mughini mariupol

MUGHINI - "A MARIUPOL VA IN SCENA LA BATTAGLIA DI STALINGRADO DEL TERZO MILLENNIO. E’ DAL 2014 CHE FILORUSSI E UCRAINI SE LE DANNO DI SANTA RAGIONE. ADESSO SONO ARRIVATI ALL’ULTIMA STAZIONE DELLA VIA CRUCIS, E NOI CHE ACCENDIAMO LA TV PER VEDERE QUANTO L’ORRORE SIA ORRORE. NO, NON VOGLIO VEDERE QUESTO. VOGLIO VEDERE, INVECE, DEI RUSSI E DEGLI UCRAINI CHE ACCETTANO DI CONVIVERE. ALTRO CHE LA SVEZIA E LA FINLANDIA CHE DECIDONO DI ADERIRE ALLA NATO, COSÌ DA METTERE ALTRA BENZINA SUL FUOCO.  UN’ALTRA PUTTANATA SENZA LIMITI…"

Giampiero Mughini per Dagospia

 

mughini

Caro Dago, ti confesso che non ci riesco più ad accendere la televisione allo scopo di usufruire delle immagini di distruzione e morte dalle parti delle parti di un Paese grande quanto la Francia, l’Ucraina.

 

Cliccare per poi vedere le immagini di gente che è stata costretta in ginocchio prima di sparare un colpo a bruciapelo alla loro testa, città dove abitavano centinaia di migliaia di persone e che adesso sono sventrate palazzo dopo palazzo, persino i carri armati sovietici dove sono morti bruciati vivi dei ragazzi russi di vent’anni.

 

Non posso guardare queste immagini come se fossero dei film interpretati da Humphrey Bogart o da Clint Eastwood. Non sono nel momento della mia vita, sessant’anni fa, in cui ero lieto a leggere sull’ “Unità” che comprava mio nonno comunista, che in Vietnam erano morti tot americani o magari più che tot.

 

UCRAINA - LE FOSSE COMUNI A MARIUPOL

Oggi stavo guardando un servizio televisivo dove dei giornalisti italiani raccontavano che gli ucraini s’erano vantati di conservare da qualche parte i corpi di 1500 russi uccisi in combattimento. Solo che gli ucraini non glielo avevano permesso ai giornalisti italiani di vederli quei corpi. Dio mio, mi sarei vergognato a guardarli come se fossero sequenze di un film di guerra americano in cui alla fine i “buoni” ucraini hanno la meglio sui “cattivi” russi. Così come sono senza parole innanzi alle possibili immagini di una nave da guerra che gli ucraini affermano di avere mandato giù e i russi lo negano.

UCRAINA - I CADAVERI RINVENUTI A MARIUPOL

 

Beninteso, lo so che dall’ottobre del 1917 la parola “verità” in Urss - ossia nel regno della menzogna ideologica - non ha più avuto alcun senso. Detto questo io spero che la nave non sia affondata, perché altrimenti i russi si imbestialiranno oltremodo e sarà ancor più distruzione e morte da entrambe le parti. Morte e distruzione a gogo.

 

La parola “pace” è uscita di scena come una parola non più alla moda. Gli americani conducono per interposto esercito ucraino una guerra che pensano di vincere, diversamente da quello che è successo loro in Afghanistan. I civili ucraini muoiono comunque, i palazzi vanno giù, a Mariupol non so se duemila o poco più o poco meno combattenti del reggimento Azov e pochi altri aspettano di essere massacrati dai russi da un momento all’altro.

UCRAINA - I CADAVERI RINVENUTI A MARIUPOL

 

E’ la battaglia di Stalingrado del terzo millennio. Chissà se Steven Spielberg ne trarrà mai un film. Io lo andrei a vedere al primo spettacolo. Quei combattenti ucraini che non pare siano stati in passato dei gentiluomini e che adesso stanno contendendo metro per metro agli invasori russi. E’ dal 2014 che filorussi e ucraini se le danno di santa ragione, e non che uno solo dei nostri talk-show se ne fosse accorto. Adesso tutti loro sono arrivati all’ultima stazione della via crucis, e noi che accendiamo la tv per vedere quanto l’orrore sia orrore.

 

Un orrore alla grande. Dio mio, Dio mio, Dio, mio. No, non voglio vedere tutto questo. E invece sì voglio vedere dei russi e degli ucraini che accettano di convivere. Altro che la Svezia e la Finlandia che decidono proprio adesso di aderire alla Nato, così da mettere altra benzina sul fuoco.  Un’altra puttanata senza limiti.

vladimir putin

 

 

Giampiero Mughini

mariupolmariupolmariupolmariupol 1mariupol

 

mariupol 4mariupol 5il battaglione azov distrugge carri armati russi mariupol volodymyr zelensky soldato filo russi a mariupolmariupol 3

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…