
“A 30 ANNI PENSAVO FOSSE TUTTO INUTILE, MI CHIEDEVO: 'CHE VIVO A FARE?' – LA CANTANTE NOEMI RACCONTA I PROBLEMI DI SALUTE MENTALE AVUTI IN PASSATO NEL PODCAST "NON LO FACCIO X MODA" DI GIULIA SALEMI: “MI DISPIACE AVER NEGATO LA PATERNITÀ A MIO MARITO, MA HO VISSUTO UN MOMENTO DIFFICILE E NON POTEVO PORTARCI DENTRO UN FIGLIO. SAREBBE STATA UNA COSA SBAGLIATA. ADESSO SONO UNA PERSONA RISOLTA, MI PIACEREBBE MOLTO RIUSCIRE A…”
Simona Marchetti per corriere.it - Estratti
Quella fase oscura vissuta attorno ai 30 anni (ora ne ha 43) Noemi la definisce “derealizzazione”, una condizione che la faceva sentire lontana dalla realtà ma, soprattutto, incapace di reagire. «Ho fatto un Sanremo dove non mi sentivo a mio agio. L’ultima sera ero tristissima - ha raccontato la cantante a Giulia Salemi, ospite del suo podcast “Non lo faccio x moda” - .Ho pianto con una tristezza profonda, perché non rappresentavo quello che volevo essere. Delle volte ci limitiamo a sopravvivere e quello è un campanello d’allarme importante. Quando ti stai limitando a sopravvivere e non hai in mano niente nella tua vita, allora devi fare qualcosa». E per lei la salvezza si è chiamata terapia.
«Ho toccato il fondo e mi sono data la spinta per risalire. Ho cambiato delle abitudini, ho intrapreso un percorso con uno psichiatra molto bravo, ho preso anche delle medicine che mi hanno aiutato», ha continuato Noemi, entrando poi nello specifico della derealizzazione.
«Vedevo tutti lontani e distaccati. Succede quando sei particolarmente stressato da quello che hai intorno. La tua mente, in quel caso, decide per te, stacca la spina della realtà e ti dà lo spazio di cui hai bisogno. Improvvisamente ti senti un fantasma, vivi le cose, ma non le ricordi. Non ricordo bene quel periodo, perché la memoria non funzionava»
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«Non sapevo che cosa fare. Pensavo fosse tutto inutile, mi chiedevo: “Che vivo a fare?”. Erano pensieri spaventosi. Un senso di ineluttabilità, di inutilità della mia esistenza. Quando esci fuori, invece, recuperi il valore della vita». In questo scenario di grande fragilità la sua salute mentale ha avuto un profondo impatto anche sulle scelte personali. Una in particolare, la maternità.
«Faccio fatica a parlarne - ha spiegato Noemi - . Quando avevo 30 anni avevo l’idea di fare questa cosa qui, ma la vita mi ha portato da tutt’altra parte. Quando vivi un momento così difficile, non puoi portarci dentro un figlio. Sarebbe una cosa sbagliata. In quel momento non sono stata capace. Quando dici di no ad alcune cose, e sei in coppia… non lo dici solo per te, ma lo dici anche per l’altro».
Il riferimento è al marito, il musicista Gabriele Grieco, sposato nel 2018. «La maternità non è solo una cosa delle donne, esiste anche la paternità e ci sono degli uomini che anche loro hanno questo desiderio - ha sottolineato l’artista - . Mi dispiace, perché mi sembra che al mio compagno gli ho un po' negato questa cosa. Il peso lo sento più per lui che per me. Poi lui, nonostante ciò, è rimasto con me, siamo molto legati. Litighiamo da morire io e Gabri, però sono dei litigi che durano 20 secondi. Nessuno di noi tiene mai il muso». Ora però che ha fatto piazza pulita nella sua mente dei fantasmi del passato, chissà che il destino non le riservi una sorpresa. «Adesso sono una persona risolta - ha concluso Noemi - Mi piacerebbe molto riuscire a coronare questa cosa. Spero che la vita mi dia la possibilità di girarmi e riacciuffarla. A me piacerebbe per un “plus” che ho tolto a qualcuno».
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noemi terza serata sanremo 2025 foto lapresse
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