VASCO, CASCO NEL FISCO! - IL CHITARROSO DI ZOCCA SECONDO L'AGENZIA DELLE ENTRATE NEL 2008 IL REDDITO IMPONIBILE SAREBBE QUANTIFICABILE IN 10,3 MILIONI, QUASI IL DOPPIO DEI 5,8 MILIONI DICHIARATI. E ORA SI STA ESAMINANDO ANCHE IL 2007 - NELL'ESTATE 2010, NEL MIRINO DEL FISCO ERA FINITA LA SOCIETÀ ALLA QUALE AVEVA INTITOLATO IL SUO YACHT GIAMAICA - UN GRANDE PATRIMONIO IMMOBILIARE DALLA FRANCIA A LOS ANGELS…

Luca Piana per "Espresso.Repubblica.it"

Abbiamo frequentato delle pericolose abitudini e siamo ritornati sani e salvi senza complicazioni... All'Agenzia delle Entrate il ritornello della canzone "I soliti" di Vasco Rossi, una delle più scaricate dai fan durante l'ultima estate, dev'essere suonato come un monito. Mentre il rocker spopolava su Internet e nei negozi, infatti, gli ispettori dell'Agenzia stavano lavorando a un'indagine che ora sta giungendo al termine.

In dicembre è stata comunicata alle società del cantante una prima serie di presunte manchevolezze di minore entità, contestando cifre a cinque zeri. Da lì, secondo quanto ha appreso "l'Espresso", sono partiti ulteriori approfondimenti che riguardano il modo in cui in questi anni alcuni guadagni - soprattutto quelli dei concerti - sono stati ripartiti fra Vasco e le sue diverse società.

L'ipotesi degli ispettori è che l'intreccio di rapporti, prestazioni professionali e fatture imbastito fra le imprese stesse e il cantautore abbia finito per attenuare l'impatto fiscale sulla sua personale dichiarazione dei redditi, consentendogli di posticipare nel tempo o di risparmiare imposte per alcuni milioni di euro. Un dato su tutti: se le ipotesi dell'Agenzia verranno confermate, nel 2008 il reddito imponibile di Vasco sarebbe quantificabile in 10,3 milioni, quasi il doppio dei 5,8 milioni dichiarati. E ora si sta esaminando anche il 2007.

Che il Komandante, il vecchio soprannome che usa nel suo divertente sito Web, ami essere un precursore di usi e costumi non c'è dubbio. Diventare la prima star costretta ad affrontare la nuova campagna anti-evasori del governo di Mario Monti, però, non gli piacerebbe per nulla. "Mi dà davvero fastidio essere scambiato per un evasore", aveva detto Vasco.

"Ho sempre pagato le tasse, sia quando ero povero sia oggi", spiegava, dicendo di detestare gli evasori "furbi e ladri" e di aver intestato alle società tutte le sue proprietà, cane compreso, non per eludere le tasse ma per "limitare eventuali ritorsioni contro la mia persona fisica per eventuali danni causati a terzi dalla barca o dal suo equipaggio". Parole senza appello, le sue, rafforzate dall'invito all'Agenzia "di fare i controlli necessari" ma anche di distinguere caso da caso: "Un conto è sbagliare, un conto fare il furbo".

Partendo dallo yacht, dunque, nei mesi passati gli ispettori si sono concentrati sul piccolo impero societario di Vasco. Si tratta di un'architettura che a quanto è dato conoscere non sembra particolarmente esagerata e che ruota attorno a due società, la Giamaica srl e la Area srl, quest'ultima messa in liquidazione recentemente ma oggetto delle verifiche dell'Agenzia per gli anni passati.

Nello strutturare il gruppo, sembrerebbe dunque che il cantante abbia preferito tenersi lontano da operazioni da vita spericolata o da furbacchioni. Non ci sono trust alle Bahamas e nemmeno società anonime a Montecarlo, come accade per altri personaggi dello spettacolo che l'Agenzia sta soppesando di questi tempi.

Anche gli investimenti compiuti sembrano concepiti più dal Vasco "primo contribuente di Bologna", come si è etichettato lui stesso, invece che dal cantautore "amorale anarchico autentico", come si definisce sulla copertina del suo libro appena uscito ("La versione di Vasco", editore Chiarelettere). Il Vasco imprenditore, infatti, è uno che punta sul mattone e sulle belle case, come se volesse andare sul sicuro e non rischiare troppo.

La Giamaica Srl, ad esempio, risulta intestataria della casa di famiglia a Zocca, sugli Appennini modenesi, ma anche di svariate proprietà a Bologna e Ferrara. Possiede poi degli immobili in Francia e, attraverso due società controllate in California, la magnifica villa di Los Angeles dove il musicista si ritira talvolta per comporre e registrare. Anche la compagna Laura Schmidt, azionista della Giamaica, mostra la stessa vocazione, visto che possiede ulteriori appartamenti a Bologna e Milano, nonché un casale nella campagna senese.

 

VASCO ROSSIvasco rossi vasco rossi vasco rossi

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…