giorgio albertazzi

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – IL NOSTRO CINEMA NON SEPPE O NON VOLLE SFRUTTARE ALBERTAZZI; IL NOSTRO ATTORE TEATRALE E TELEVISIVO PIÙ CELEBRATO DEL ‘900 SI PRESE LA RIVINCITA CON ‘’L’ANNO SCORSO A MARIENBAD’’ - TRA LE SUE COSE PIÙ DELIRANTI, LA VERSIONE ITALIANA DEL SUCCESSO DI SERGE GAINSBOURG “JE T’AIME… MOI, NON PLUS”, CHE ESEGUE ASSIEME A ANNA PROCLEMER (VIDEO)

GIORGIO ALBERTAZZI E ANNA PROCLEMER - “IO TI AMO… ED IO DI PIÙ”

 

Marco Giusti per Dagospia

 

L'anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con AlbertazziL’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con Albertazzi

Il suo personaggio in L’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais, sui testi di Alain Robbe-Grillet si chiamava semplicemente X. Per lui, che negli anni sarà Lorenzaccio, Amleto, Edipo, Dante, il principe Myshkin, perfino il Dottor Jekyll, per lui che è stato il nostro attore teatrale e televisivo più celebrato del ‘900, tanto da meritarsi il celebre insulto di Carmelo (“Se avessi un cane lo chiamerei Albertazzi”), era quasi un affronto.

L'anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con AlbertazziL’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con Albertazzi

 

Eppure nessuno è perfetto come Giorgio Albertazzi in quel ruolo e in quel film, dove vedemmo nascere un cinema che non conoscevamo e dove vedemmo muoversi un nostro attore con la grazia dei più grandi interpreti inglesi e francesi.

 

A teatro lo tengono a battesimo Luchino Visconti, Guido Salvini, Franco Zeffirelli, al cinema appare subito da protagonista in un lontano Lorenzaccio nel 1951 diretto da Raffaele Pacini tratto dal dramma di de Musset. Grande attor giovane del nostro teatro, dalla voce assolutamente meravigliosa che negli anni non ha mai perso, e unico dei grandi attori italiani che avesse un’ombra di accento fiorentino, al cinema non ha grandi incontri negli anni ’50.

L'anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con AlbertazziL’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con Albertazzi

 

Una particina in Don Camillo di Julien Duvivier, un Mercante di Venezia non memorabile di Pierre Billon a fianco di Michel Simon a fianco di Massimo Serato e Armando Francioli, altri belli da avventurosi del tempo, un cappa e spada un po’ perduto nella memoria, I piombi di Venezia di Giam Paolo Callegari. Incontra Delia Scala e Isa Barzizza in Giovani alla sbarra di Ferruccio Cerio e Raf Vallone e Françoise Arnoul in Delirio di Pierre Billon e Giorgio Capitani.

 

L'anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con AlbertazziL’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con Albertazzi

Soprattutto divide con una giovanissimo Brigitte Bardot il ruolo di protagonista del mélo Tradita di Mario Bonnard (da recuperare, mai visto!) e lo vuole il comandante Francesco De Robertis per un tardo Uomini ombra. Niente di veramente notevole. Ma Visconti lo sceglie come voce narrante del suo sfortunato Le notti bianche, anche se gli preferisce Marcello Mastroianni come protagonista maschile.

GIORGIO ALBERTAZZI3GIORGIO ALBERTAZZI3

 

La sua rivincita Albertazzi la prende come star della tv degli esordi. Delitto e castigo, ma soprattutto un memorabile L’idiota nel 1959,  diretto da Giacomo Vaccari, dove è protagonista, a fianco di campioni come Sergio Tofano, Gian Maria Volonté, Anna Maria Guarnieri e la sua adorata Anna Proclemer.

 

E’ con L’idiota che diventa davvero popolare, mentre L’anno scorso a Marienbad gli apre un mercato internazionale che non riuscirà e non vorrà mai veramente affrontare. Fa buoni film, Labbra rosse di Giuseppe Bennati, Morte di un bandito diretto dal produttore Giuseppe Amato, La rossa di Helmut Kautner, ma nessuno di questi è un vero successo come il film di Resnais. E perfino Gian Maria Volonté avrà al cinema più successo di lui grazie a Leone e a Petri.

 

GIORGIO ALBERTAZZI E ORNELLA VANONI GIORGIO ALBERTAZZI E ORNELLA VANONI

Albertazzi gira decine di Caroselli come fine dicitore di poesie scelte da Pietrino Bianchi per la pasta Barilla, ne gira altri assieme a Anna Proclemer scritti e prodotti da Luigi Malerba (una rarità, del tutto strepitosi). Ma è nello sceneggiato tv che trionfa davvero. La vita di Dante, diretto da Vittorio Cottafavi lo porta in tutte le case negli anni ’60 (Beatrice era Loretta Goggi…), ma lo troviamo anche in un buon Don Giovanni.

 

L'anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con AlbertazziL’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais con Albertazzi

Mette in piedi dei progetti più personali da regista, una interessante Gradisca con Laura Antonelli supernuda e Peter Chatel che apparirà solo in tv, anche se era proprio pensato come film, mentre il suo Jekyll televisivo, dove è regista e protagonista sembra anticipare le grandi serie attuali. Sperimentale e fuori di testa, con trucchi un po’ ingenui, che facevano impazzire i ragazzetti del tempo.

 

GIORGIO ALBERTAZZI GIORGIO ALBERTAZZI

Con Vittorio Cottafavi, uno dei più grandi registi italiani del 900, gira quello che ritengo un piccolo capolavoro, La follia di Altmayer, tratto dal romanzo di Conrad. Non è uno sceneggiato, è un film, anche se si è visto solo in tv. Troppo attivo in tv, fu un ottimo Philo Vance per la regia di Marco Leto, anche lui da poco scomparso, e, soprattutto a teatro, tradisce un bel po’ il cinema. O forse è il nostro cinema che non seppe o non volle sfruttarlo.

FRANCESCO RUTELLI GIORGIO ALBERTAZZI FRANCESCO RUTELLI GIORGIO ALBERTAZZI

 

E’ notevolissimo però a fianco di Monica Vitti in Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce, ma non ha forse il peso di un Mastroianni o di un Tognazzi per il grande schermo. Lo notiamo di più come travestito Destino nel curioso La nottata di Tonino Cervi. Col cinema, praticamente, farà poche cose e neanche troppo riuscite, perfino Fatal Frames di Al Festa, un tardo film di Pasquale Squitieri.

yh zeffirelli 05 gior albertazzi anna proclemeryh zeffirelli 05 gior albertazzi anna proclemer

 

In questi ultimi trent’anni si dedicherà quasi esclusivamente al teatro, vedendo via via scomparire prima di lui i grandi interpreti delle nostre scene, ma rimanendo sempre fedele a se stesso. Anche nelle cose più assurde, penso alla sua partecipazione a Ballando sotto le stelle.

 

Tra le sue cose più deliranti vi propongo di riascoltare la versione italiana del successo di Serge Gainsbourg “Je t’aime… moi, non plus”, che esegue assieme a Anna Proclemer col titolo “Io ti amo… ed io di più”. Come diceva uno dei personaggi di Marienbad, “posso perdere, ma alla fine vinco sempre”.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…