lotta continua msi ignazio la russa

MENTRE I GIORNALI DE' SINISTRA URLANO ALL'ALLARME FASCISMO, LA RAI MANDA IN ONDA IL DOCUMENTARIO CHE CELEBRA LOTTA CONTINUA – FRANCESCO BORGONOVO ("LA VERITÀ"): “IL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO SI È REGOLARMENTE PRESENTATO ALLE ELEZIONI PER DECENNI E NON È MAI STATO EVERSIVO. EPPURE DA SINISTRA CONSIDERANO ‘VERGOGNOSO’ CHE QUALCUNO LO RICORDI. IN COMPENSO, SULLA TV DI STATO PUÒ ANDARE IN ONDA UNA SERIE IN CUI SI RACCONTA CON SIMPATIA UN MOVIMENTO EXTRAPARLAMENTARE DESTINATO A RIMANERE NELLA STORIA PER L'OMICIDIO DEL COMMISSARIO CALABRESI”      

Francesco Borgonovo per “La Verità”

 

IGNAZIO LA RUSSA

Sarà pure stantio e nauseante, ma va riconosciuto che l'allarme fascismo funziona sempre. Sono bastati un paio di tweet di Ignazio La Russa e di Isabella Rauti sul Msi per far ripartire il circo sulla «minaccia nera», e i media progressisti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo: ora possono finalmente levare dalle prime pagine il caso Soumahoro e le porcherie del Qatargate, e possono tornare a infierire come ai bei tempi sui rappresentanti del Male assoluto.

 

In fondo, la cagnara sulla memoria del Movimento sociale serve soltanto a questo: a consentire alla sinistra di ribadire (prima di tutto a sé stessa) la propria superiorità morale. Come a dire: noi saremo pure corrotti, ma quelli restano fascisti, ergo siamo sempre i migliori.

 

ignazio la russa

Tutto prosegue secondo copione: i parlamentari del Pd che si indignano e pretendono addirittura le dimissioni del presidente del Senato; i maniaci di Twitter che si consumano i polpastrelli a colpi di indignazione; i presunti intellettuali che si mobilitano, ripongono per un istante la fetta di pandoro e si mettono a sbraitare «vergogna!».

 

Nel bel mezzo del putiferio, almeno per qualche ora i sacchetti pieni di contanti passano in secondo piano assieme ai favori concessi agli emiri. Chiaro, serve una bella faccia tosta per mettersi a cianciare di pericoli per la democrazia dopo l'euroscandalo, ma sappiamo bene che tra i progressisti il bronzo abbonda, e sembra pure impossibile da scalfire. A dimostrarlo basta un piccolo ma non insignificante particolare.

 

lotta continua i ragazzi che volevano fare la rivoluzione documentario

Fra qualche giorno - per la precisione il 13 gennaio - in prima serata su Rai 3 andrà in onda un documentario intitolato Lotta continua a dedicato al noto movimento comunista. Su queste pagine ne abbiamo già dato conto: ispirato al libro I ragazzi che volevano fare la rivoluzione di Aldo Cazzullo, il docufilm è stato prodotto da Verdiana Bixio per Publispei con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari e Rai Play.

 

erri de luca nel documentario di tony saccucci su lotta continua

Insomma, si tratta di un bell'investimento pubblico che verrà adeguatamente esibito sulle emittenti pubbliche. Si tratta, giusto riconoscerlo, di un'opera tecnicamente ben fatta e molto suggestiva, ma che suscita qualche perplessità sul piano politico.

 

Il documentario fa udire giusto un paio di voci critiche, tra cui spicca quella di Giampiero Mughini, ma per il resto assomiglia a una celebrazione di Lotta continua, e offre ampio spazio agli ex militanti oggi famosi per rivendicare la bontà del proprio impegno negli anni di piombo. In particolare, colpisce l'atteggiamento dello scrittore Erri De Luca: non solo non rinnega nulla, ma appare anche piuttosto tollerante (per usare un eufemismo) riguardo all'utilizzo politico della violenza.

 

gad lerner nel documentario lotta continua

Quale sia l'impostazione del film lo si evince con chiarezza dal comunicato ufficiale rintracciabile sul sito della Rai. «Sul finire degli anni Sessanta, mentre la rivoluzione anti sistema accomuna i giovani di tutto il mondo», si legge nel testo, «in Italia nasce un gruppo rivoluzionario particolarmente interessante per capacità di aggregazione, aggressività politica e personalità dei dirigenti».

 

lotta continua 3

Già: l'aggettivo più indicato per descrivere Lotta continua è proprio «interessante». Sempre dal comunicato ufficiale apprendiamo anche che «la serie racconta le storie, i valori, i sentimenti e i ricordi di alcuni di quei ragazzi. Dopo lo scioglimento del movimento, alcuni di loro sono diventati politici, giornalisti, manager.

 

Sono quelli di cui conosciamo i visi e riconosciamo la voce. Altri hanno preferito continuare la lotta attraverso forme più violente e drammatiche, ma la maggior parte ha semplicemente abbandonato l'attività politica. Il capo di tutti, l'uomo che fondò e sciolse Lotta Continua, il ragazzo che conquistò gli intellettuali e sedusse una generazione, Adriano Sofri, ha scontato 15 anni di carcere per un omicidio per il quale si è sempre dichiarato innocente».

 

adriano sofri lotta continua

Capito? Fu tutto molto affascinante, molto seducente. E pazienza se così, en passant, ci scappò qualche morto. E rieccoci al punto. Il Movimento sociale italiano si è regolarmente presentato alle elezioni per decenni, non è mai stato eversivo (come qualcuno ha provato a insinuare ieri), ha sempre rispettato la prassi democratica. Eppure da sinistra considerano «vergognoso» che qualcuno lo ricordi. In compenso, sulla tv di Stato può andare in onda una serie in cui si racconta che una certa simpatia un movimento extraparlamentare destinato a rimanere nella Storia per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi. Il nodo è sempre lo stesso: la superiorità morale. A sinistra si ritengono migliori anche e soprattutto quando sbagliano. E pervertono la Storia al punto da trasformare in oro persino i loro anni di piombo.

 

 

Articoli correlati

LA RUSSA:LA MELONI?MAI GIUNTA UNA SUA CRITICA.ME NE FREGO DELLA LITURGIA.LA VERITA'E'CHE ROSICANO

MA C'ERA PROPRIO BISOGNO CHE IL DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI TORINO, STEVE DELLA CASA...

 

 

 

 

 

 

 

a casa di ignazio la russacimeli del duce a casa di ignazio la russaignazio la russa in sbatti il mostro in prima pagina 4cimeli del duce a casa di ignazio la russa

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…