
“NESSUNA MOLESTIA, L’HO AFFERRATA AI FIANCHI PER FARMI ASCOLTARE” – GERARD DEPARDIEU SI DIFENDE IN AULA AL PROCESSO PER AGGRESSIONE SESSUALE SUL SET NEI CONFRONTI DI UNA DECORATRICE: "LE HO DETTO. “SAI DOVE DEVI METTERLI GLI OMBRELLI? L’HO SOLO SGRIDATA" - LA PRESUNTA VITTIMA: “DICE IL FALSO” – L’ATTORE FILO PUTIN SOSPIRA: “IL MOVIMENTO FEMMINISTA STA DIVENTANDO UN TERRORE. HO VISTO CARTELLI CON SCRITTO “DEPARDIEU È UNO STUPRATORE”. MA QUELLE NON SONO DONNE…”
Stefano Montefiori per corriere.it - Estratti
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
Forse volgare, antipatico, spiacevole, insofferente e arrogante, ma non un aggressore sessuale. Questa è la linea di difesa di Gérard Depardieu, che ieri, al secondo giorno del processo, è riuscito a fare la sua dichiarazione preliminare, prima di essere contro-interrogato dalle legali delle due donne che lo accusano di averle aggredite sessualmente sul set del film «Les volets verts» di Jean Becker, nel 2021.
«Non sono molto a mio agio in questa nuova società — dirà a un certo punto Depardieu, monumento del cinema francese e mondiale —. Penso che il mio tempo sia finito». Il grande attore dice che non lavora più da tre anni, «ogni volta che portavo le canzoni di Barbara a teatro c’erano una ventina di folli con i cartelli a insultarmi...
Hanno sputato addosso alla figlia di Fanny Ardant, che al cinema fa l’assistente, perché sua madre osa sostenermi. Questo movimento femminista sta diventando un terrore. Ho visto cartelli con scritto “Depardieu è uno stupratore”. Ma quelle non sono donne...». A carico di Depardieu ci sono due denunce per stupro, due denunce per aggressione sessuale e sedici denunce di molestie sessuali.
proteste dei collettivi femministi contro gerard depardieu
In questi giorni al tribunale di Parigi è processato solo per le accuse di aggressione che gli sono rivolte da Amélie, decoratrice, 54 anni, e Sarah (nome cambiato, 34 anni, assistente alla regia). Depardieu avrebbe toccato e palpato su tutto il corpo Amélie nel corridoio dell’appartamento dove veniva girato il film, e toccato Sarah per strada, una volta finite le riprese del giorno. Lui nega.
Dice che ha discusso con Amélie di un quadro che era appeso nell’appartamento, credendo che lei fosse la proprietaria.
«Quando ho capito che lavorava sul set le ho detto “Perché mi stai mentendo? Perché non mi hai detto che facevi parte della troupe?” Dici che quel quadro è una crosta, ma mi piacerebbe averne una... Dovresti decidere se vuoi fare l’antiquaria o la decoratrice nel cinema». «In quel momento l’ho afferrata per i fianchi perché mi ascoltasse, poi le ho parlato del fatto che stava sempre al telefono. Mi ha detto che stava cercando degli ombrelloni per una scena nel Sud. Le ho detto: “Ombrelloni, ombrelloni... Sai dove devi metterli gli ombrelli... Finisci questa scena, ora basta!” L’ho sgridata, è vero, ma questa non è un’aggressione sessuale».
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
La donna, Amélie, contesta questa ricostruzione: «Oggi ho scoperto l’ultima sua versione. Un po’ mi diverte. E mi ha dato il coraggio di parlare. È una versione che si trasforma in una specie di rimprovero professionale, un lavoro che avrei fatto male.
Ovviamente è del tutto falso. Succede di essere rimproverata, ma dai miei capi.
Mai, mai, mai dagli attori». E sul momento degli «ombrelloni», Amélie dice che la metafora era sessuale, mentre l’attore la toccava con forza.
gerard depardieu
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
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