CDB: “DE BENEDETTI FA PARTE DEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DELLA COMPAGNIE FINANCIÈRE DE ROTHSCHILD BANQUE MA L’ISTITUTO NON HA NIENTE A CHE FARE CON L’ADVISOR ROTHSCHILD”
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera
L'articolo pubblicato da Dagospia ricorda che l'Ingegner De Benedetti fa parte del Consiglio di Sorveglianza della Compagnie Financière Edmond de Rothschild Banque . E' esatto, ma l'istituto non ha niente a che fare con l'advisor Rothschild, impegnato con le banche nella ristrutturazione del debito Sorgenia. Il collegamento tra i due soggetti è pertanto inappropriato, si tratta di entità distinte e indipendenti.
Un portavoce
Lettera 1
La notizia di Annamaria Cancellieri a pranzo al ristorante "Le Specialitá" di Milano é assolutamente falsa. Annamaria Cancellieri in queste settimane si trova a Roma. Si prega di correggere immediatamente la falsa notizia pubblicata sul vostro sito.
Distinti saluti
Mauro Alberto Mori, portavoce di Annamaria Cancellieri
Lettera 2
Caro Dago,
il banana voleva andare tra i popolari europei... ma loro lo volevano ?
Recondite Armonie
Lettera 3
Italicum, Renzi trova l'accordo con Berlusconi. Riforma #soloallacamera.
Tiziano Longhi
Lettera 4
Dago amicomio, l 'unica colonna sonora per noi italiani tutti ,qualsiasi cosa facciamo o in qualsiasi luogo siamo, è una sola: la tarantella.
Ossequi
Tarcisio Pollaroli
Lettera 5
caro DAGO,
questi del Nobel sono proprio dei geni! Dopo aver dato il 'Nobel per la Pace' al guerrafondaio Obama nel 2009 (dopo neanche un anno che era diventato Presidente degli USA) ora candidano l'altrettanto guerrafondaio Putin al 'Nobel per la Pace 2014' (con tutto ciò che sta accadendo in Ucraina) Secondo me stanno mettendo le mani avanti... c'hanno paura che Putin invada pure la Svezia!
Oppure sperano che una volta che entrambi i leader abbiano ottenuto l'onoreficenza, Usa e Russia non potranno che 'fare la pace'...
COFSKY
Lettera 6
Gentile Dago, Gli psicotici sfrattati da Santa Maria della Pietà si sono accampati dentro l'Unione europea. L'ultima botta da matti è il casino a cielo aperto dell'Ucraina. Dopo averla titillata ed eccitata, per sottrarla a Putin che la sosteneva economicamente, adesso ci toccherà tenerla in piedi con una stampella da oltre 20 miliardi di euro.
Obama promette e noi paghiamo. Quanti non vollero morire per Vienna, i Sudeti e, poi, per Danzica, favorendo l'imperialismo nazista, adesso, ci vorrebbero far morire di fame nera per Kiev, già attivissima complice di Hitler. E' forse il caso non di uscire dalla UE, bensì di farla rientrare immediatamente in manicomio. Giancarlo Lehner
Lettera 7
Dago darling, sono così ignorante di modernità che non so chi sia Jared Leto. E sinceramente non me ne frega nulla di sapere se c'é un replicante in più o in meno. Ormai il trend é questo: di cervelli non lavati più bianco e disinfettati dal pensiero unico dominante ce ne sono sempre meno. E la nota più tragica é che spesso si defiscono coraggiosi... sì nell'aprire porte già spalancate!
Sarà un mondo bellissimo quello futuro: "brainless", "historyless, "pityless" [contro i cattivi di turno indicati dai "masters"], tutto "less"... a parte tette e cazzi che dovranno essere "premium", "big" e "forever young" a base di pillole, trapianti, innesti, manipolazioni genetiche, ecc. Viva l'Amerika e i suoi Frankenstein.
