milo manara

LA VENERE DI MILO (MANARA): MENO PISELLO, PIU’ CERVELLO - “TETTE E CULI DI PER SÉ NON PULSANO ALCUN FASCINO. SENZA L’OGGETTO, IL NUDO È SIMILE A UN’OSCENITÀ NEI BAGNI PUBBLICI - L’ORGANO SESSUALE PER ANTONOMASIA, IL CERVELLO, È OGGI IL MENO CHIAMATO A PARTECIPARE” - “SENZA MORALISMI, IL VENTENNIO BERLUSCONIANO È UNA CATASTROFE ESTETICA’’

Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano" - intervista del 2012

 

Il responsabile degli umani turbamenti di un vasto serraglio di età, tendenze e inclinazioni balla tra le forme e non si intende di erotismo: "Delle donne, insondabile mistero, so più o meno quel che sanno tutti. Mai pensato di essere una guida o peggio un guru. Ho provato solo a esplorare, a capirci qualcosa".

 

milo manara milo manara

Mentre il tratto corre rapido sul foglio e la curva di Milo Manara seduce l'ambizione della bellezza, c'è più silenzio che rumore: "Mi opprimeva l'idea che un trillo mi sorprendesse all'improvviso, così un telefonino non l'ho mai comprato e latitavo, con grande dispetto di Hugo Pratt, anche ai tempi della Sip". Con la cornetta, come con il riconoscimento del proprio lavoro, i 67 anni del nostro disegnatore più letto al mondo, covano rapporti ondivaghi. "I miei limiti mi sono molto più evidenti degli eventuali risultati".

 

Non c'è pericolo "di montarsi la testa" dice, anche se torme di fanciulle lo fermano rivelandogli piena identificazione con le sue protagoniste e pergamene e premi occupano le librerie. "È un mestiere molto faticoso, nessuno ti regala niente e, giurano, non allunghi l'esistenza. Forse mi premiano perché tutti gli altri sono già andati via".

 

hugo pratt

Se l'artigiano diventato maestro ha smesso di vivere come Corto Maltese e per girare il mondo in barca a vela naviga con l'invenzione, l'uomo sa nascondere il rimpianto. "Oriento la fantasia verso un'altra destinazione. So disegnare. Una fortuna. Ho intenzione di sfruttarla fino in fondo". Verona è in penombra. La luce sul tavolo non brilla di malinconia.

 

Gli anni restringono gli orizzonti?

Non ho rinunciato ai sogni, sono loro a essersi allontanati. Irrealizzabili per una banale deduzione anagrafica. La mia aspirazione era attraversare l'Atlantico. Non accadrà. Posso sempre immaginarlo però. Riprodurlo. Viaggiare in un altro modo.

 

Ricorda il principio?

andrea pazienza disegnato da milo manara

Per gioco. Per divertimento. Mamma era maestra, papà segretario comunale. Ero il quarto di 6 fratelli. I soldi pochi. Il disegno significava emancipazione e libertà, anche economica. Cominciai con il fumetto erotico disimpegnato. Nel '68, con 4 o 5 goliardi come me, guadagnavo già abbastanza bene.

 

Quanto?

Un milione al mese. Ma da dividere in 5. Non mi ponevo traguardi, né per le storie né per i contenuti. Era un approccio ludico, il mio. Stupido e un po' sventato. Per capire che c'era una potenzialità pressoché illimitata di narrazione c'è voluto tempo.

 

Primi modelli?

Crepax e il Forest di Barbarella, ma senza velleità di entrare nei meandri della tecnica fumettistica. Da Barbarella avrei voluto trarre un film prodotto da De Laurentiis. Dino era deciso, sicuro. Oggi non c'è più. Ho ricevuto un messaggio del suo assistente. Parafrasava Manzoni. "Questo film s'ha da fare".

 

E si farà?

Direi di no. Manca l'entusiasmo di Dino. La propulsione. Senza la macchina si ferma.

 

Lei era in classe con 16 ragazze. Unico maschio.

milo manara

Ma non ho disegnato ragazze per questo. Tette e culi sono un antico topos, ma di per sé non pulsano alcun fascino.

 

La scintilla dove si nasconde?

