antonello nicosia

IL CASO NICOSIA E GLI INFILTRATI NELL’ONORE DEI RADICALI - FRANCESCO MERLO: "DOLENTI E DIVISI, GLI EREDI DI PANNELLA SI ESPONGONO AGLI SCIACALLI CHE ARRIVANO QUANDO SI ALZA IL TANFO DEL DISFACIMENTO. MALE FANNO I RADICALI AD ACCUSARSI RECIPROCAMENTE INVECE DI..." - IL BOTTA E RISPOSTA CON TRAVAGLIO - "NOI RADICALI PARTE LESA. DALL'ALTRA PARTE C'E' UNA LOBBY FORCAIOLA..."- LA REPLICA DI MARCOLINO

Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

antonello nicosia

Nella Chiesa in decadenza si rifugiano i più viziosi peccatori perché la crisi dei suoi valori li mimetizza e li rende invisibili. E infatti, tra i tanti delinquenti che in Italia hanno militato nella virtù, tra mafiosi antimafia come Montante, magistrati malandrini e tangentisti antitangente, non c' era mai stato un radicale sradicalizzato.

 

francesco merlo foto di bacco (2)

Invece ora si scopre che questo Antonello Nicosia (ma chi lo conosceva?) è riuscito a infiltrarsi nel purissimo garantismo garantito da Pasolini, Tortora, Sciascia, Pannella ed Emma Bonino. Ha indossato il saio radicale non, come hanno scritto, per entrare in carcere e fare il portalettere della mafia di Matteo Messina Denaro, ma per lucrare, una volta in carcere, sulla parola "radicale".

 

antonello nicosia

In prigione entrava infatti come assistente - nientemeno - di una deputata (non indagata) della sinistra di Pietro Grasso, ma era iscritto a Radicali italiani - nel Comitato nazionale! - perché questa medaglia, che abbaglia più dell' antimafia dello stesso Grasso, lo rendeva sacerdote della libertà, arbitro dei diritti e dei doveri del detenuto. E quando trafficava, anche in piccole tv libertarie, con i valori radicali, nessuno si accorgeva che c' era troppo inferno in quella maschera transgenica. Eppure era doppio come Pantalone e mentiva anche a stesso quando goffamente tra i tanti maestri di valori scomodava Habermas, Voltaire, Brecht, Dostoevskij, Bobbio, Hermann Hesse, i Papi e Manzoni.

pannella

 

Era dunque invisibile non solo ai Radicali Italiani e dunque a Emma Bonino, Marco Cappato, Riccardo Magi, Silvio Viale, ma anche a quegli altri del Partito Radicale che nell' ingiusto e nel disumano delle prigioni, nel bugliolo, nella puzza e nelle violenze dell' universo concentrazionario ancora cercano e scoprono l' umanità dell' Italia, e sto parlando di Rita Bernardini, Maurizio Turco, Sergio D' Elia, dei militanti di Antigone e Nessuno tocchi Caino, di Maria Antonietta Farina Coscioni, Elisabetta Zamparutti, Irene Testa Forse nessuno di loro ha visto e capito Nicosia perché la grande cultura radicale è in crisi?

 

antonello nicosia

Dolenti e divisi, i radicali si contendono - molto male - eredità morali e materiali, e si espongono sia agli infiltrati e sia agli sciacalli che arrivano quando si alza il tanfo del disfacimento. Sono gli stessi sciacalli che già volevano chiudere Radio Radicale, e si spingono sino all' orrore di dire che questo Nicosia è il degno erede del Pannella che digiunava per la giustizia e per l' amnistia, contro l' ergastolo e le leggi speciali, per la mancata riforma penitenziaria, e contro lo Stato italiano che, secondo la Corte Europea, non custodisce ma tortura.

 

antonello nicosia

Si sa che la fiducia regge il mondo. E i radicali sono sempre stati affidabili. Lo spread, a cui siamo appesi, è un indicatore di fiducia. E sulla fiducia si basano i mutui bancari. Scegliamo salumieri, pescivendoli e panettieri di fiducia, appunto. Così per i giornali dove una testata non vale un' altra. Persino i libri si comprano per l' affidabilità del nome: di Gallimard, Suhrkamp Verlag, Penguin e Adelphi ci si può fidare. Ebbene i radicali che entrano in carcere sono ancora la giustizia giusta e la verità scomoda di un mondo volutamente dimenticato.

marco pannella ph adolfo franzo'

 

I radicali sono Cesare Beccaria, i soldati del diritto che ci distingue dai califfati, dai turchi di Erdogan, dall' Egitto di al-Sisi. Dei radicali hanno fiducia sia i carcerati e sia i carcerieri.

