1- DEBITO SOVRANO, POPOLO UN PO’ MENO. E IL POVERO CULATELLO BERSANI, CHE NON HA AVUTO LE PALLE DI CHIEDERE LE ELEZIONI SUBITO COME IN SPAGNA, CI RESTA TATO MALE 2- SI CONSOLERÀ MANOMETTENDO LE REGOLE PER LE PRIMARIE (A DOPPIO TURNO), IN MODO DA FOTTERE IL ROTTAMATORE MATTO RENZI. LA VECCHIA SCUOLA DEL PCI, DEL RESTO, NON TEME RIVALI QUANDO SI TRATTA DI ACCOLTELLARSI TRA COMPAGNI DI PARTITO 3- PRESI DAL MARTIRE SALLUSTIONI E DALLA NUOVA “CASTA” DEI CONSIGLI REGIONALI, I GIORNALI SI DISTRAGGONO SULLE MIGLIAIA DI LETTORI CHE STANNO PERDENDO IL LAVORO 4- MA LA VERA NOTIZIA DEL GIORNO, CHE FA CAPIRE UNA VOLTA DI PIÙ CON CHI ABBIAMO A CHE FARE, È QUESTA QUI: “FIAT INDUSTRIAL-CNH, FUSIONE VICINA MA LA SEDE SI SPOSTA IN OLANDA. PER GLI AGNELLI BENEFICI FISCALI. LA FAMIGLIA BLINDA DI FATTO IL CONTROLLO”

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS


1- DEBITO SOVRANO, POPOLO UN PO' MENO...

Non si poteva scegliere un'occasione migliore di un discorso al Council on Foreign Relations per sancire la necessità di un "Monti Due, la Vendetta" (su pensionati e dipendenti). Certo, il 7-8 aprile tocca andare a depositare qualche milioncino di schede nelle apposite urne cinerarie della cosiddetta democrazia rappresentativa, ma chi non ha qualche fastidio burocratico nell'Italia di oggi?

Ci resta male il povero Culatello Bersani, che non avendo avuto le palle di chiedere le elezioni subito come in Spagna, ora si sta facendo rosolare a fuoco lento. Si consolerà manomettendo le regole per le primarie, in modo da fottere il Rottamatore Renzi. La vecchia scuola del Pci, del resto, non teme rivali quando si tratta di accoltellarsi tra compagni di partito.

Quel che resta del Salotto marcio, comunque, festeggia come può l'investitura "made in Usa". Si spende e si spande in tutti i modi l'atlanti-montismo della Stampa di Yacht Elkann e del Furbetto in pulloverino: "Monti: se serve al Paese, ci sarò. Il premier apre al bis: ma non mi candido" (Stampa, p. 1). "Moody's: l'Italia beneficerebbe (sic!) se il Professore restasse premier. Il Chief economist: ha fatto un lavoro formidabile" (Stampa, p. 2). "Dai vescovi un sostegno al Monti bis. Pesa la buona gestione del dossier Imu sugli immobili ecclesiastici" (Stampa, p. 5).

Sulla Repubblica degli Illuminati, Federico Rampini spiega il peso de "Lo sponsor americano" (p. 1): Casa Bianca e Wall Street "fanno il tifo per Mario. E' lui il vero anti-Silvio" (p. 2). Il Corriere delle banche creditrici ci regala un sedicente retroscena. Anzi, "Il retroscena": "Dietro le frasi da New York le preoccupazioni del Colle. Napolitano e la necessità di dare segnali di stabilità" (p.2)

2- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
"Dentro di sé aveva cominciato a vacillare dopo la confidenza di Angela Merkel: ‘Per l'Italia non si può immaginare un dopo senza di te' (...) Monti, che in passato - e in privato - non aveva nascosto la sua vocazione a ruoli ariosi, di carattere europeo (...) Ma nelle ultime settimane, nelle segrete stanze, qualche scricchiolio nella granitica resistenza del premier ci deve essere stato" ("Il doppio pressing che ha vinto la ritrosia del Professore, Stampa p. 3).

