nicola di bari zalone tolo tolo

“MI HA PROPOSTO LA PARTE DAVANTI A UN PIATTO DI PESCE” - NICOLA DI BARI RACCONTA COME E’ FINITO A RECITARE IN “TOLO TOLO” DI CHIECCO ZALONE: “MI HA OFFERTO LA PARTE CHE MI È PIÙ CONSONA, IL PARENTE PUGLIESE, IL SUO ZIO CARDIOPATICO. A METÀ FEBBRAIO SARÒ A MIAMI PER PROMUOVERE IL MIO NUOVO ALBUM MA POI TORNO NELLA MIA ZAPPONETA, IN PROVINCIA DI FOGGIA, DOVE MI HANNO ANCHE DEDICATO UN MURALE…”

NICOLA DI BARI

Michelangelo Borrillo per il “Corriere della Sera”

 

Non è stata una prima volta in assoluto. Michele Scommegna, in arte Nicola Di Bari, aveva già recitato in un film, nel 1972, con Bud Spencer. «Un mostro sacro del cinema, con lui feci Torino nera . Ma Checco è veramente un geniaccio...». Tanto che adesso il cantante pugliese, vincitore di una edizione di Canzonissima (1971) e di due Festival di Sanremo (1971, con Il cuore è uno zingaro e nel 1972 con I giorni dell' Arcobaleno ), si ritrova ad aver recitato in quello che potrebbe diventare il film italiano record di incassi: Tolo Tolo .

CHECCO ZALONE - TOLO TOLO

 

Come è nato il suo coinvolgimento nel film?

«Non conoscevo Checco Zalone, se non per aver visto i suoi precedenti film. Mi chiamò circa sei mesi fa dicendomi che avrebbe voluto incontrarmi. Venne a Milano con il produttore Pietro Valsecchi. Andammo a mangiare in un ristorante. Tanto pesce e tanta emozione: mi propose di recitare nel suo film, nella parte che mi è più consona, il parente pugliese, il suo zio cardiopatico».

 

E accettò subito...

«Sì, mi piacque sia lui che l' idea. Checco è un ragazzo colto, mi incantò. E quel ruolo mi divertiva».

 

Nel film ha ritrovato anche sua figlia e una sua canzone.

NICOLA DI BARI

«Mia figlia Arianna fa l' attrice di teatro, penso che Checco la conoscesse. Quanto alla canzone Vagabondo , l' ha scelta perché Checco è un sognatore, che come un nomade gira il mondo. Ed era quello che cantavo io negli anni '70. Anche se la mia canzone preferita è La prima cosa bella , che a Sanremo arrivò seconda, scritta quando nacque Ketty, prima figlia di quattro: mi cambiò la vita».

 

Però «Vagabondo» è più in tema con «Tolo Tolo» che parla di gente che emigra. Del resto anche lei è un emigrato. Dalla Puglia a Milano. Cosa pensa del tema del film?

«Io sono un uomo del Sud che a 18 anni ha lasciato la famiglia nella speranza di trovare successo altrove. Ottenni una scrittura privata con una casa discografica e quando registrai il mio primo 45 giri quella voce piena di sale e di sabbia piacque al pubblico. I primi a dover partire, per lavori molto più duri del cantante e per terre molto più lontane di Milano, siamo stati noi italiani. Per questo, quando si parla di immigrazione, bisogna sempre ricordarsi delle peripezie, dei dolori e delle sofferenze degli italiani di 50 anni fa. Gli immigrati vanno aiutati, l' Italia e l' Europa tutta devono aiutarli».

CHECCO ZALONE - TOLO TOLO

 

Torna spesso in Puglia?

«Tutti gli anni, come i devoti di San Nicola di Bari, da cui nasce il mio nome d' arte.

Solitamente l' estate, con mia moglie Agnese. Mi ricarico le batterie, tra un viaggio e l' altro, perché alla soglia degli 80 anni giro ancora il mondo con le mie canzoni: a metà febbraio sarò a Miami per promuovere il mio nuovo album, La mia verità . Ma ho anche bisogno di rivedere i luoghi d' infanzia. Poi nella mia Zapponeta, provincia di Foggia, mi vogliono bene: mi hanno anche dedicato un murale».

NICOLA DI BARI

 

Tornando a Tolo Tolo, vi siete sentiti con Checco dopo i primi giorni di programmazione del film?

«Come no?! Dopo che ci siamo conosciuti, siamo diventati amici. Adesso mi chiama quasi tutti i giorni, perché è così contento di come stanno andando le cose e di come ha recitato "casa Scommegna". Appena viene a Milano andremo sicuramente di nuovo a cena insieme. In un ristorante pugliese, ovviamente».

NICOLA DI BARI

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO