moore e trump

''DONALD TRUMP VINCERÀ, E SARÀ IL PIÙ GRANDE 'VAFFANCULO' DELLA STORIA AMERICANA''. MICHAEL MOORE È PRO-HILLARY, MA È UNO DEI POCHI CHE VA OLTRE IL FUMO DEI MEDIA - ''DONNE PALPATE, PROMESSE IRREALIZZABILI, STRAMBERIE DA TYCOON: AI SUOI ELETTORI NON FREGA NIENTE. LO VOTANO PER FARE SALTARE IL SISTEMA CHE LI HA IMPOVERITI E IGNORATI. TRUMP È ''TERRORISMO LEGALE, UNA MOLOTOV DA LANCIARE E GODERSI LO SPETTACOLO DI UN PAESE CHE BRUCIA''

Matthew Sheffield per “Salon

 

michael moore  trumplandmichael moore trumpland

Nonostante i sondaggi diano Donald Trump molto indietro rispetto a Hillary negli Stati- chiave che servono a diventare presidente americano, il regista Michael Moore insiste a dire che il candidato repubblicano ha più sostegno di quanto si creda. Sarà lui a vincere.

 

Moore ha spiegato che l’élite americana è così distante dalla classe media che non capisce quanto questa sia stata danneggiata negli ultimi anni. La classe media e quella più indigente voteranno la reality star perché almeno usa un linguaggio comprensibile. Moore non li condivide ma capisce il motivo per cui vogliano appoggiarlo.

 

michael  moore  in trumplandmichael moore in trumpland

Spiega il regista: «Conosco molta gente in Michigan che intende votare Trump anche se non concorda con lui. Donald Trump venne al “Detroit Economic Club” e, davanti ai capi della “Ford Motor”, disse che se volevano chiudere le fabbriche di Detroit e trasferirle in Messico, lui avrebbe imposto una tariffa del 35% su quelle macchine da reimportare e quindi nessuno le avrebbe comprate. E’ stata una cosa impressionante, nessun politico, democratico o repubblicano, aveva mai sfidato così i dirigenti. E’ stata musica per le orecchie della gente del Michigan, Ohio, Pennsylvania, Wisconsin, i cosiddetti ''Stati Brexit'' (quegli stati che intendono usare il voto - in barba a sondaggi e politicamente corretto - per mandare un messaggio ai leader politici).

il regista michael moore il regista michael moore

 

Non conta la sincerità di Trump nel voler tutelare l’americano medio. Votare lui significa mandare ai media e ai politici che non si curano della gente, il messaggio della gente che non si cura più di loro: «L’elezione di Trump sarà il più grande vaffanculo della storia umana.

 

Se Trump intenda mettere in pratica le sue promesse o no è irrilevante, intanto parla a gente ferita. Ecco perché i poveri lavoratori abbattuti, anonimi, dimenticati, che una volta costituivano la classe media, oggi amano Trump. E’ il cocktail di molotov che aspettavano, la granata umana che possono gettare contro il sistema che ha rubato loro la vita».

 

TRUMPTRUMP

Moore è convinto che molti votino per Trump per poter essere “terroristi legali”, partecipare alla detonazione del sistema. Il termine è stato usato recentemente nell’intervista su “Rolling Stone” e ha fatto imbestialire Trump ed elettori.

 

Prosegue Moore: «L’8 novembre puoi andare alle urne e, anche se Trump ti sembra pazzo o non ti piace, lo voti perché sai che farà andare in tilt tutto. Il sistema che ti ha rubato la casa, il lavoro, puoi farlo saltare in aria così, e legalmente. Prenderà un sacco di voti da chi vuole sedersi e godersi lo spettacolo di un paese in fiamme».

 

terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 9terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 9DONALD TRUMPDONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”