3- IL PARTITO DEGLI INSACCATI...
"Bersani spiazzato ora minaccia il Prof. Pd nervoso: ‘Non può andare avanti senza maggioranza'. E per fermarlo tenteranno perfino di tenersi il Porcellum" (Giornale, p. 13). "La mossa del Professore irrita il Pd. Partiti in difficoltà e spread alto favoriscono la sua permanenza" (Messaggero, p. 2) . Intanto la segreteria del Piddì cambia improvvisamente le regole delle primarie: "Primarie del Pd a doppio turno per fermare Renzi. Le nuove regole stabilite dal partito che teme l'esodo verso il rottamatore" (Cetriolo Quotidiano, p. 11). Ma le primarie di Prodi e Bersani non erano state "un grande successo"?

Sul Corriere, Francesco Verderami si affanna a dimostrare che il Banana non è tagliato fuori come sembra: "Monti ha sorpreso tutti sul Monti-bis. Tutti tranne Berlusconi. Perché ieri il Professore ha voluto formalizzare quanto aveva già spiegato riservatamente al Cavaliere lunedì scorso" (p. 1). E per la serie "Caso strano ritornano", ecco che combina una delle donne più care a Papi Silvio: "Dragomira ora fa la poliziotta. Una miniserie Mediaset per la Bonev" (Cetriolo Quotidiano, p. 18)

4- CERTI AMICI (DEGLI AMICI) SONO PER SEMPRE...
Lo statista che ieri ha definito "estorsori" quelli di Equitalia avrebbe, secondo l'ennesimo pentito di mafia, una miglior opinione di chi invece sa gestire il racket come un'impresa privata. "Dell'Utri, spunta un nuovo pentito: ‘Soldi della mafia per Berlusconi'. Per i pm, le accuse di Gaetano Grado dimostrano un legame tra gli anni 70 e 80. Le dichiarazioni saranno prodotte nel processo che dura da 16 anni" (Stampa, p. 19).

5- AUTUNNO TIEPIDO...
Tutti presi dal martire Sallustioni e dalla nuova "casta" dei consigli regionali, i grandi giornali si distraggono sulle migliaia di lettori che stanno perdendo il lavoro. Al massimo, godono per le divisioni dei sindacati e fomentano un po' di odio contro i magistrati.

"Ilva come Alcoa. Gli operai: ‘Pronti a marciare su Roma'. Il grido di rabbia: ‘Taranto è sud, non ci si fila nessuno". "Ballando sulla cassa integrazione. La Fiom: la messa in sicurezza richiede personale. L'azienda: se diamo retta ai custodi allora.... I tecnici ora devono capire in che modo spegnere gli altiforni. Per lo stop ci vorranno mesi" (Cetriolo Quotidiano, p. 8). "Tornano i blocchi, gli operai si dividono. Ferrante, presidente dell'Ilva: la politica industriale non la fanno i magistrati" (Corriere, p. 24).

6- LINGOTTI IN FUGA...
"Marchionne: non chiederemo aiuti. ‘Nessuna decisione sul Suv', Mirafiori torna in bilico. Fiat pronta a uscire dall'Acea". "E la Volkswagen lancia l'offensiva. 140 nuovi modelli entro il 2014" (Repubblica, p. 32). "Scintille tra Marchionne e Volkswagen. I tedeschi lanciano nuovi modelli. L'ad Fiat: ‘Speriamo li vendano'. E minaccia di dimettersi dall'associazione costruttori" (Giornale, p. 25).

Ma la vera notizia, che fa capire una volta di più con chi abbiamo a che fare, è questa qui: "Industrial-Cnh, fusione vicina ma la sede si sposta in Olanda. Per gli Agnelli azioni con privilegi e benefici fiscali. L'approvazione dei soci è ormai scontata. La famiglia blinda di fatto il controllo" (Repubblica, p. 33).

