SCHERZI DA PETRE! "NESSUN RICATTO, VOLEVO SOLO I MIEI SOLDI" PETRE, IN ARTE NICOLAS, ESCORT DEL CASO MORISI INTERROGATO DAL PM. È NEL SUO ZAINO CHE È STATA RITROVATA LA DROGA DELLO STUPRO - "HO FATTO QUELLO CHE AVEVO CONCORDATO. SESSO E DROGA. HO CHIAMATO I CARABINIERI PERCHE’ VOLEVO ESSERE PAGATO. MI SEMBRAVA DI ESSERE PRESO IN GIRO DA MORISI CHE DICEVA..." - "POI IO E IL MIO AMICO SIAMO STATI PAGATI DOPO UNA SETTIMANA" – E SUL QUARTO UOMO… - LA DAGO-ANTICIPAZIONE BY DANDOLO
petre rupa l'escort del festino a casa morisi
Grazia Longo Niccolò Zancan per la Stampa
«Voglio rispondere». L'interrogatorio incomincia alle dieci e mezzo del mattino e finisce alle due di pomeriggio. Al primo piano della procura di Verona, nella stanza del pm Stefano Aresu, accompagnato dall'avvocatessa Veronica Dal Bosco, si presenta Petre R., in arte Nicolas, uno dei due escort contattati da Luca Morisi per la giornata del 14 agosto. Jeans neri, piumino nero, occhiali da sole: è dimagrito di dieci chili. È stato lui a chiamare i carabinieri rendendo pubblico quell'incontro che doveva restare privato.
È nel suo zaino che è stata ritrovata la Ghb, la cosiddetta droga dello stupro all'origine dell'unico reato ipotizzato: cessione di droga. Reato sempre più evanescente. Il ragazzo ha compiuto vent' anni. Quel giorno ne aveva 19. Risponde alle domande degli investigatori. E quando esce dal palazzo di Giustizia, ha ancora voglia di spiegare questa storia. Nicolas, partiamo dall'inizio.
A che ora siete arrivati nell'alloggio di Luca Morisi a Belfiore?
«Erano le 8 del mattino. Quella notte io e Alexander eravamo stati da un altro cliente a Milano. Mentre eravamo a casa a riposare, dopo la doccia, Alexander ha ricevuto la chiamata e ha preso accordi in chat». Qual era il compenso? «Mille euro a testa più 500 per le spese. L'acconto di 1500 è stato versato sulla prepagata di Alexander».
Con che auto siete andati a Belfiore?
«Con una Renault Clio a noleggio. L'abbiamo presa per una settimana».
PETRE - L ESCORT DEL FESTINO A CASA MORISI
Cosa succede alle tre del pomeriggio del 14 agosto? Perché chiama i carabinieri e chiede il loro intervento?
«Perché volevo i soldi per la mia prestazione. Per questo motivo e basta. Lo dice la legge di Dio. Lo dice la legge italiana e io sono italiano, sono cresciuto qui. Stavo male, volevo i soldi e volevo andarmene».
E Morisi?
«Diceva di avere problemi con le carte, diceva che erano bloccate. Diceva che c'era un problema di linea, come un blackout. Non riusciva a collegarsi. Mi sembrava una presa in giro, non sapevo chi fosse. Stavo male e ho fatto quello che ritenevo giusto».
ESCORT ROMENO CHE HA PASSATO LA NOTTE CON LUCA MORISI
Alexander e Morisi l'hanno forzata in qualcosa?
«No. Ho fatto quello che avevo concordato. Sesso e droga. Ho preso sia la cocaina sia la Ghb. Solo che dopo ero fuori e volevo andarmene. Loro, invece, insistevano perché restassi, mi dicevano di mettermi a dormire per recuperare. Volevano farmi restare fino al giorno dopo. Morisi mi ha detto che non mi vedeva in buone condizioni».
Chiama i carabinieri per la questione dei soldi, loro arrivano e tutti e tre finite in caserma. Lì i militari trovano la droga liquida nello zainetto. È sua?
«No. Lo zainetto è mio, ma a casa di Morisi me lo sono tolto. Non so chi abbia messo quella bottiglietta lì dentro».
Alexander ha ammesso di averla portata lui.
«Lo ha fatto perché c'è una chat che dimostra come sono andate veramente le cose. È stato onesto a conservarla, ma fra noi non c'è più l'amicizia di una volta. Mi ha fatto passare per pazzo».
Come sta?
«Ora meglio. Ma sono stato malissimo. Ho portato in procura tutti i certificati medici. Dal 14 al 22 agosto sono stato da cani, ho dormito in stazione, ho perso la valigia. Ero andato completamente fuori di testa».
Torniamo a Belfiore: esiste o non esiste il quarto uomo?
«Dalle telecamere si vede qualcuno, mi è stato detto. Non lo conosco. Non so se fosse il pusher della cocaina. Quello che posso dire è che il giorno 14, in quella casa, eravamo solo in tre: io, Alexander e Morisi».
Ha poi ricevuto i soldi che le spettavano?
ESCORT ROMENO CHE HA PASSATO LA NOTTE CON LUCA MORISI
«Sì, una settimana dopo. Sono arrivati sulla prepagata. Non tutti, ma quasi».
Ha più sentito Morisi e Alexander?
«Morisi no, Alexander sì: è disperato ».
Conosceva Luca Morisi prima di quell'incontro?
«No. Non sapevo chi fosse, non conoscevo il suo ruolo politico nella Lega. Non sapevo niente di lui».
Perché l'accordo era sesso più droga?
«Perché la droga aiuta. Voglio fare l'attore o il modello, non il prostituto. Lo faccio solo per necessità. Non è un mestiere facile, solo chi non lo conosce può parlarne con leggerezza. Ho avuto altri incontri, prima di quello del 14 agosto, mai mi era capitato di dover chiamare i carabinieri».
Ha ricattato Luca Morisi?
«No. Questa è la falsità più grande che ho letto. Volevo solo i soldi che mi erano dovuti».
Lo rifarebbe?
«Di chiamare i carabinieri? No, non lo farei più. Sono stato sputtanato. Quello che è successo ha distrutto la mia famiglia e ha distrutto il mio matrimonio. Nessuno sapeva della mia vita da prostituto. Adesso tutti sanno, anche nel mio paese d'origine, vicino a Bucarest.
Lì andavo in chiesa con mia madre, ora non posso nemmeno uscire di casa. Mia moglie non mi fa più toccare mia figlia perché ha paura che le attacchi le malattie. Non avevo bisogno di quei soldi, anche se me li doveva dare. Adesso lascerei perdere».
solomon dimitru il secondo escort rumeno del festino a casa morisi
Cosa farà?
«Mia madre non mi ha mai lasciato solo, soltanto lei mi è sempre stata vicino. Voglio tornare a fare il modello e voglio riprendermi la vita di prima».