Natalie Paav
Lettera 8
"Il gacciopado è dapeciucio", dice Alan-Ollio-Friedman a Piazza Pulita, cavalcando il suo scoop su Monti (il quale durante le interviste con "Ollio" era uno Stanlio quasi perfetto: mancava solo che si fosse grattato un po' il ciuffo). Ma cioootamente, Ollio-Friedman: i gattopardi sono dappertutto. E siamo ciuci gacciopadi; forsi anchi ciù, che sei sempe in tiliviscione a facci le ciue anglosassoni pediche; magari in compagnia di un redivivo come quel tale Casarini, ex del Centro Sociale "Pedro", poi "Tuta bianca", poi "Disubbidiente", poi "No-global", poi consulente di marketing, poi scrittore per la Mondadori di Berlusconi, ora richiestissimo opinionista nei pollai televisivi.
E comunque grazie, Ollio, per averci fatto vedere Stanlio-Monti e il gattopardo Maxim Dalemovich, ex-velista di lusso (ma sempiterno veleggiatore), ora "lavoratore della terra" nella sua dacia.
P.S. Ma ci sarà ancora qualcuno che avrà il coraggio di farsi intervistare-distruggere da Friedman?
Viccioio Gacciopado InFelcicio
Lettera 9
Egregio Direttore,
Al carnevale di Reggio Emilia offese ai nostri due Mauro', Girone e Latorre! Forse il detto che la mamma dei cretini e' sempre incinta, ai giorni nostri, non vale più: va completata con la mamma dei cretini e degli stronz...! Non mi viene di scrivere la parola completa per non mettermi al loro livello, ma questi sono anche figli di una non cultura che ha rovinato l'Italia, con radici ancora profonde nel primo dopo guerra e che in un trasformismo di nomi e di facciata e' arrivata al 2014! Come liberarsene? Difficile, forse sarebbe meglio dal loro in mano le sorti del Paese per evidenziare il loro fallimento, anziché resistere, e poi, finalmente, ricominciare da capo!
Leopoldo Chiappini G.
Roseto Degli Abruzzi - Te
Lettera 10
Raramente si leggono "pezzi" come quello apparso oggi, 05.III.2014, su "Il Fatto Quotidiano" (pag.9). Già il titolo, "Sesso a 14 anni: «Se non ti fai stappare sei una sfigata»", faceva intuirne la grandezza, e la firma di Beatrice Borromeo, giornalista di fama mondiale, prossima a superare l'esame per divenire giornalista, induceva all'ottimismo. Poi, la conferma arriva già dalle prime righe, il colpo da stordimento: "A interrompere tutti è una ragazza di quinta ginnasio, che invade il campo: "Finalmente mi hanno stappata!", urla, correndo attorno alla rete con le braccia alzate. "Sì, sì: mi hanno sturata ieri sera".
à settembre 2013. E Margherita (nome di fantasia) celebra così, davanti a compagni di scuola più e meno intimi, la perdita della sua verginità . A raccontare l'episodio è Chiara, che studia nello stesso liceo milanese e che quella mattina giocava nel ruolo di alzatrice. Reazioni? "Non molte. La prof l'ha guardata male, la maggioranza di noi l'ha ignorata e qualcuno le ha fatto i complimenti".
In fondo, Margherita ci ha messo un anno intero per riuscire nella missione. Chiara spiega come funziona: "All'inizio della quarta ginnasio si fa la conta. Di solito, solo tre o quattro ragazze arrivano al liceo già sverginate. La regola è che bisogna liberarsene entro l'anno successivo. Per questo, a fine estate, ci sono un sacco di noi che vanno col primo che passa, giusto per non sforare i tempi."
(Tralascio, per compassione, altri stralci).
Che articolo! Mette i brividi. Vorrei proprio conoscere il segreto di una scrittura così ispirata. E il segreto per scrivere così su un quotidiano.
