
LE MOSSE DI XI JINPING, L’ANTI-TRUMP! ALLA GUERRA COMMERCIALE SCATENATA DAI DAZI IMPOSTI A PECHINO DAL PRESIDENTE AMERICANO, IL LEADER CINESE REPLICA CON UN LUNGO VIAGGIO NEL SUD-EST ASIATICO PER STRINGERE NUOVI ACCORDI COMMERCIALI E RISPONDERE AL “BULLISMO UNILATERALE” DI WASHINGTON - L’EX PRIMO MINISTRO AUSTRALIANO KEVIN RUDD IN UN LIBRO SPIEGA PERCHE’ IL LEADER CINESE E' FORTEMENTE TEMIBILE – MEGLIO SOPPORTARE LE MATTANE DI TRUMP O ESSERE FAGOCITATI DALL’IMPERIALISMO CINESE?
XI JINPING
Da tgcom24.it
XI JINPING DONALD TRUMP - MEME
Xi Jinping risponde al "bombardamento" di Donald Trump. In senso figurato, fortunatamente. Perché si parla della guerra commerciale scatenata dai dazi imposti a Pechino dal presidente americano. Alla quale il leader cinese ora replica con un lungo viaggio nel Sud-est asiatico per stringere nuovi accordi commerciali con diversi Paesi dell’area.
Il viaggio nel Sud-est asiatico Xi Jinping è infatti arrivato in Malesia, dopo aver fatto tappa in Vietnam. Dal quale è ripartito con la firma in calce a ben 45 accordi commerciali di varia natura, in risposta al "bullismo unilaterale" di Trump. Ora, in Malesia, per Xi Jinping c’è all’ordine del giorno un nuovo accordo di libero scambio fra la Cina e l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (l’Asean, composta da 10 Paesi), di cui proprio la Malesia è presidente quest'anno: "Puntiamo ad approfondire la cooperazione strategica ad alto livello tra Cina e Malesia, che è nell'interesse comune di entrambi i Paesi e favorisce la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e nel mondo", ha detto Xi Jinping
VIGNETTA DONALD TRUMP XI JINPING
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La reazione di Trump Fin dalla prima tappa del viaggio Donald Trump non è rimasto in silenzio. Anzi, ha rilanciato dicendo che "Cina e Vietnam stanno cercando di fregare gli Stati Uniti". E per una volta ha ragione: Xi Jinping ha deciso di rispondere a muso duro alle tariffe a stelle e strisce. Prova ne è anche l’ordine dato alle compagnie aeree cinesi di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing (americani) dopo l’imposizione di dazi fino al 145 per cento su tutto l'import di beni made in China. Annunciando anche tariffe di ritorsione al 125 per cento. Così, dall'oggi al domani, il colosso aeronautico di Seattle si trova a fare i conti con un mercato in netta contrazione: gli ordini cinesi rappresentano circa un quarto delle consegne totali. Mentre Pechino sostiene di poter fare a meno di Boeing, affidandosi all’europea Airbus e alla cinese Comac.
COSA PENSA XI JINPING?
Stefano Mannoni per https://www.milanofinanza.it/
Attenzione ai naviganti. Donald Trump è lunatico e imprevedibile. Ma chi gli contende il campo, il cinese Xi Jinping, è, all’opposto, temibile e fin troppo prevedibile. L’avvertimento proviene non da un autore qualsiasi, ma dall’ex primo ministro australiano Kevin Rudd che, molto umilmente, dopo avere esaurito la sua carriera politica, ha rispolverato la sua laurea giovanile in lingua cinese per cimentarsi, con un dottorato a Oxford, su una domanda fondamentale: cosa pensa il leader cinese? La risposta è netta, come nella migliore tradizione dell’editoria britannica di alto rango (On Xi Jinping. How Xi’s Marxist Nationalism Is Shaping China and The World, Oxford University Press, 2024).
I punti di riferimento ideologici di Xi
Ebbene state in guardia.
I punti di riferimento ideologici di Xi, che egli prende tremendamente sul serio, sono tre.
1) Il marxismo-leninismo, che significa assoggettamento totale della società e dello Stato all’egemonia del partito. La prima realizzata attraverso una sorveglianza tecnologica capillare. La seconda mediante sistematiche, feroci epurazione del dissenso e grazie a una subordinazione stretta delle istituzioni al partito.
2) il secondo è il leninismo di sinistra, che si traduce nel predominio assoluto del leader e nella stretta disciplina della economia privata alla pianificazione del partito.
3) La terza è il marxismo-nazionalismo che propugna una politica internazionale assertiva e imperialista, lontana anni luce dalla prudenza di Deng Xiao Ping. A questo punto si potrebbe obiettare che un libro costruito sulla centralità dell’ideologia cozza con quello che sembra il raffinato tatticismo degli statisti cinesi, rispetto al quale il marxismo-leninismo pare più una vernice di facciata per dare coesione al partito piuttosto che la sua autentica anima.
Tra ideologia e tattica
Rudd ci assicura che non è così e le 100 pagine di bibliografia, prevalentemente su fonti cinesi, sembrano attestare che vi sia una stretta congruenza tra ideologia e tattica. Il che non promette nulla di buono per gli europei che, traumatizzati dagli show di Trump, si sentono irresistibilmente attratti dall’ammirevole solidità del pensiero strategico cinese, nonché dagli ammiccamenti nei quali essi non sono secondi a nessuno. Si potrebbe ancora criticare il libro per l’eccessivo peso che ha attribuito ai documenti nei quali Xi, in questo buon seguace di Mao, esplicita la sua dottrina.
Non è un caso che io abbia letto la ricerca insieme a un altro testo, decisamente più biografico, di un eminente sinologo, Michael Dillon (Dobbiamo parlare di Xi. La storia segreta del più potente leader del mondo, Chiarelettere, 2024) il quale ci ricorda quanto Xi abbia sofferto sotto Mao e sottolinea che la figlia l’abbia spedita a Harvard a studiare e non alla scuola del partito. Tutto vero.
Ma gli australiani, che dei cinesi hanno il fiato sul collo, li conoscono molto meglio di noi. Ragione per cui concludo con un invito che non piacerà a molti: sopportiamo finché è possibile le stravaganze di Trump e valutiamo bene prima di buttarci nelle braccia dei cinesi. (riproduzione riservata)
kevin rudd cover
michael dillon xi jinping cover
UNIONE EUROPEA E CINA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
MEME SU XI JINPING E DONALD TRUMP