LORO NON SANNO CHE È NATALE, MA NOI NON SAPPIAMO CHI SIETE VOI - BOB GELDOF RIFÀ “DO THEY KNOW IT’S CHRISTMAS?” PER L’EBOLA, MA E’ UNA BOLSA RIPETIZIONE (VIDEO)

1. VIDEO - “DO THEY KNOW IT’S CHRISTMAS?” VERSIONE 2014

 

 

2. VIDEO - “DO THEY KNOW IT’S CHRISTMAS?” VERSIONE ORIGINALE (1984)

 

 

 

3. GELDOF: BAND AID HA GIÀ INCASSATO 1 MLN DI STERLINE SBAGLIA CHI NON C’È

Carlo Moretti per “la Repubblica

 

bob geldofbob geldof

Un milione di sterline in meno di cinque minuti. Sir Bob Geldof esulta per il risultato di vendite della nuova edizione della canzone Do they know it’s Christmas? dedicata stavolta alla raccolta fondi per la lotta al virus dell’ebola, a 30 anni esatti dal Band Aid che con Midge Ure organizzò contro la fame in Etiopia.

 

«La risposta è stata straordinaria, la richiesta del brano su iTunes e le prenotazioni per i cd sono state folli», ha detto Geldof intervistato ieri all’indomani della messa in onda del nuovo video nell’ X Factor inglese. L’ex cantante dei Boomtown Rats ha aggiunto di aver tirato un sospiro di sollievo perché era «un po’ in ansia sui possibili risultati dell’iniziativa». Il brano risulta invece primo nelle vendite digitali in molti paesi nel mondo, Italia compresa. E dall’8 dicembre sarà disponibile su cd e nelle due versioni remix curate dai Disclosure e dagli Underworld al prezzo di 4 sterline o 5 euro.

 

bob geldof 3bob geldof 3

Registrato in 36 ore tra sabato e domenica, il brano e il relativo video vedono affiancati tra gli altri gli One Direction e Bono degli U2, Guy Garvey degli Elbow e Chris Martin dei Coldplay, i Bastille, Sam Smith, il batterista dei Queen Roger Taylor, Rita Ora, Jessie Ware, Ed Sheeran, i Clean Bandit, Paloma Faith, Seal, Emeli Sande, Sinead O’Connor ed Ellie Goulding.

 

Non c’è invece la star Adele, che secondo Geldof si è rifiutata di partecipare alla registrazione: «Non ho parlato direttamente con lei, ma è sicuro che non sta facendo nulla al momento » ha detto Geldof. «Va bene così, non è una cosa che possano fare tutti e altri possono aiutare in altri modi». Ieri il portavoce della cantante ha fatto sapere che «Adele ha preferito fare una donazione diretta».

 

Sarà stato di nuovo un reportage visto alla BBC, come gli accadde nel 1984 quando Geldof vide per la prima volta le immagini della carestia in Etiopia, a convincere il musicista a riportare in pista il progetto Band Aid. Il nuovo video si apre infatti con le immagini del cadavere di una donna morta per aver contratto il virus: «Ancora una volta in Africa» sottolinea Geldof, «dove sia la fame che le malattie sono conseguenza della povertà. Quindi grazie per donare e supportare la causa. Il pop può essere una piccola forma d’arte ma guardate quanto potente può diventare».

bono voxbono vox

 

La nuova versione prodotta da Midge Ure e Paul Epworth ha un testo diverso dall’originale cantato nel 1984 da star come George Michael, David Bowie, i Duran Duran e Boy George, che raggiunse 3 milioni di copie raccogliendo più di 8 milioni di sterline. In più punti ora è chiaro il riferimento al virus: «C’è un mondo di terrore dove un bacio d’amore ti può uccidere e c’è morte in ogni lacrima».

 

chris martinchris martin

Alcune frasi dell’originale sono state tolte perché giudicate inaccurate: «Non nevicherà in Africa» è stata sostituita da «Non c’è pace né gioia questo Natale in Africa occidentale, l’unica speranza che hanno è restare vivi». Anche il verso «grazie a Dio stasera tocca a loro e non a te», su cui aveva espresso forti dubbi Bono, è stato tolto.

 

Non c’è solo il politicamente corretto. La versione 2014 di Do they know it’s Christmas? segna anche il superamento della musica pop: tre dei partecipanti ai cori non sono cantanti, ma youtubber seguiti soprattutto dai teenager: Zoe “Zoella” Sugg, suo fratello Joe “Thatcherjoe” Sugg e Alfie Deyes. Alfie a 21 anni è noto per i 140 milioni di “views” dei suoi video e per aver conquistato un record: il maggior numero di braccialetti infilati al polso in 30 secondi.

 

 

4. IL PEZZO VINTAGE AVEVA UNA MARCIA IN PIÙ

Gino Castaldo per “la Repubblica

 

sinead o connorsinead o connor

Tutto bene, se si tratta di trovare soldi per giuste cause, ma il confronto tra le due versioni di Do they know it’s Christmas? è impietoso. La prima era una graziosa scintilla di vitalità musicale, la seconda, una ripetizione poco originale. 30 anni dopo dovrebbe essere la versione vecchia a sapere di stantio, e invece è esattamente il contrario. Nella vecchia, perfino Simon Le Bon e Tony Hadley sembrano risplendere di luce propria, per non dire di Sting, Bono e tutti gli altri.

 

La nuova mantiene Bono nella stessa posizione, a cantare lo stesso verso, e tutto intorno si muovono più smarrite facce di giovani rampolli di genia pop rock: da One Direction a Rita Ora, da Paloma Faith a Olly Murs, con più dense interpolazioni di Chris Martin e Sinead O’Connor, ma il pezzo viaggia con più stanchezza e polverosa ripetitività. Viene da chiedersi: perché essere così calligrafici? Volti nuovi e voci nuove non avrebbero forse meritato un progetto nuovo di zecca?

 

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