A OGNUNO IL SUO ECOMOSTRO - OLIVIERO TOSCANI CHIEDE AI LETTORI DEL “FATTO” LE FOTO SUGLI ORRORI ARCHITETTONICI DEL BELPAESE - L’IDEA GLI SARÀ VENUTA DURANTE LA SUA MOSTRA NELLA CANTINA-ECOMOSTRO DI SUVERETO?

1. TOSCANI: "VI MOSTREREMO LE FOTO DELLA GRANDE BRUTTEZZA"
Andrea Scanzi per "il Fatto Quotidiano"

A questa idea penso da trent'anni. È una mia fissa". Oliviero Toscani, 71 anni, è a Seattle. Si è appena svegliato. Parla con entusiasmo della sua nuova rubrica, "Fatto in Italia", da domani ogni lunedì sul Fatto Quotidiano. "Due pagine sulle miserie culturali architettoniche d'Italia. Ci penso da trent'anni sul serio, il logo attuale era già allora nella mia testa. La rubrica doveva chiamarsi ‘Paesaggi d'Italia'. Ho cambiato il nome, ma il senso rimane quello".

Perché il progetto non nacque subito?
Una serie di motivi. Fui denunciato anche dalla corporazione dei geometri, che continuano a distruggere l'Italia. Poi seguii altre idee. Senza però mai dimenticare questa.

Cosa vedremo in "Fatto in Italia"?
Dipenderà da quello che mi manderanno i lettori. Esistono tanti fotografi professionisti inutili. Voglio che ne nascano di nuovi, in grado di mostrare ciò che non va bene e ciò che è utile. La fotografia è un documento storico. Ecco: facciamo storia.

Come?
Mostrando particolari orrendi, in grado di ribadire come stiamo facendo scempio della nostra architettura. Della bellezza italiana. Nanetti, dettagli tremendi, obbrobri di alluminio. Due pagine di malcostume su ciò che è legale e illegale. E spesso il legale fa pure più schifo.

Sta tratteggiando uno scenario meraviglioso.
Inizieremo con l'architettura. Poi arriveremo alle scarpe, alle tette rifatte, alle bocche ricostruite. Ieri l'Italia era quella della Cupola di San Pietro, oggi dei parrucchini di Berlusconi. Siamo il paese degli apici, di bellezza e di bruttezza".

Chi vince, oggi, tra i due estremi?
Non voglio essere troppo pessimista, il tempo per salvarci ci sarebbe ancora, ma dobbiamo quantomeno avere il coraggio di dire che l'Italia non è bella per il territorio. È bella per ciò che l'uomo ha creato nei secoli. Per esempio la Toscana: perfino i cipressi sono messi in fila ad arte. E poi i monumenti, le case. Adesso stiamo distruggendo tutto. Anche gli artigiani.

Gli artigiani?
Ti commuovono per la loro bravura. Sono fantastici, basta andare a Firenze. Però hanno contro le corporazioni, le leggi, lo Stato. Sa cos'è per me l'Italia? Uno stupratore degli italiani bravi, che hanno la colpa imperdonabile di pagare le tasse e avere talento.

Viva l'ottimismo.
Lo vedrete nelle due pagine del lunedì. Costruzioni fatiscenti a due passi dalla Torre di Pisa. Navi orrende che arrivano a Venezia per fare l'inchino davanti alle case. E poi il Vomero. Un pezzo di autostrada che passa in mezzo alle case. Avevano sbagliato il calcolo di 60 metri, quel tratto è ancora lì. Come una scultura. Neanche Cattelan una roba così.

C'è qualche politico che ha messo la tutela del paesaggio in primo piano? Giovedì ne parlava anche Della Valle a Servizio Pubblico.
Macché. L'unico politico che ricordi è Sarkozy. Non appena si insediò, mise al centro di tutto il rilancio dell'architettura. Da noi non lo fa nessuno. Tocca tornare indietro addirittura a Mussolini. L'ultima architettura seria c'è stata con lui. Negli ultimi 70 anni, un disastro. Mai così in basso come adesso. Eravamo il paese del Bernini, del Palladio.

Oggi cosa direbbero?
Ah, ci penso spesso. Soprattutto quando sono a Vicenza. Vado in giro e immagino che accanto a me ci sia il Palladio. Come commenterebbe un genio simile? Io penso che, di fronte a un tale diluvio di diarrea architettonica, penserebbe che siamo impazziti. E forse è davvero così.

È proprio un tema che la turba.
Mi dà fastidio tutta questa bruttezza. Questi sfregi continui che incontro viaggiando. Queste casette color pistacchio. I cactus finti nelle villette. Gli ulivi tra-piantati. I grattacieli arrivati a Milano con 120 anni di ritardo. Una violenza culturale totale. E a Roma ci sono 200 mila appartamenti sfitti. Costruiti per chi? Per la mafia?.

La sua idea di presente va persino oltre l'apocalisse.
Vorremmo una vita di qualità, ma tutto sembra andare nella direzione opposta. Anche i restauri: non si restaura mai ciò che merita. In Fatto in Italia lo mostreremo.

Siamo sempre stati così? Lo svilimento di cui parla quando è cominciato?
Con l'avvento delle tivù commerciali. Un crollo culturale spietato. Abbiamo cominciato a morire, anche architettonicamente, con il Drive In. A Berlusconi dobbiamo pure questo.

È sempre colpa sua.
Dipende da come la guardi. Per Berlusconi non è una colpa. Ha rincoglionito, da solo, un intero paese. Un fenomeno. Mica era facile.


2. OLIVIERO TOSCANI ESPONE NELLA CANTINA PETRA DI SUVERETO
Margherita Dinolfo per www.corriereetrusco.it del 28 settembre 2009

A San Lorenzo/Suvereto (Li), nel cuore della Maremma toscana, presso le cantine Petra, è possibile visitare fino al 31 dicembre 2009 Razza Umana/Italia: esposizione sull'unicità dell'essere umano nelle sue diversità. Il progetto porta la firma di Oliviero Toscani, fotografo provocatorio e anticonformista noto soprattutto per essere stato per ben diciotto anni il creatore delle campagne pubblicitarie Benetton, e della Sterpaia, la sua Bottega dell'Arte della Comunicazione, un centro di ricerca della comunicazione moderna situato all'interno della riserva naturale del Parco di San Rossore (Pi).

Il fotografo, coadiuvato dal suo laboratorio di allievi creativi, ha visitato molte città italiane allestendo ad ogni tappa dei veri e propri studi fotografici, cercando di dipingere attraverso facce, bocche, occhi, sorrisi, sguardi una sorta di Nuovo Paesaggio Italiano "per documentare le facce degli italiani e di chi vive in Italia", per scoprire le diverse morfologie, espressioni, caratteristiche che ci rendono unici e diversi gli uni dagli altri e per rintracciare, soprattutto, in questa diversità un'identità personale, che nasce, cresce e si rafforza proprio dalla differenza. Un progetto composito, fatto nello stesso tempo di fotografia e video che saranno costantemente inseriti in un grande archivio multimediale perennemente in progress.

L'ingresso alla mostra è gratuito ed è possibile visitarla, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00.

La particolarità dell'evento è data anche dall'interessante location scelta: le cantine Petra.
Le tenuta si estende, infatti, in un paesaggio di bucolica bellezza, sospeso fra colline e mare in un territorio misto di vigneti, boschi e uliveti. La particolarità delle cantine Petra è data dall'imponente struttura architettonica (a forma di cilindro sezionato da un piano inclinato che risale parallelo alla collina), progettata dal geniale Mario Botta, che dà un tocco di originalità e grandezza a tutto l'edificio: una presenza ipnotica che simboleggia la forte personalità e solidità della famiglia Moretti, proprietaria dell'azienda.

È possibile, su prenotazione, fare anche visite guidate degli interni particolarissimi delle cantine e sentirsi così narrare la storia dell'azienda e dell'affascinante lavorazione del vino, dalla coltivazione delle viti alla vendemmia, fino alla fermentazione e all'invecchiamento di alcuni vini, ad esempio, in barrique. Un'ottima occasione questa per assaggiare i quattro vini fiore all'occhiello dell'azienda ed il pregiato olio extravergine d'oliva.

 

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