1. IL MOSTRO DI FIRENZE TIRA DRITTO, A COSTO DI SPACCARE IL PD E DILANIARE IL PARLAMENTO 2. RENZI SI COMPORTA DA PICCOLO DITTATORE DELLE RIFORME E LE VUOLE APPROVARE A COLPI DI MAGGIORANZA E CON VOTO PALESE PERCHE “S’HANNO DA FARE”. SE UNA COSA DEL GENERE L’AVESSE PROVATA IL CAIMANO SILVIO BERLUSCONI
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. UN UOMO SOLO AL COMANDO
Non è un bello spettacolo quello di Matteo Renzi che corre a rotta di collo verso l’approvazione della sua legge elettorale sostituendo deputati e preparandosi a usare la fiducia come un maglio. Le opposizioni si ritirano dalla commissione Affari costituzionali e si preparano alle barricate in aula, mentre nel partito del premier va in scena anche una resa dei conti all’interno delle minoranze.
BERLUSCONI IN FASE MISTICA SPIEGA AI SUOI
Non si capisce davvero la fretta esagerata di Renzi per una legge come l’Italicum che entrerebbe in vigore soltanto il primo luglio del 2016. Ha bisogno di brandire subito la minaccia delle elezioni anticipate per portare a casa altri risultati? Di sicuro sono saltati due principi cardine delle riforme costituzionali, ovvero quello secondo cui le riforme le fanno i partiti in Parlamento, e non il governo in prima persona, e quello in base al quale le regole si scrivono “tutti insieme” con il massimo consenso possibile.
ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM
Renzi invece si comporta da piccolo dittatore delle riforme e le vuole approvare a colpi di maggioranza perche “s’hanno da fare”. Se una cosa del genere l’avesse provata Silvio Berlusconi, quando era premier, avremmo avuto l’appello dei professori, la rivolta della “società civile”, le lamentele degli editorialisti dei giornaloni e diverse manifestazioni di piazza contro “il golpe”. Invece a Renzi sembra tutto permesso. Come se un’intera nazione, pur non avendolo scelto e votato, avesse deciso di arrendersi al premier spaccone.
soccorritori a rodi del barcone di immigrati
2. L’IMMIGRAZIONE. PROBLEMA UMANITARIO O MILITARE?
Mentre emergono nuovi particolari sulla strage di domenica, come la collisione e il pilota ubriaco e che fumava canne, l’Europa cerca una qualche soluzione. Corriere: “Ora l’Europa parla di ‘azione militare’. Renzi: per la prima volta la Ue è stata solidale. La spinta dell’Onu per la ‘cooperazione tra Stati’. Il premier: a Bruxelles chiediamo alcuni impegni concreti, tra cui il raddoppio di Triton” (p. 9). Repubblica: “La svolta dell’Ue. ‘Operazione militare contro gli scafisti’. Alfano: ‘Dopo l’ok dell’Onu bombarderemo i barconi’. Il premier Renzi chiama Ban Ki-moon per il via libera” (p. 2). Il Giornale riassume in prima: “Sparare agli scafisti. Ecco la soluzione. L’Europa ci sta pensando. Bruxelles finalmente ha capito: l’immigrazione va bloccata militarmente. Ma finora chi l’aveva proposto era stato definito razzista e fascista”.
Intanto l’Italia ha ormai anche un problema di strutture di accoglienza. Corriere: “Accoglienza al collasso. Il Viminale cerca altri seimila posti. Sbarchi record, pronta una nuova circolare ai prefetti. Zaia: il Veneto dice no. I Comuni: le scelte siano condivise” (p. 6). La Stampa racconta come si comporta Malta: “L’operazione Mare Nostrum rinasce sulle navi dei privati. A Malta i filantropi pronti a salpare per i soccorsi” (p. 5).
soccorsi mediterraneo strage migranti copia
Il Fatto Quotidiano attacca ancora sull’addio a Mare Nostrum: “1700 morti in più nel 2015 per risparmiare 30 milioni. I risultati del passaggio da Mare Nostrum a Triton, mentre buttiamo miliardi in grandi opere inutili. L’ultima di Alfano: ‘Aspettiamo l’ok dell’Onu per attaccare’. Boldrini: ‘solo slogan’” (p. 1). Poi ricorda: “Democratici respingimenti. Ora Renzi pare il Senatur. Oggi si parla di affondare i barconi, di interventi militari e di impedire in ogni modo ai profughi di arrivare in Europa. ‘Proposte ignobili’ per il PD quando le faceva la Lega” (p. 5).
rodi barcone di immigrati affonda dopo aver colpito gli scogli
3. LE RIFORME DEL PRINCIPINO MATTEO
Il principino fiorentino tira dritto, a costo di spaccare il suo partito e dilaniare il Parlamento. “Italicum, opposizioni sull’Aventino. Ma il Pd: è cagnara, avanti su tutto. Il voto senza dissidenti. Renzi: non ci ferma nessuno. Boldrini: evitare gli strappi”. “Una forzatura grave’. I sospetti di Bersani sul muro contro muro” (Corriere, p. 12-13). Poi, ecco la fanfaronata del premier: “Mi votino contro se vogliono, la nostra gente è con il governo” (Corriere, p. 16). Ma chi è “la nostra gente”? Nei bar, al lavoro, a scuola, c’è gente che parla dell’Italicum? Un po’ di controcanto glielo fa il vecchio Macaluso: “il partito vive alla giornata, senza un’idea” (Corriere, p. 16).
