IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - PERDIAMO ANCHE TAB HUNTER, 86 ANNI, CELEBRE ATTORE E CANTANTE AMERICANO DEGLI ANNI ’50 E ’60, UNO DI QUELLI CHE FACEVANO IMPAZZIRE LE RAGAZZE, ALTO, BIONDO, NON TROPPO VIRILE. NON UN GRANDE ATTORE, DICIAMO, MA UNO CHE SEGNÒ UN’EPOCA
Marco Giusti per Dagospia
Ecco, perdiamo anche Tab Hunter, 86 anni, celebre attore e cantante americano degli anni ’50 e ’60, uno di quelli che facevano impazzire le ragazze, alto, biondo, non troppo virile. Non un grande attore, diciamo, ma uno che, come Troy Donahue, segnò un’epoca. Nato col nome di Arthur Kelm, padre ebreo, madre cattolica tedesca, si ritrovò a Hollywood nelle mani dell’agente Henry Wilson, lo stesso di Rock Hudson, che gli cambiò il nome in Tab Hunter e gli costruì una carriera di successo.
Dopo qualche particina, in Linciaggio di Joseph Losey, il suo primo film, L’isola del peccato con Linda Darnell. la Warner Bros lo prende sotto contratto e lo lancia in film di guerra importanti, come Prima dell’uragano di Raoul Walsh dove avrà una scena focosa con la bionda torbida del momento, Dorothy Malone, La squadriglia Lafayette, capolavoro di William Wellman.
Fece due film con Natalie Wood, anche lei sotto contratto Warner, il bel western Le colline bruciano di Sturat Heisler e La donna che ho lasciato. Ebbe altre partner famose, come Sophia Loren in Quel tipo di donna di Sidney Lumet o Debbie Reynolds in Il piacere della sua compagnia. Anche un bel western di Phil Karlson, Il sentiero della violenza. Rovinato dai gossip che rivelavano la sua omosessualità e dall’arrivo di un nuovo bello come Troy Donahue, venne anche in Italia per fare qualche film di genere.
Ma non fu una grande esperienza. Né per lui né per il nostro cinema. Lo troviamo in un ruolo alla Aladino nel fantasy L’arciere delle mille e una notte di Antonio Margheriti a fianco di Rossana Podestà, e sceriffo Durango in La vendetta è il mio perdono di Roberto Mauri. “Avevamo un grosso attore americano, Tab Hunter, che aveva fatto Cordura con Gary Cooper e Rita Hayworth”. Mi disse Mauuri qualche anno fa, anche lui purtroppo se ne è andato da poco.
“Era abbastanza bravo. Solo che abbiamo avuto dei problemi dovuti anche al fatto che io non parlavo l’inglese e lui non parlava l’italiano. Inoltre, come molti attori americani, aveva imparato la sceneggiatura a memoria e per lui era un problema adattarla strada facendo alle nostre esigenze. Anche perchè noi avevamo prima scritto la sceneggiatura e poi fatto la scenografia. E questo aveva modificato la sceneggiatura. E quindi quando gli cambiavi una battuta diventava un’ira di Dio. Voleva sapere anche i movimenti di macchina.” Nel film la sua partner era Erika Blanc. “Ero pazza di Tab Hunter fin da piccola”, mi disse.
“Avevo tutte le sue foto appese nella mia camera. Solo che quando me lo hanno presentato mi è crollato proprio, aveva una vocina terribile. Non gli ho detto che ero una sua fan.”. Lo troviamo anche in un eurospy, Scacco internazionale, di Giuseppe Rossati con Daniela Bianchi e in un war movie di coproduzione, Quel maledetto ponte sull’Elba di Leon Klimowsky. Niente di memorabile. Lo riscoprì John Waters anni dopo, che intuì che poteva farne una icona gay per il suo western parodistico con Divine Lust in the Dust nel 1985.