Giuseppe Tubi
Lettera 11
Caro DAGO, ascoltando il Punto di Paolo Pagliaro, su La 7,ancora senza il timbro originale dell'autore, prescrivo al medesimo, da medico quale non sono, idoneo antibiotico e qualche seduta di aerosol. E' dura ascoltare il Punto, senza la voce, la cadenza e l'accompagnamento di Paolo Pagliaro. (Punto)
Saluti serali, Labond
Lettera 12
Sorrentino che dice se vinco l'oscar non è per Roma (ce campi!), Verdone che nel film dice Roma mi ha deluso (ce magni!), Napolitano che bacia le mani e non gli tira le orecchie (ce governi!). Avete perso n'occasione: ma se state lì non lo dovete all'Italia, a Roma e al nostro cinema (in crisi)? Ricordarlo era gratis, rinnegati. "Mangio radici perchè le radici sono importanti" (Madre Maria - La grande bellezza ) e poi le rinnegate? Lo spot di sorrentino per la 500 di marpionne è la beffa dei campioni del prendi e scappa: cultura italiana ma successo (e tasse) all'estero. Miserabili. N'avemo visti de barbari, c'eravamo prima e ce saremo dopo de voi. Famiglia Romana
Lettera 13
Signori di Dagospia, essendomi ieri sera masochisticamente risciroppato il film "La grande bellezza" vincitore ultraesaltato dell'Oscar quale miglior film straniero (infatti è proprio estraneo alla stragrande maggioranza degli italiani) devo purtroppo convenire il vostro amico Giusti che ci troviamo di fronte della solita "impresa" piratesca all'italiana. Lui vede da sinistra e qui risulta attendibile visto il sensus politico del regista. Avete presente l'Italia che ha vinto i mondiali del 1982: ecco siamo lì.
Una serie di circostanze favorevoli, lo stellone italiano che illumina quando meno te l'aspetti e dopo il Camerun, banco di prova insuperato, ecco la via seppur sassosa dell'approdo in finale contro la Germania. Anche qui è così: questo film che i vari Renzi, Franceschini, Scazzi e scazzoni vogliono mettere sull'altare della patria, non è che un triste, offuscato, noioso racconto di un peggio che piace tanto all'estero ma che riguarda una minoranza non indicativa degli italiani e dell'Italia.
Però agli americani di oggi - con in testa quelli che nel corso della serata degli Oscar miserabilmente si acchiappavano le fette di pizza in smoking, vera scena da "grande bellezza" tipo esportazione - ciò che li fa applaudire dell'Italia è proprio il peggio di noi.
La mente media statunitense è portata a pensare, a mio povero avviso, proprio così: guarda questi italiani che hanno Roma, Venezia, Firenze, insomma ogni bendidio che noi manco ci possiamo sognare, neanche ci possiamo immaginare di accarezzare con la mente, mentre noi ci cucchiamo quelle orribili città a casette, quei grattacieli senza anima, quei villaggi pieni di polvere e di strade solitarie: perhè gli italiani sì e noi no?
Ecco il neanche tanto nascosto pensiero USA - sia in politica, sia negli affari e cinema compreso - nei confronti dell'Italia. Ma ci pensa Sorrentino e il suo gruppo di "intellettuali" a sistemare le cose, offrendogli in pasto una pizza "grande bellezza". Sì, un pizza nel vero senso della parola, una grande pizza in cui c'è messo dentro tutto e il contrario di tutto. Che fatica a definirla un'opera d'arte. Impossibile. Come si fa a fare paragoni con Fellini, Bertolucci, Rossellini e altri maestri?
Ma piace tanto agli USA perchè apprezzano molto che gli italiani si fustighino, si sputtanino nel mondo e così facendo dichiarino all'orbe di non essere degni della loro storia, del loro pasasto, della loro arte. Dei coglioni insomma e, appunto per questa manifestazione pubblica, gli USA si sentono meglio. Migliori di noi e ci premiano. Giustamente. A proposito, anche la superfemminista MT Meli l'altra sera ha detto cose interessanti sul film al TG 3. Una su tutte: l'Oscar al miglior film straniero lo danno a tutti, l'importante è partecipare.
Luciano.
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