ugo sposetti emanuele macaluso massimo d alema
Su Repubblica, “Il contrattacco del premier: ‘Non vogliono bloccare la legge ma colpire me” (p. 12). Mentre la Stampa riporta i conteggi di Renzi dentro il Pd: “I fedelissimi preparano la ‘lista Lotti’. Ha i numeri per farcela. Solo in 25 alla fine non voterebbero l’Italicum” (p. 8). Libero dà spazio ai rumours di un ritorno di fiamma tra Renzi e il Cavaliere: “Renzi scommette sul ritorno del Cav. Il partito è in rivolta ma il rottamatore tira dritto. Non esclude le urne (con il Consultellum) però crede in un Nazareno-bis dopo le Regionali” (p. 8). Di diverso avviso il Giornale: “Berlusconi chiude la porta: nessun patto sulle riforme” (p. 10).
ANNA FALCHI CON ANDREA RUGGIERI
4. ULTIME DA FARSA ITALIA
Ultima trovata per il Cavaliere dimezzato (nei voti): “Liste di ‘vittime della giustizia’. L’idea di Berlusconi alle Regionali. Verdini resta isolato ma il gruppo autonomo è difficile da realizzare” (Corriere, p. 17). La Stampa racconta che “il nipote di Bruno Vespa è il nuovo responsabile tv di Forza Italia”. Si chiama Andrea Ruggieri, ha 39 anni ed è il fidanzato di Anna Falchi: gestirà le ospitate nei talk. Anche di zio (p. 11). Intanto l’immortale Silvio, nella causa per il mantenimento di Veronica ha calcolato la propria aspettativa di vita: “Mi restano 10-15 anni”. In politica non lo direbbe mai (Stampa, p. 11).
Sempre in fatto di tv, ma sul fronte del premier, Renzi ha preso un poliziotto per girare i video ufficiali dei suoi tour. E i sindacati di palazzo Chigi protestano (Fatto, p. 9). Sarà anche la modernità, ma fa tanto culto del capo.
Mario Draghi Ignazio Visco a Napoli
5. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Doccia fredda di Ignazio Visco sulle ambizioni del governo dopo il Def. “Il tesoretto? Prima i conti, poi i bonus’. Bankitalia: va usato per la finanza pubblica. Padoan: faremo una tantum coerenti con le riforme. Con i derivati la spesa cresce di 36 miliardi. Draghi sulla crisi greca: l’euro è irreversibile” (Corriere, p. 12). Libero: “Debito, tasse e tesoretto: tre schiaffi sui conti a Renzi. Authority, Bankitalia e Corte dei conti bacchettano il governo: i risparmi sul deficit servano a far quadrare il bilancio. L’Istat: Pil su dello 0,1%, ma la pressione fiscale sale al 44%” (p. 10).
6. IL MAXI-STIPENDIO DI CAIO
FRANCESCO CAIO ALESSANDRO PROFUMO
Venerdì Francesco Caio era in visita ad alcuni uffici e centri si smistamento delle Poste a Milano. In uno di questi è stato duramente contestato dai dipendenti per una serie di errori che avrebbe commesso nel suo primo anno al vertice di Poste Italiane. Ma la situazione è degenerata definitivamente quando ha detto che guadagna 1,2 milioni l’anno: è stato letteralmente sommerso dagli insulti e dagli inviti a dimettersi. Il video gira su Youtube ed è notevole (Repubblica, p. 20).
7. MEDIASET E LA RITIRATA SULLE TORRI
Mediaset vuole comprare Rai Way- Ei Towers lancia opa
“L’utile di Ei Towers viene distribuito ai soci. ‘Rai Way, non è addio’. La società Mediaset delle torri paga dividendo da 31,2 milioni. Cairo: ‘L’operatore unico ha senso,ma sia public company’. Il titolo flette, mentre la controllata di Viale Mazzini sale a Piazza Affari dell’1,26%” (Repubblica, p. 29). Certo, la distribuzione del dividendo sembra molto lo smantellamento dell’Opa.
8. ULTIME DA UN POST-PAESE
lavori expo a 2 settimane dall inizio 7
La cosiddetta “emergenza lavoro” vista dall’Expo: “Turni scomodi all’Expo. Otto su dieci ci ripensano. Seicento i reclutati. Lo stipendio: oltre 1.300 euro netti al mese” (Corriere, p. 23). Pare che la fascia più restia ad accettare turni scomodi sia stata quella dei giovani sotto i 29 anni. Va detto che i contratti durano solo per sei mesi, ma se uno ha davvero bisogno di lavorare…