divo nerone musical

‘NERONE’ NON BRUCIA: LE RAPPRESENTAZIONI IN INGLESE RESTANO VUOTE - NELLA LOCATION PIÙ BELLA DEL MONDO, IL MUSICAL-BARACCONE AI FORI ROMANI NON ATTIRA I TURISTI PER CUI ERA DESTINATO (OGNI 5 RAPPRESENTAZIONI IN INGLESE, 1 IN ITALIANO) - IL MAESTRO BACALOV: ‘LE MIE MUSICHE USATE NELLO SPETTACOLO? HO SCRITTO SOLO UN BRANO, PREFERISCO DIMENTICARE TUTTO’

1 - NERONE CANTA E BALLA IN INGLESE, LA PLATEA RESTA VUOTA

Anna Dichiarante per la Repubblica

 

il musical divo nerone opera rock (6)il musical divo nerone opera rock (6)

Non c' è pace per il Divo Nerone. Dopo il debutto nel caos di martedì e la prima con pubblico pagante di mercoledì, passata quasi in secondo piano per l' infinito strascico di polemiche, è arrivato il giovedì nero. Proprio ieri sera è andata in scena la prima rappresentazione in inglese. Il tabellone del musical rock allestito sul Colle Palatino, infatti, prevede cinque serate in lingua straniera alla settimana e una in italiano.

 

Ma l' esperimento non sembra aver riscosso grande successo. Ieri sera, almeno, ad assistere allo spettacolo sono state molte meno persone delle oltre tremila che può contenere l' arena costruita appositamente con vista sul Colosseo.

 

il musical divo nerone opera rock (5)il musical divo nerone opera rock (5)

Intorno alle 19.30 si sente ancora la musica delle prove, che suscita una certa curiosità tra i tanti turisti che passeggiano in visita ai Fori, all' Anfiteatro Flavio e all' area archeologica. L' apertura dei cancelli sulla Via Sacra per consentire l' accesso degli spettatori, però, slitta alle 21. Anche perché davanti alle alte inferriate ad attendere per entrare non si vede nessuno fino a quell' ora.

 

il musical divo nerone opera rock (14)il musical divo nerone opera rock (14)

Solo trenta minuti prima dell' orario di inizio dello spettacolo, secondo programma, qualche decina di persone si affolla davanti all' ingresso e, a quel punto, il personale addetto ai controlli permette di accedere. C' è un gruppo di turisti inglesi, c' è qualche italiano. Ma nessuna ressa e nessuna fila, come era accaduto la sera dell' anteprima a inviti, con tanto di caos per la gestione della sicurezza. Secondo gli organizzatori, ci sono circa 300 persone, un numero sufficiente a mettere comunque in scena il kolossal.

 

Ma dalla produzione nessuno vuole commentare la partenza del Nerone al Palatino e non arrivano dati ufficiali sulle vendite di biglietti di questi giorni.

 

il musical divo nerone opera rock (13)il musical divo nerone opera rock (13)

Bistrattato dalla critica e rinnegato persino dal soprintendente Francesco Prosperetti, che al musical approvato dal ministero dei Beni culturali aveva dato il via libera definitivo, "Divo Nerone - Opera rock" viene guardato con sospetto pure da gran parte dei romani, che lo percepiscono come un sacrilegio compiuto in uno dei luoghi più belli della Capitale.

 

Ma nemmeno gli stranieri sembrano aver colto l' occasione al volo. Quanto meno alla prima serata dedicata alla versione anglofona. E il giorno dopo il flop, il musical deve incassare anche la presa di distanza del premio Oscar, Luis Bacalov, che ribadisce a Repubblica di aver partecipato all' opera solamente con le musiche di un brano.

 

Senza peraltro aver saputo dove quello stesso brano sarebbe stato utilizzato.

il musical divo nerone opera rock (10)il musical divo nerone opera rock (10)

Non c' è pace per il Divo Nerone. E chissà che cosa accadrà di qui a settembre quando il sipario calerà definitivamente.

 

 

2 - BACALOV: "IO NEL DIVO NERONE? L' HO SCOPERTO DAGLI AMICI"

Carlo Moretti per La Repubblica

 

Il giorno dopo la prima, il Divo Nerone perde uno dei padri putativi. Il compositore Luis Bacalov prende le distanze dall' Opera rock in scena al Palatino a Roma (ieri al debutto ufficiale appena 300 i presenti).

 

Alza il telefono e chiama Repubblica: «In molte recensioni e articoli di giornale vengo indicato come autore delle musiche: la mia partecipazione artistica si è limitata alla composizione del brano Da grande sarò immenso, senza nessun altro tipo di contributo artistico al musical» dice il premio Oscar per le musiche di Il postino.

 

Maestro Bacalov, com' è stato coinvolto?

Luis Bacalov Luis Bacalov

«Un anno fa Franco Migliacci e suo figlio Ernesto sono venuti a trovarmi per chiedermi un pezzo per questo lavoro, allora un work in progress. Ora, io è da tantissimo tempo che non lavoro più nella musica leggera, ho smesso alla fine degli anni Settanta; però, considerando che avevo lavorato per tanti anni alla Rca con Migliacci, mi sembrava scortese dirgli di no, e ho accettato di musicare un testo. Tutto qui».

 

Le hanno spiegato che sarebbe stata un' opera rock su Nerone?

«Sapevo solo che si trattava di uno spettacolo musicale, ma non che fosse di un tipo o di un altro, anche perché non me ne sono mai occupato, non ho letto nessun trattamento, o soggetto, o altro. Mi hanno proposto un testo e io ci ho scritto una melodia, non ho fatto neanche gli arrangiamenti, solo una linea melodica per canto e piano».

 

Si è cominciato a parlare di "Divo Nerone" nell' aprile 2016, poi l' opera rock è stata presentata ufficialmente a ottobre: crede che nella comunicazione ci sia stata confusione intorno al suo nome?

«Quando un mese fa hanno cominciato a chiamarmi i miei amici ho capito che in giro si parlava di me come autore delle musiche di uno spettacolo. A tutti ho spiegato che non era vero, che avevo scritto soltanto una canzone senza nemmeno arrangiarla».

 

Ha avuto modo di ascoltare le altre musiche di "Divo Nerone"?

«No, non le ho sentite, mi sono completamente disinteressato di tutta la faccenda. Qualcuno poi mi ha chiesto di andare a vedere le prove, ma io ho spiegato che avevo altre cose da fare. E poi ho fatto di nuovo presente che avevo scritto soltanto un pezzo: cosa ci andavo a fare?».

modugno villa migliacci lapmodugno villa migliacci lap

 

Nel programma di sala, in una pagina sotto alla sua foto con l' Oscar, viene riportata una frase tra virgolette, si presuppone pronunciata da lei. Parlando di Nerone, lei tra l' altro dice: «È tempo di dargli l' opportunità di cantare e narrare i lati belli di una Roma eterna che fa ancora innamorare».

«Non ho mai detto niente del genere».

 

Il coinvolgimento sembra maggiore.

«Questi sono affari loro, non voglio entrarci, né voglio mostrarmi scandalizzato o dispiaciuto. Considerando anche la mia salute, questa cosa la voglio dimenticare».

 

Ha avuto un compenso per scrivere il brano?

«No, non gliel' ho neanche chiesto, certo avrei potuto, ma non ci ho pensato proprio. Del resto oltre che per aver scritto un brano, con il musical non ho altro a che fare».

ant13 franco migliacciant13 franco migliacci

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...