Quando dunque dalla fiducia emerge l' empietà, lo scandalo è più grave perché sporca il mondo dei valori, ne mostra la fragilità e la possibile corruzione. Ma al tempo stesso dovrebbe rafforzarli perché li mette in guardia. Da più di dieci anni il trafficante di valori è una nuova maschera italiana, un unico carattere che contiene mille identità. E però i magistrati malandrini come Silvana Saguto non hanno distrutto la magistratura.

 

E gli antipizzo beccati con il pizzo in tasca come Roberto Helg hanno migliorato la battaglia contro il pizzo. Ci ha reso meno creduloni la vicenda del giornalista Pino Maniace che aveva la schiena dritta in pubblico ma, di nascosto, la piegava. E siamo diventati diffidenti vedendo che i corrotti venivano arrestati mentre aprivano convegni contro la corruzione, come l' ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani condannato a 5 anni e 6 mesi.

 

Ricordate Totò Cuffaro? Fu lui a introdurre la novità epocale del mafioso che si sputava addosso, si sfregiava, si oltraggiava. Quand' era presidente della Regione siciliana inventò infatti lo slogan: "la mafia fa schifo". Poi fu condannato per mafia. Inaudito? Oggi questo Nicosia che trafficava in pizzini per conto della mafia è l' inaudito radicale. E gli eredi della grande tradizione garantista italiana male fanno ad accusarsi reciprocamente di non essere abbastanza radicali invece di addossarsi tutti insieme, non certo le colpe del farabutto Nicosia che non hanno, ma la responsabilità della decadenza di cui Nicosia è la spia, l' indicatore, il segnale, il cattivo odore.

 

antonello nicosia

Lo sciacallaggio in Italia è ormai una banalità ma, se i radicali non fossero ridotti così male nessuno si permetterebbe di volare tanto basso, con l' idea che gratta gratta, dietro Nicosia c' era la banda Bassotti dei garantisti, e che in fondo anche Pannella era solo un complice di Al Capone.

 

DIRITTO DI REPLICA

Dal Fatto Quotidiano

 

radicali italiani

Gentile direttore, in relazione a quanto pubblicato sul Fatto ieri (in particolare nei passaggi "ma spesso, dietro il garantismo all' italiana, si celano collusioni" e ancora "la natura di lobby garantista usata come bus dai criminali di ieri, oggi e domani, assunta dai radicali"), replichiamo che siamo noi Radicali, attaccati duramente in queste pagine, la vera parte lesa nella vicenda di Nicosia. Qualora fossero confermate le accuse, si tratterebbe di reati gravissimi con danno enorme nei confronti di quanti lottano da decenni per garantire lo stato di diritto e la giustizia per tutti, dentro e fuori gli istituti penitenziari. In questi decenni i parlamentari e i consiglieri regionali radicali hanno effettuato migliaia di visite ispettive al solo scopo di verificare le condizioni di vita negli istituti penitenziari del paese e di tutelare i diritti dei detenuti e dell' intera comunità penitenziaria: polizia, direttori, assistenti sociali, medici e volontari. In più, grazie a noi, centinaia di cittadini hanno potuto conoscere una realtà, come quella carceraria, del tutto inaccessibile per la maggior parte delle persone. In Radicali Italiani questi principi ispirano la vita associativa.

 

L' iscrizione è annuale, chiunque può farlo. Non ci sono indagini preventive o postume. Il movimento è responsabile per la sua politica e per le scelte prese collettivamente, mentre per le scelte individuali esiste il limite esterno della legge e l' opera della magistratura, verso cui nutriamo rispetto. Se questo vuol dire essere una "lobby garantista", ben venga, soprattutto se dall' altra parte c' è la "lobby forcaiola" di chi non perde occasione per celebrare processi mediatici divulgando intercettazioni, e per sottrarre o negare diritti che la stessa Costituzione riconosce a tutti i cittadini. Questo episodio è per noi uno stimolo a proseguire le nostre battaglie con convinzione ancora maggiore.

Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini, Igor Boni - Radicali Italiani

 

MARCO TRAVAGLIO

LA REPLICA DI TRAVAGLIO

Se non avessimo "divulgato intercettazioni", peraltro depositate in un provvedimento cautelare e dunque non più coperte da segreto, i radicali non potrebbero proclamarsi parte lesa né - volendo - liberarsi subito delle mele marce in base ai fatti già emersi, senza aspettare comodamente la Cassazione. Quanto alla "lobby forcaiola", siamo fieri di stare sempre dalla parte dei magistrati, delle forze dell' ordine e dei cittadini antimafia e mai da quella dei mafiosi.

M. Trav. 

 

 

 

 

marco pannellamarco pannella

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO