alessandro bianchi di battista l'antidiplomatico lantidiplomatico

PUTIN A 5 STELLE - NON SOLO PETROCELLI: LANTIDIPLOMATICO.IT E' IL MEGAFONO DEL MOVIMENTO 5 STELLE PER LA PROPAGANDA RUSSA IN ITALIA – IL SITO È REGISTRATO A NOME DI ALESSANDRO BIANCHI, UN TIPINO MOLTO ATTIVO IN SUDAMERICA, DIVENTATO POI IL PIÙ STRETTO COLLABORATORE DI ALESSANDRO DI BATTISTA, QUINDI ARRUOLATO DAL M5S PER LA COMMISSIONE ESTERI DELLA CAMERA - IMMANCABILI GLI SCRITTI POLEMICI ANTI-USA (O PRO-MOSCA) CHE DIBBA PUBBLICA SU FACEBOOK

Dagonews

 

L ARTICOLO DI BARBARA SPINELLI SULLE RAGIONI RUSSE NELL INVASIONE DELL UCRAINA

L’aggressione della Russia all’Ucraina ha aperto la caccia ai “putiniani d’Italia”. Chi sosteneva “Mad Vlad”? Chi lo elogiava? Chi ha suonato la grancassa al capoccione del Cremlino? Salvini e Berlusconi sono stati i primi a finire sul banco degli imputati per i loro rapporti con l'ex capo del Kgb.

 

Il direttore de “l’Espresso” Marco Damilano, durante la puntata di “DìMartedì”, ha rinfacciato all’ex direttore della Rai, il salviniano Marcello Foa, le simpatie per Putin ('Lei faceva il commentatore per agenzie come Sputnik o Russia Today e diceva che le rivolte in Ucraina erano pianificate e guidate dall'Occidente”).

 

Il “Fatto quotidiano”, accusato di sostenere Putin per aver pubblicato un articolo di Barbara Spinelli critico verso Ue e Usa (ritwittato dall’ambasciata russa in Italia), ha ricordato come fosse invece “Repubblica” a ospitare un inserto celebrativo (“Russia Oggi”) pagato dagli uffici della propaganda di Mosca.

 

LE CRITICHE ALL ARTICOLO DI BARBARA SPINELLI SU RUSSIA E NATO

Sicuramente il sito “l’Antidiplomatico” è il megafono dei 5stelle per la propaganda di Putin in Italia e ne rilancia puntualmente le “ragioni”. Che non esita a parlare di maccartismo anti-russo, di fake news per danneggiare Mosca, di “umiliazione” subìta dalla Russia. Il sito rilancia anche gli scritti polemici anti-Usa (o pro-Mosca) che Alessandro Di Battista pubblica su facebook.

 

Non solo: molti articoli de “l’Antidiplomatico” sono finiti nel mirino dei cacciatori di bufale. Uno di questi sosteneva, in un ingarbugliato schema che coinvolgeva anche Pfizer e i vaccini, che Microsoft, Amazon e Facebook fossero i primi tre azionisti di BlackRock.

FABRIZIO VERDE

 

Un altro, riportava le dichiarazioni di un ricercatore francese che minimizzava gli effetti del covid e la portata della pandemia. Il direttore Fabrizio Verde, un giornalista napoletano di 41 anni. Nel suo passato professionale, un blog sul sito “Linkiesta”, alcune collaborazioni con siti sportivi come “Goal” e “Transfermarkt Italia”, un periodo da corrispondente locale per “Cronache di Napoli”. Ma il fondatore del sito si chiama Alessandro Bianchi che, grazie a Di Battista, divenne un collaboratore dei deputati 5Stelle. Illuminante l'articolo che segue di Iacoboni che La Stampa pubblicò nel 2016.

 

 

L’ANTIDIPLOMATICO, COSÌ UN SITO DIVULGA LA LINEA FILO-RUSSA DEL M5S

Jacopo Iacoboni per La Stampa  - articolo pubblicato 8 Novembre 2016

 

ALESSANDRO BIANCHI - L'ANTIDIPLOMATICO

Non avendo pronta una chiara linea geopolitica, e un network sperimentato di interlocutori, la politica estera del Movimento cinque stelle della prima fase, tra la nascita (2009) e lo Tsunami tour (2012-2013), s’è sempre risolta nelle visite - più o meno estemporanee - di Beppe Grillo alle ambasciate.

