mughini franceschini statue

LA VERSIONE DI MUGHINI - "LE STATUE IMBURQATE? CHE DOVREMMO FARE IO E TE CON I NOSTRI AMICI, CHE SONO PER LA PIÙ PARTE BIGOTTI NON MENO DI UN QUALCHE CAPO IRANIANO, CHE ARRIVANO NELLE NOSTRE CASE ZEPPE DI IMMAGINI SPORCACCIONE QUANDO NON PROPRIO PORNO?"

Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia

 

MUGHINIMUGHINI

Caro Dago, ascolto il ministro Dario Franceschini lamentare in tv che il governo, e lui personalmente, non erano stati informati che alcune statue di uomini e donne nudi che raccontano la nostra storia e la nostra identità erano state velate per non offendere il capo politico dell’Iran nostro ospite in Italia.

 

Non spendo nemmeno una parola a dire quanto sia necessario che quelle statue di nudi restino tali e quali. Nemmeno una parola, perché superflua. E comunque sia, meglio un gesto di cortesia verso un ospite che non un gesto di scortesia. Di questo suo arrivo in Italia è fondamentale e strepitoso che lui incontri sorridendo il Papa, non che quelle statue fossero velate.

FRANCESCHINIFRANCESCHINI

 

E del resto, caro Dago, che dovremmo fare io e te con i bigotti nostri amici che arrivano periodicamente nelle nostre due case, case zeppe di immagini sporcaccione quando non proprio porno?

 

STATUE STATUE

Ne abbiamo parlato tante volte. E va bene che in casa tua di cazzi ce n’è proprio un’enormità, non che io abbia nulla contro. Il fatto è che quelli che arrivano a casa nostra, e dire che sono nostri amici e per tanti aspetti nostri sodali, sono per la più parte bigotti non meno di un qualche capo iraniano dei nostri giorni.

 

Li vedo quando guardano foto o disegni appesi alle pareti di casa mia. Non un giudizio, non un’apparente emozione, non una domanda su chi sia quella straripante bellezza che erutta da una delle fotografie appese alle pareti. Niente. Mai. Mai una volta in 25 anni che tenevo le cassette porno nella sala in cui ospitavo gli amici venuti a cena, mai una volta che uno mi chiedesse se quel regista americano Andrew Blake di cui avevo due o tre cassette ne valesse la pena.

 

giampiero mughinigiampiero mughini

E’ stato uno dei creatori del pornochic, eccome se ne valeva la pena. Un paio di sere fa avevo a cena due amici cui tengo molto, e le loro rispettive compagne. Ho accennato alla mia adorazione per la pornostar che oggi fa da dea del pornochic, la francesina Lola Reve. Immobilità assoluta dei loro volti. Due amici ai quali voglio molto bene che nell’occasione mi hanno tradito.

giampiero mughini giampiero mughini

 

In un’altra stanza di casa mia, una stanza più appartata, tengo la stampa del selfie che mi ha regato una mia bellissima amica. Si era ritratta sul letto di casa sua mentre una lama di luce la stava “penetrando”. E’ una bellissima foto, che le avevo chiesto di regalarmi.

 

STATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANISTATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANI

Epperò l’ho messa in un angolo riposto della casa, mentre nella sala degli ospiti ho messo una foto di Tano D’Amico che ritrae un terrorista dei Nap che era stato appena freddato dalla polizia che lo stava inseguendo (era uno che avevo ucciso a freddo un poliziotto di 21 anni). Non è che qualcuno mi chieda di quella foto di Tano, sono io che spiego e racconto. Della foto della mia amica non avrei potuto farlo, ma nemmeno per idea, e dire che è una storia quanto di più linda.

 

franceschinifranceschini

C’è una stanza di casa mia dove mi piacerebbe invitare il ministro Franceschini. Io la chiamo “la stanza delle puttane”. Ma solo per provocare. E’ la stanza in cui c’è il meglio di libri, riviste, foto, disegni, illustrazioni originali che attengono alla cosa più importante della terra, la bellezza femminile. Non ci porto mai nessuno, perché conosco i miei polli. Il loro silenzioso imbarazzo. Altro che statue velate.

 

Dovrei velare tutti interi gli scaffali di quella stanza che arrivano al soffitto. Illustrazioni di Eleuteri Serpieri dove c’è una lei che lo prende in bocca e ha l’aria di esserne entusiasta. Una bestemmia figurativa, agli occhi di tanti. E del resto, caro Dago, non la senti ripetere a ogni angolo di strada la cretineria immane secondo cui c’è distanza e differenza genetica tra l’erotismo e la pornografia?

 

MUGHINI FRANCESCHINI STATUEMUGHINI FRANCESCHINI STATUE

E del resto l’hai mai sentita dalla bocca di uno dei nostri amici la verità elementare che le figurazioni e le acrobazie raccontate dai film esibiti da you.porn non hanno fatto altro che migliorare alla grande la nostra vita in camera da letto, e dunque la nostra vita tout court?

 

Purtroppo quei film ho cominciato a vederli quando ero vicino alla quarantina e dunque avevo già sprecato gli anni che potevano essere i migliori, gli anni in cui la cultura canaglia del nostro Paese - la cultura e cattolica e comunista - solo mi aveva insegnato a temere il corpo di una donna. Altro che statue velate.

 

 

 

STATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANISTATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANI

Giampiero Mughini

 

giampiero mughini (2)giampiero mughini (2)franceschini con la mogliefranceschini con la mogliegiampiero mughinigiampiero mughiniMUGHINIMUGHINI

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…