terabust

IL MONDO DELLA DANZA PIANGE ELISABETTA TERABUST – SE NE VA A 71 ANNI L’ÉTOILE CHE SCOPRI’ ROBERTO BOLLE E “LITIGO’” CON NUREYEV – INIZIO’ LA CARRIERA ALLA SCUOLA DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA: PRIMA BALLERINA NEL 1963 ED ÉTOILE NEL 1972  - IL RICORDO DI FUORTES E FRANCESCHINI - VIDEO

 

Laura Martellini per www.corriere.it

 

terabust

Un’ondata di messaggi su Internet, testimonianza dell’affetto da cui era circondata Elisabetta Terabust nonostante da tempo si fosse allontanata dalle scene. E’ morta oggi all’età di 71 anni, fu prima ballerina (poi étoile) del Teatro dell’Opera di Roma e del Ballet de Marseille diretto dal gigante Roland Petit. Direttrice del corpo di ballo della Scala, scoprì e lanciò il talento di Roberto Bolle. Danzò, e, come amava ricordare, scherzandoci su, «litigò» con Rudolf Nureyev, amata e stimata da tutti i più grandi danzatori del mondo.

 

Temperamento e dolcezza

Temperamento e dolcezza, forza di carattere e eleganza: sono le doti della Terabust, danzatrice eccelsa, una stella italiana che riuscì a espugnare l’orizzonte difficile e ristretto della danza mondiale. La ballerina è morta all’età di 71 anni, dopo un allontanamento dalle scene e anche dalla ribalta del balletto cui si era riavvicinata in alcune occasioni, come la presentazione del libro di Emanuele Burrafato a lei dedicato, «Elisabetta Terabust. L’assillo della perfezione». Così era l’artista: viso intenso, capelli corvini e tratti somatici che la rendevano adatta a interpretare personaggi femminili particolarmente complessi, anche tormentati. E attenta ai particolari, sempre. Una delle più grandi danzatrici classiche uscite dalla scuola dell’Opera di Roma, prima ballerina nel 1963 ed étoile nel 1972.

 

Una carriera da Roma a Londra, all’Aterballetto

terabust

Da lì partì la sua carriera internazionale, a Londra nel National Ballet, e in Francia nella compagnia di Roland Petit, che un altro talento italiano scoprirà successivamente, quello di Eleonora Abbagnato. Da Coppelia a Carmen, con il genio condivise ispirazioni e lavoro. Al fianco dei più grandi danzatori, ballò anche con Rudolf Nureyev, passaggio della sua vita che ricordava con affetto e un briciolo di ironia: «Con lui ho ballato, ma anche litigato, perché era duro ed esigente, essendolo prima con se stesso. Ho avuto grande feeling con Peter Schaufuss e Patrick Dupont, ma soprattutto la rara fortuna di ballare con Erik Bruhn, il danese dalla personalità eccezionale con cui approfondii la tecnica Bournonville. La mia carriera è stata felice, la rifarei compresi gli errori».

 

Aperta ai nuovi stili e alle contaminazioni

terabust

Aperta, come tanti suoi compagni di viaggio, agli influssi della danza moderna. Lontana dagli steccati, vedeva di buon occhio le contaminazioni moderne tanto da passare, di ritorno in Italia dal London festival ballet, all’Aterballetto con il quale, e per il quale fu protagonista di importanti coreografie di Amedeo Amodio, Forsythe, Balanchine. Determinata e sicura di sé, non ebbe difficoltà a passare a ruoli dirigenziali, prima al Teatro dell’Opera di Roma nel 1990-92 (e fino al 2000 alla scuola di ballo), poi alla Scala di Milano (1993-’97), Maggio Danza nel 2000-02 e dal 2003 il San Carlo di Napoli. Direttrice onoraria del Costanzi, a Roma, dichiarò senza nascondimenti di essere delusa, ovunque in Italia, dal peso eccessivo della burocrazia, a svantaggio della vocazione e dell’espressione artistica più pura che non accetta imposizioni. Scompare, con Terabust, una danzatrice che ha arricchito la danza dell’intelligenza, della sensibilità, e di una visione del futuro, necessarie a ogni carriera brillante, com’è stata la sua.

 

roberto bolle

La camera ardente, il ricordo di Fuortes

La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma rende omaggio all’artista allestendo mercoledì 7 gennaio, dalle ore 9.30 alle 13.00, la camera ardente presso la scuola di danza del Costanzi. I funerali si svolgeranno nello stesso giorno alle 14.30 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, a piazza del Popolo, la Chiesa degli Artisti. «La perdita di Elisabetta – dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes – è per il mondo della danza e per il nostro Teatro una perdita artistica e umana, per la sua grande capacità di relazionarsi alla vita con entusiasmo e per la determinazione con cui ha saputo trasmettere e fare dono del suo grande carisma a dei nuovi talenti. Il suo contributo è stato fondamentale per la crescita del corpo di ballo capitolino, e ha portato in alto il nome della danza italiana». Alla memoria di Elisabetta Terabust sarà dedicato il trittico contemporaneo Kylián/ Inger/ Forsythe che debutterà al Costanzi giovedì 15 marzo.

 

Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini: «Un’innovatrice»

«Con Elisabetta Terabust scompare una grande interprete della scuola italiana di danza»: così il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha voluto ricordare l’étoile. Era «capace di esprimere ricerca e innovazione sia nella lunga e feconda carriera sul palco — ha ricordato il ministro —, sia nella direzione di alcuni dei più importanti corpi di ballo del Paese».

Terabustrudolf nureyev

 

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…