 

grillo intervistato da rt

L’ambasciata tedesca, quella americana, il consolato americano, cominciarono a manifestare anni fa curiosità per questo «comedian» trasformatosi in agitatore politico di folle. Volevano capire. Annusavano. Alla vigilia delle elezioni del 2013 sollevarono un caso le parole pronunciate il 13 marzo dall’ambasciatore Usa David Thorne al liceo Visconti, a Roma: «Voi giovani siete il futuro dell’Italia. Voi potete prendere in mano il vostro Paese e agire, come il Movimento 5 Stelle, per le riforme e il cambiamento».

beppe grillo con l ambasciatore americano john phillips

 

Grillo esultò. Vergò sul blog un post trionfale: «L’ambasciatore Usa e il M5S». Poi però le cose sono drasticamente cambiate. Negli ultimi due anni ha cominciato a farsi strada, nel M5S, un mantra totalmente opposto, «la Russia non è un nemico». La chiave della loro geopolitica è diventata via via la richiesta di abolire le sanzioni contro Mosca.

 

MANLIO DI STEFANO ALESSANDRO DI BATTISTA

Gli incontri, parallelamente, si sono spostati dal livello teatrale di Grillo alle ambasciate a un livello più prosaico ma confidenziale: quello degli imprenditori, o dei colonnelli Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano. Due a Mosca, e poi a Roma, con personaggi chiave del partito di Putin, uno dei quali assai discusso. È in questa fase che diventa di riferimento, nel divulgare la linea, un sito, L’Antidiplomatico.

 

LUIGI DI MAIO SABINA GUZZANTI ALESSANDRO DI BATTISTA MANLIO DI STEFANO

Nonostante neghi un’inclinazione filo-Putin, L’Antidiplomatico descrive bene il legame culturale sempre più stretto tra cinque stelle e propaganda di Mosca. Basta leggere gli ultimi dieci articoli in cui, direttamente o indirettamente, si parla del leader russo. «Oliver Stone: Trump è pericoloso, ma cosa vi fa pensare che Hillary non lo sia?».

 

oliver stone putin 3

«Come mai i giornalisti diffamano Putin e non indagano sull’immenso patrimonio accumulato da Bill e Hillary Clinton?». «La Russia annuncia una tregua umanitaria ad Aleppo» (parentesi: Aleppo viene paragonata storicamente alla battaglia di Stalingrado, un grande classico della propaganda russa attuale). «Il ministro della Difesa russo: “È tempo che l’Occidente definisca se lottare contro i terroristi o contro la Russia”». «Putin: “Mi piacerebbe avere in Russia la macchina di propaganda in mano agli Usa». E via così. La Clinton non riscuote certo, eufemismo, la loro simpatia.

ARTICOLI PRO RUSSIA DE LANTIDIPLOMATICO

 

Lantidiplomatico.it è registrato a nome di Alessandro Bianchi, un giovane pescato nelle reti della sinistra radicale romana, poi diventato il più stretto collaboratore di Alessandro Di Battista, e utilizzato dal M5S anche per la commissione esteri della Camera. Bianchi, la settimana scorsa, non ha risposto quando La Stampa l’ha contattato. Con lui c’è una redazione agile di collaboratori; il principale dei quali, Fabrizio Verde, ha le stesse origini politiche, più altre due persone.

 

Le firme fisse non colpiranno i lettori giovani; ma i meno giovani sì: nel colophon della rivista online tra i soli quattro «collaboratori assidui» compare Achille Lollo, alla cui biografia L’Antidiplomatico scrive, assai stringato: «Corrispondente di Brasil de Fato in Italia, curatore del programma TV “Quadrante Informativo” e colonnista del “Correio da Cidadania”».

ARTICOLI PRO RUSSIA DE LANTIDIPLOMATICO

 

Altrove sul sito Bianchi aggiunge: «È stato direttore delle riviste Naçao Brasil e Conjuntura Internacional». L’ex militante di Potere Operaio - per diciott’anni latitante in Brasile, e prima dieci anni in Angola, condannato per il rogo di Primavalle appiccato alla casa dei Mattei in cui morirono un bambino di 10 e un ragazzo di 22, figli del segretario della sezione missina di quel quartiere romano - è oggi libero cittadino, dopo la prescrizione della pena.

 

In questo milieu matura il sito che in questi mesi sta vedendo lievitare i suoi accessi, e l’influenza tra i parlamentari cinque stelle che si occupano di geopolitica.

 

 

ARTICOLI PRO RUSSIA DE LANTIDIPLOMATICO

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…