ieri: parte l'ultimo tweet di Enrico Mentana @ementana: «Un saluto finale a tutti».

Dopo 1.400 tweet, 312.519 follower (tra i quali anche chi scrive...) e - come conviene ai tipi vip - appena 134 following, il direttore del TgLa7 ha detto basta. Basta agli attacchi, le battutacce e gli insulti del social più asociale che esista. Se scelti bene, 140 caratteri possono massacrati l'Ego e l'equilibrio mentana...

Mentana se ne è andato da Twitter, raro caso di autodefollowing da crisi di nervi, il peggiore dei seppuku telematici. E perché l'ha fatto? Perché - come aveva risposto qualche minuto prima di sbattere la porta a chi gli faceva notare che se la stava prendendo troppo per «due battute» - «Non mi arrendo davanti a "due battute". In un anno non ho mai bannato nessuno. Ma se il bar che amate si riempie di ceffi, cambiate bar. O no?».

Anche no.
Sta il fatto, questa è cronaca, che Mentana ieri sera dopo una giornata digitalmente pesante, piena di battibecchi, discussioni, qualche parola pesante, ha mandato a quel paese tutti gli avventori, quelli simpatici e quelli meno simpatici, è uscito dal bar ed è tornato a casa sua, cioè a La7, in televisione, dove, a differenza dei bar, se stai al di là dello schermo, parli e basta, senza dover ascoltare nessuno. L'opposto di Twitter insomma.

Comunque, anche qui per la cronaca, il primo a tentare di chiamare indietro Mentana è stato Beppe Severgnini @beppesevergnini (401.846 Follower, 201 Following): «No @ementana, non mollare! Perché lasciare un bel posto come Twitter e darla vinta a pochi cafoni, predoni, mattocchi e troll?».

Del resto, Mentana (che nelle settimane scorse, impeccabile in tv, su Twitter era incorso in un paio di incidenti: la falsa morte di Fabri Fibra, un sottosegretario dato per sicuro ma mai nominato...) ad andarsene ci ha pensato tutto il giorno, quando ai suoi «cafoni, predoni, mattocchi e troll» ha cinguettato, in sequenza: «Il numero di tizi che si esaltano a offendere su Twitter è in continua crescita. Calmi, tra poco ce ne andremo, così v'insulterete tra di voi»;

«Resterei se ci fosse almeno un elementare principio d'uguaglianza: l'obbligo di usare la propria vera identità. Strage di ribaldi col nickname»; «Curioso: gli argomenti usati dai difensori dell'anonimato su Twitter son gli stessi addotti dai massoni per giustificare le logge coperte...»; e infine: «Io non impongo, lascio».
E infatti ha lasciato.

Il mondo social se ne farà una ragione? Mah...
Una curiosità: il secondo tweet in assoluto del giornalista di La7, il 16 maggio 2012, fu: «C'è su twetter (sic) un finto Enrico Mentana. Che devo fare per toglierlo di mezzo?». Subito dopo si mise a discutere con un certo Pasky1975 che lo accusava di dare notizie distorte...


4. MENTANA: LASCIO TWITTER PER I "FATTOIDI" DI INTERNET
Dal profilo Facebook di Enrico Mentana

Fattoidi di twitter: se adesso io scrivessi "si vergogni per quella frase detta in tv da (nome a piacere) contro i lombardi, o gli ebrei, o i mancini", tempo pochi minuti si creerebbe una vera e propria catena di Sant'Antonio di proteste, recriminazioni, offese e intimazioni di rettifica all'indirizzo del malcapitato, ovviamente a nome del popolo lombardo, della comunità ebraica o di tutti i mancini.

Il quale malcapitato dovrebbe poi passare il tempo a rispondere che in effetti quelle cose non le ha mai dette, e pochi se ne accorgerebbero, nel diluvio di ulteriori accuse e parole di indignazione. Mi è successo pochi giorni fa per una frase mai pronunciata da una nostra giornalista sull'equazione calabresi/ndrangheta per il caso Preiti, e si sta ripetendo pari pari per un'altra frase attribuita a Ferrara su siciliani e mafia nel dibattito su Andreotti, alla quale per di più io non avrei contrapposto un'immediato e isoluto moto di sdegno.

Uno l'ha scritto, e tanti gli vanno dietro come pappagalli, solo per sentito cinguettare. E come per ogni passaparola il fattoide si ingigantisce, in parallelo con lo sdegno verso chi ha addirittura osato accostare - non si sa bene in che termini, perchè è tutto un "mi dicono" o un linkare a specchio - le parole mafia e Sicilia. Incredibile dictu.

 

 

ENRICO MENTANA SALUTA SU TWITTER.pngEnrico Mentana GIULIANO FERRARA SCAZZO SALLUSTI MENTANA SU TWITTER SCAZZO SALLUSTI MENTANA SU TWITTER Antonio Padellaro dfa53 giulio andreotti

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