
MORITURI TE SALUTANT! LA VERA STORIA DELLA FRASE: A PRONUNCIARLA NON FURONO I GLADIATORI MA I CONDANNATI A MORTE PORTATI SUL LAGO DEL FUCINO DOVE AVEVANO IL COMPITO DI RIPRODURRE LA CRUENTA BATTAGLIA NAVALE TRA RODIESI E SICILIANI - CLAUDIO, AL GRIDO DI QUELLA FOLLA DI DISGRAZIATI, RISPOSE AUT NON, “FORSE NO”, AL CHE QUELLI, COME SE FOSSE STATA CONCESSA LORO LA GRAZIA, NON VOLLERO PIÙ COMBATTERE. MA L’IMPERATORE LI COSTRINSE ALLA FINE A… - IL LIBRO
Estratto da “Morituri. La vera storia dei gladiatori”, di Luca Fezzi e Marco Rocco, ed. Garzanti, selezionati da Giorgio Dell’Arti e pubblicati dal “Fatto quotidiano”
Claudio. La frase “Morituri te salutant” è testimoniata solo una volta, dal biografo latino Gaio Svetonio Tranquillo, nella Vita dell’imperatore Claudio. A pronunciarla non furono gladiatori ma condannati a morte che erano stati portati sul lago Fucino e che avevano il compito di riprodurre la cruenta battaglia navale tra rodiesi e siciliani.
Claudio, al grido di quella folla di disgraziati, rispose aut non, “forse no”, al che quelli, come se fosse stata concessa loro la grazia, non vollero più combattere. L’imperatore, pur notoriamente claudicante, corse allora qua e là intorno al lago, in parte minacciando e in parte supplicando, e li costrinse alla fine a combattere e a morire.
Morituri. La vera storia dei gladiatori
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