nardella regolamento anti-immigrati firenze

FUORI GLI IMMIGRATI DAL CENTRO DI FIRENZE! IL SINDACO RENZIANO NARDELLA VARA UN REGOLAMENTO CHE ESPELLE DALL’AREA STORICA LE ATTIVITA’ NON ITALIANE - IL SINDACO DI VENEZIA BRUGNARO E LA DESTRA APPLAUDONO. IL PD? TACE...

FIRENZE REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATIFIRENZE REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATI

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

È bello ciò che piace a me. E tu sarai d' accordo, se piace anche a te. Insomma, ci sono città che il dibattito sui nostri "valori" l' hanno già risolto senza fare troppo casino, e soprattutto senza interrogarsi sull' identità dell' Occidente.

 

A Firenze, città teoricamente di sinistra, il sindaco renziano Dario Nardella ha varato un regolamento che in sostanza - brutto da dire - è anti-asiatici e anti-islamici: via i minimarket, gli asia market, i fast food, self service, money charge, phone center e internet point. Perché?

 

renzi nardellarenzi nardella

Perché sono brutti e squalificanti. Il discorso vale per il centro storico che è compreso nel circuito dei viali. Via dal centro, però, anche officine, mercerie ed esercizi di prodotti poveri, come dire: dal legno alle latterizie.

 

«Non ci consentono di osservare il tessuto tradizionale del nostro centro», si legge nel regolamento consultato dall' Istituto Bruno Leoni per Italia Oggi. Tutto questo, manco a dirlo, parrebbe pochissimo di sinistra e poco s' incastra con tutti i discorsi di globalizzazione che sulla carta, e nell' etere, da molti anni contraddistinguono il verbo progressista su questi temi.

CENTRO DI FIRENZECENTRO DI FIRENZE

 

I commercianti sono gente concreta, e insomma: di fatto non protesta nessuno.

Neppure i liberalisti, che nei fatti vedono cancellata ogni deregulation introdotta dall' ex celebratissimo governo Monti.

 

E a dimostrare quanto poco di sinistra sia la scelta di Nardella c' è, non bastasse, che gli applausi vengono direttamente da destra: anche la Venezia del sindaco Luigi Brugnaro ha infatti deciso di dichiarare guerra a negozi di kebab e di paccottiglia etnica e minimarket terzomondisti:

 

renzi  nardellarenzi nardella

«Certi ciarpami, materiali dei quali in certi casi non si conosce bene la provenienza», ha detto Brugnaro, «mal si conciliano con la città. Sono cose che non c' entrano nulla con la nostra storia, e che creano disagio. A Firenze è stato fatto un lavoro di regolamento commerciale che io condivido». Una comunione d' intenti, insomma. Più in piccolo, e più silenziosamente, si sono già adeguate altre città. Oppure, come nel caso di Milano, non sono stati necessari neppure regolamenti imbarazzanti: a provvedere è bastato il mercato.

CENTRO FIRENZE REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATICENTRO FIRENZE REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATI

 

Bottegucce cinesi e minimarket vari non posso certo permettersi i canoni d' affitto dell' ampio centro storico, laddove certi prezzi degni di Tokio e altri furbi regolamenti di arredo urbano dettano legge già da lustri.

 

E, messa così, pare semplice: tra un triste market coreano e una scintillante vetrina di gioielleria (ciòè alcuni alimentari del centro) all' apparenza non c' è gara.

Già, ma chi lo stabilisce?

 

NARDELLANARDELLA

Chi stabilisce, cioè, che il "Pluto and Proserpina" dello statunitense Jeff Koons, che per mesi ha troneggiato in piazza della Signoria a Firenze, fosse "bello"? A molti - che pure convengono sulla bruttezza di un minimarket cinese - la statua è parso un cartoccio dorato e accartocciato accanto ai capolavori dell' arte di ogni tempo, una cosa che avrebbe sfigurato in Kazakistan: ma che ecco, secondo la giunta Nardella è arte.

 

Esiste un bello oggettivo? Diciamo questo: accanto al cartoccio di Jeff Koons c' è per esempio il David di Michelangelo, e la commissione che nel '500 ne scelse il posizionamento era composta, tra gli altri, da Sandro Botticelli, Filippino Lippi, Leonardo Da Vinci, Pietro Perugino, Simone del Pollaiolo e Davide Ghirlandaio; un paragone con l' assessorato che ha posizionato l' opera di Koons, beh, è da far tremare i polsi.

FIRENZE REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATI 2FIRENZE REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATI 2

 

 

Ma, in attesa di un rinascimento non solo renziano, ci si deve accontentare. Discorso vagamente analogo potrebbe riguardare il dito medio di Maurizio Cattelan in Piazza Affari a Milano: bello? Brutto? Grottesco? Diciamo quest' altro: non c' è scelta che non sia un segno di arroganza.

 

La stessa discriminazione fiorentina operata tra un mercato e l' altro (alcuni mercati multietnici sì, quelli pachistani no) è una forma di arroganza che qualcuno, però, deve pur darsi. Sono scelte più e meno politiche, e qualcuno deve pur darsi anche quelle.

NARDELLA REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATI FIRENZENARDELLA REGOLAMENTO ANTI-IMMIGRATI FIRENZE

 

Unico vero neo: tutto questo, di sinistra, qualsiasi sinistra, non ha più nulla. Anche perché il vero punto debole, in tutto il discorso, coincide con la legge fisica dei vasi comunicanti: ciò che è brutto, se ti limiti a spostarlo, sarà banalmente brutto da un' altra parte. I quartieri residenziali di Firenze e di Venezia attendono che tutto il ciarpame commerciale si riversi su di loro. Salvo intavolare, ecco, tutto un discorso sulle periferie dimenticate: molto di sinistra anche quello.

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)