7- L'IDIOTA IN REDAZIONE...
Scrivono i tre vice-tenores di Sallustioni sul Giornale che "la norma che prevede il carcere per i reati d'opinione fu promulgata durante il fascismo" e che si tratta di "una norma da dittatura, quando i giornalisti andavano tenuti buoni perché non dessero fastidio a nessuno". Bene, bravi, tris! Poi arrivi a pagina 10 e ti imbatti in un bel ritratto di Benito Mussolini: "Il duce, il politico. Un nuovo capolavoro della Dino Editore".

8- TI RIVOLTO COME UNA MALA CALZA...
Luminosa idea, fare il socio di minoranza di un gran cuciniere come Tronchetti Dovera. "Tronchetti vuole denunciare Davide Malacalza per le insinuazioni su Prelios" (Messaggero, p. 23). "Camfin, verdetto contro Malacalza: ‘Il bond è valido'. E Prelios valuta un'azione legale contro il socio genovese" (Giornale, p. 25).

Sul Corriere delle banche convertende, Federico De Rosa s'incarica di sgridare così i Malacalza ("I silenzi inspiegabili dei genovesi", p. 37): "Hanno lasciato che fossero le lettere riservate, piratate da Mr. Bean e rimbalzate su Indymedia, a far emergere il loro dissenso sulle operazioni decise da Camfin e Prelios. Lasciando spazio a interpretazioni e retroscena (non sia mai che a De Rosa tocchi fare il giornalista con interpretazioni e retroscena!!!).

Adesso, a quanto pare, i Malacalza, senza rinunciare a scrivere lettere, hanno deciso di non partecipare più alle riunioni dei board della galassia Pirelli, di cui sono azionisti. Come si dice in questi casi: un silenzio assordante. A cui forse sarebbe il caso che, per trasparenza, la famiglia genovese mettesse fine, uscendo allo scoperto per chiarire quali sono i suoi progetti" (p. 37).

9- ACQUAMARCIA, STIPENDI IN FIORE...
Mentre il settantaquattrenne con morbo di Parkinson Bellavista Caltagirone è ancora in carcere a Scajolandia, là fuori è tutto un fiorire di parcelle, gettoni e consulenze. Lo racconta bene Mario Gerevini sul Corriere: "Acqua Marcia a rischio crac, ma gli stipendi sono d'oro. Al consiglio nominato a fine agosto 2,4 milioni di compensi. Il gruppo di Bellavista Caltagirone ha debiti per quasi un miliardo e mezzo e da molti mesi non rimborsa le banche né paga il fisco".

Il nuovo presidente si chiama Onesti, "è docente di Economia in due università (Roma Tre e Luiss), poi è presidente del collegio sindacale di Risanamento, consigliere indipendente della quotata Espresso, ha un ruolo nell'organismo di vigilanza 231 dell'Eni, ha altri collegi sindacali e consulenze. Troverà, part time, il tempo per guadagnarsi quei 75 mila euro al mese che Acqua Marcia, sull'orlo del crac, gli garantisce? Sono 100 euro fissi all'ora 24 ore su 24 anche quando dorme o insegna. Lordi però" (p. 35).

10- ULTIME DA UN POST-PAESE...
"Nell'inferno delle celle italiane dove spesso si dorme per terra. Quasi cento suicidi dall'inizio dell'anno, anche tra i secondini. Un terzo dei detenuti sono stranieri che potrebbero essere rimpatriati" (Messaggero, p. 7).

11- GREEN ECONOMY...
"Dal medico al pensionato ecco il business fai-da-te dei ‘contadini della marija'. Almeno 2,5 milioni di piante di cannabis: boom di sequestri. I consumatori sono circa 5 milioni, ma il mercato è in crescita: nel 2015 saranno il 5% in più. Non ci sono solo i ‘grandi imprenditori' dello spaccio. Chi autoproduce vuole una qualità migliore a costi ridotti" (Repubblica dei Fumati, pp. 28-29)

12- PER LIBERARVI DI NOI. MA ANCHE NO...
colinward@autistici.org
www.criticalmess.noblogs.org

 

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…