In un'atmosfera. Il nudo non è sufficiente, a meno che non sia contestualizzato. Oltre ai corpi ci sono un'infinità di dettagli. Senza l'oggetto è simile a un'oscenità nei bagni pubblici.

 

Il porno è a portata di clic. Ma un eccesso di fruizione non corrisponde all'assenza di mistero?

La gente non si parla più. Non si seduce. Non si sfiora. Attraversa la vita a occhi bassi. Vediamo milioni di nudità in azione, ma è un effetto ottico. Pura virtualità.

 

Patrizia Valduga scriveva: "A questo serve il corpo/Mi tocchi o non mi tocchi/mi abbracci o mi allontani/il resto è per i pazzi".

milo manara andrea pazienza di vincenzo mollica

L'organo sessuale per antonomàsia, il cervello, è oggi il meno chiamato a partecipare. Un peccato. Un dispiacere. Si appiattisce tutto. Si banalizza. Prevale il fisico. Non l'intelletto. E le conseguenze, anche culturali, sono quelle riservate al pubblico.

 

Quale pubblico?

Noi. Eravamo un popolo, siamo diventati comparse tv. L'intervallo tra la pausa pubblicitaria e la realtà. Una ragazza viene uccisa da un mostro? Noi l'accompagniamo in cielo con un applauso in diretta tv. Come se sapessimo esprimere dolore e commozione solo così.

 

Mai disegnato un delitto?

Mai. Neanche un amplesso. Riflettendo sull'erotismo, non mi viene in mente nulla di meno interessante di una coppia impegnata nell'atto.

 

Il sesso è noioso anche al cinema?

Se escludi America Oggi di Altman, quando Julianne Moore si toglie la gonna, sotto non porta nulla e come se niente fosse si mette a stirare, "Ultimo tango a Parigi", "L'impero dei sensi" o anche la forza della passione repressa di "Taxi driver", gli ultimi 30 anni hanno regalato poco.

 

Frequenta amici?

milo manara books

Non me li creo facilmente, ma l'amicizia è molto importante. Noi fumettari di campagna facciamo una vita molto solitaria. In genere, tendo ad avere frequentazioni molto migliori di me. (Ride).

 

Quelli di una vita?

Fellini mi chiamò a casa. Lo ammiravo. Lo veneravo. Persi la telefonata. Volevo suicidarmi. Per fortuna ci riprovò. Andavo a Roma a trovarlo.

 

La sua donna ideale?

Per Federico era proiezione, rifrazione adolescenziale, compulsione. Nei film evocava le gigantesse del suo inconscio, ma se avesse amato solo la tabaccaia di "Amarcord" la donna creatrice o la culona ipertrofica, non avrebbe scelto Giulietta. Oltre l'archetipo, c'era l'uomo. Insieme facevamo osservazioni da Vitelloni. Grandi camminate. Conversazioni. Commenti molto simili.

 

Poi c'è Pratt.

Con lui e Pazienza fondammo una società editrice. C'era una grande differenza di età e pensavamo di approfittarne raggiungendo lettori di ogni fascia. Il primo incontro tra Hugo e Andrea a casa di Pratt non andò bene. Per dimostrare vitalità e marcare la distanza generazionale, Pazienza provò a saltare il divano. Inciampò. Lo sfregiò.

 

Lei ha vissuto ovunque.

La mia città preferita è Venezia. L'intensa malinconia, l'acqua che batte i gradini delle case, la sensazione che mettendo una barca di carta nel canale, anni dopo si possa ritrovare alle Fiji.

 

Manara, l'Italia è immersa in un fumetto?

Iniziamo a renderci conto di aver solcato un ventennio pazzesco. Non da fumetto, ma da fantascienza. Abbindolati da un imbonitore televisivo.

 

corto maltese hugo pratt

Se ne può fare un libro di disegni? Un film?

Una storia di costume, a bassissimo tasso di erotismo. Non perché mi scandalizzi, ma quello di Berlusconi tra una maschera da calciatore e una finta infermiera è un Pantheon da rabbrividire. Una catastrofe estetica da lasciare senza fiato. Però una cosa vorrei dirle.

 

Dica, Manara.

Nelle interviste appaio un po' saccente. Il contrario di come sono. Faccia uno sforzo. Se c'è qualcuno che non ha proprio niente da insegnare a nessuno quello sono io.

 

 

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO