achille lauro

"MI SENTO AMLETO, BARABBA E ANCHE UN PO’ GESU’ CRISTO" - ACHILLE LAURO, L’IGGY POP DE’ VIGNE NUOVE, IN GARA FRA I CAMPIONI AL PROSSIMO FESTIVAL CON LA CANZONE 'ROLLS ROYCE': “SANREMO È TRASGRESSIONE PURA” - MENO DI 3 ANNI FA DORMIVA IN MACCHINA E TAGLIAVA COCAINA IN UNO SCANTINATO DELLA PERIFERIA ROMANA: “OGGI FUMO OGNI TANTO MARIJUANA”- DICE CHE I RAPPER SONO DELLE PIPPE E ASCOLTA POP MELODICO -   “QUANTI PIANTI DA PICCOLO CON IL RE LEONE” – VIDEO

 

Fiamma Sanò per il Messaggero

 

Lui si sente il principe di Danimarca. E Barabba. E anche un po' Gesù Cristo, visto che nella sua autobiografia, in uscita oggi per Rizzoli, Sono io Amleto, scrive: «Sento oggi in me quel misto di vecchio e nuovo che rappresentava lui e che forse dipende dall' essere profondamente collegati con il proprio tempo».

 

ACHILLE LAURO

Il nome d' arte, Achille Lauro, richiama l' armatore napoletano, «un personaggio stravagante e surreale»; e anche con il transatlantico qualcosa in comune ce l' ha, visto che Lauro De Marinis, classe 1990, principe romano (di Vigne Nuove) della trap e samba-trap, sta salpando verso il grande oceano del pop. Anzi, del rock' n'roll.

 

Questo il genere scelto per il brano che porterà al prossimo Sanremo. Il titolo è Rolls Royce, il pezzo l' ha scritto lui, con l' intervento di Davide Petrella e con la direzione artistica dell' inseparabile socio Boss Doms, più i produttori Frenetic e Orange.

 

«Non sarà una canzone d' amore, né un brano trap, ma un nuovo esperimento vicino agli anni 70-80. Bello frizzante. Io penso che piaccia sia ai pischelli più piccoli che alle persone più grandi». All' Ariston come ospite sognerebbe Vasco, ma anche un attore «per spostare un po'», come l' anno scorso Ornella Vanoni con Alessandro Preziosi.

 

Ma non è tutto. In uscita c' è anche il documentario Achille Lauro No Face 1. In primavera arriverà il disco di inediti, sotto l' egida di Sony, e il tour, che parte il 10 maggio da Napoli. Meno di tre anni fa dormiva in macchina e tagliava cocaina in uno scantinato di periferia. Ieri durante la conferenza stampa c' è chi lo ha paragonato a Iggy Pop, mentre lui, circondato da molti imperatori della discografia italiana, raccontava con lucido candore che «sta in fissa per i Beatles» e che se parla sempre riferendosi a noi non è mica plurale majestatis, ma è «perché mi sento di essere parte di una squadra.

 

ACHILLE LAURO cover

Quindi la canzone non è mai mia, è di varie persone. Erano 3 anni che facevamo tutto da soli quindi mi piace parlare a nome di tutti. Io credo che la musica si faccia non a tavolino per il singolo dell' estate, ma con le persone brave, gli amici, e ognuno mette un po' di magia. Quando lavoriamo prendiamo due mesi l' anno una villa, facciamo passare cento persone, musicisti e facciamo musica senza farci influenzare dalle mode».

 

Fuma solo marijuana come ha detto?

«Ogni tanto, anche poco. La droga, soprattutto la cocaina, è un problema in tutti gli ambienti, probabilmente i giovani non si rendono conto di che veleno è. Io sì. I ragazzi ci vedono come un esempio e sicuramente noi come artisti abbiamo delle responsabilità, ma non possiamo diventare capri espiatori. Altrimenti dovremmo mettere al bando gente come Amy Winehouse o Jim Morrison. Raccontiamo quello che succede. La droga esiste, nelle periferie come nel mondo dello spettacolo.Ma le persone capiscono il messaggio che mandiamo».

 

Lei dice che i rapper sono delle pippe. Chi è il peggiore?

«In Italia ce li abbiamo. Ma nessun nome, mai».

 

Dice di ascoltare pop melodico: quale?

«Visto che ho appena collaborato con Anna Tatangelo, canto la sua Ragazza di periferia (la intona, ndr). Ma ascolto molti classici della canzone italiana. Vasco, Berté».

Canterebbe Non sono una signora?

«No, non posso! La Berté no».

ACHILLE LAURO

 

Il paragone con Cristo non è eccessivo?

«Nei miei dischi c' è l' iconografia cristiana. Il cristianesimo è una realtà ben radicata in Italia, pescare da là, anche a livello artistico di visione, di riferimenti è figo».

 

Mica solo il Vangelo: Cenerentola, la Bella e la Bestia, Aladdin e Jasmin cita mezzo mondo Disney nelle sue canzoni. Qual è il suo preferito?

«Il re Leone, quanti pianti quando eravamo piccoli».

 

Perché la fa piangere?

«Ha le sue sfumature drammatiche».

 

Le sue quali sono?

«Quelle che non racconto perché sono mie».

 

Ha avuto un' infanzia difficile: cosa eviterà in futuro?

«Non diventare una persona povera di sapere».

 

Quante sono le fatiche di Ercole?

«Sette. Ci ho fatto una rima, sa».

Per questo gliel' ho chiesto. Sarebbero dodici.

«Vabbè, licenza poetica».

 

Quant' è grande il suo ego?

«Gigante».

 

La sua più grande trasgressione?

ACHILLE LAURO

«Andare a Sanremo».

 

Non le fa paura?

«No. Ho fatto tanti concerti, 150».

 

Perché tutti quelli che fanno trap parlano sempre della mamma?

«Perché la mamma è un punto di riferimento, quando torni a casa è la persona a cui raccontare le cose. E a casa a un certo punto ci torni sempre».

 

Sua madre che dice di lei?

«Ancora non crede a quello che è successo. Ma oggi è stata nominata amministratore delegato della mia società».

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...