QUANTO SARESTE DISPOSTI A PAGARE PER CAPI GRIFFATI CHE NON SI INDOSSANO? – SONO SEMPRE DI PIÙ LE CASE DI MODA CHE SI TUFFANO NEL METAVERSO, ORGANIZZANDO EVENTI VIRTUALI E VENDENDO VESTITI DIGITALI SOTTO FORMA DI NFT - BALENCIAGA HA LANCIATO UNA COLLABORAZIONE CON “FORTNITE” E LOUIS VUITTON CON “LEAGUE OF LEGENDS” - MORGAN STANLEY: "ENTRO IL 2030 GLI INTROITI DERIVANTI DALLA REALTÀ VIRTUALE POTREBBERO AMMONTARE A 50 MILIARDI DI DOLLARI…"
Veronica Timperi per “il Messaggero”
Capi griffati che non si indossano fisicamente. Una moda che non si tocca, ma esiste e si paga a caro prezzo. Il futuro del fashion system si chiama metaverso. Un mondo digitale a tutto tondo in cui già da qualche tempo hanno cominciato a muoversi i maggiori brand del settore, e dove si può accedere solo attraverso la realtà virtuale, e con i nostri avatar, che avranno le nostre sembianze, andranno al lavoro, incontreranno gli amici, faranno shopping nei negozi virtuali, assisteranno ai concerti dei loro gruppi preferiti.
Insomma, un meta-luogo, dove immergersi senza uscire di casa. È qui, in questa vita parallela fatta di avatar e realtà aumentata che stanno prendendo piede gli NFT, acronimo dell'inglese Non-Fungible Token. Si tratta di certificati di autenticità digitale che designano proprietà e provenienza di contenuti virtuali.
A renderli unici è la certificazione che avviene tramite blockchain, un sistema che regola e registra transazioni e tracciamenti e che garantisce l'unicità, come accade nei pezzi d'alta moda. Degli articoli di lusso che non esistono nel concreto, ma hanno un costo molto alto.
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COLLEZIONISTI
Non sono solo i collezionisti e i più facoltosi appassionati d'alta moda a rappresentare l'utenza del mercato, ma la Generazione Z. Entrambe due nicchie, ma con un forte potere di acquisto. La moda, dopo l'arte, è entrata in questo universo attraverso i social e i videogiochi. Addirittura durante i British Fashion Awards è stato conferito per la prima volta il Fashion Award for Metaverse Design, presentato da un avatar di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci e vinto dalla piattaforma Roblox, con cui il colosso di Kering collabora.
louis vuitton league of legends 3
Con il gaming gli appassionati si divertono a vestire i loro personaggi in modo griffato: Louis Vuitton, ad esempio, ha creato i look per i personaggi di League of Legends e Balenciaga con Fortnite. Esistono anche formule più vicine alla realtà della moda, come le aste online, ovviamente virtuali. Dolce & Gabbana, ad esempio, ha venduto all'asta, sulla piattaforma specializzata Unxd, una collezione di nove creazioni couture virtuali per oltre 1.885 Ether (la criptovaluta Ethereum), corrispondente a circa 5,7 milioni di dollari.
O ancora, la Baby Birkin decorata da Mason Rothschild ed Eric Ramirez si è fermata a 23mila e 500 dollari. Ha fiutato le potenzialità del settore anche Nike che, qualche giorno fa ha annunciato l'acquisizione di RTFKT Studios, piattaforma di moda che si dedica all'ideazione e creazione di sneaker digitali e che, qualche mese fa ha fatto il boom di vendite. Le 620 paia di sneaker prodotte in collaborazione con Fewocious hanno generato, in soli 7 minuti, vendite per l'equivalente di 3 milioni di dollari.
Un mondo, quello del metaverso, che sta offrendo possibilità commerciali e di marketing inaspettate e in crescita. Valentino per presentare la sua collezione per le feste si è alleato con Drest, una fashion styling app interattiva. La griffe ha svelato su Drest un esclusivo servizio fotografico, invitando i giocatori della app a creare lo styling per un loro servizio su uno dei diversi modelli di avatar del gioco con la borsa iconica Roman Stud, premiandoli per il loro talento stilistico con gift box virtuali firmate Valentino.
IL COLOSSO
Anche il colosso spagnolo Zara ha capito l'importanza di entrare nel digitale. Per la prima volta, infatti, ha dato appuntamento ai suoi fan nel suo metaverso, creato dall'app sudcoreana Zepeto, che conta già tra i suoi partner Ralph Lauren, Disney.
Tante, inoltre, le aziende che stanno investendo creando in-house reparti specializzati nel settore come Balenciaga, che già da tempo - tra la sua collaborazione con Fortnite e la presentazione della sua collezione autunno-inverno 2021/2022 sotto forma di videogioco, un'avventura virtuale chiamata Afterworld: The Age of Tomorrow - era entrato a gamba tesa nel metaverso.
E l'italianissima OTB ha da poco comunicato il lancio di Bvx (Brave Virtual Xperience), il nuovo Centro di Competenza interamente dedicato allo sviluppo di progetti e contenuti destinati all'universo digital. Un connubio. quello tra moda, lusso e metaverso che è sempre più la nuova frontiera dorata degli investimenti.
Secondo Morgan Stanley, l'istituto di credito e consulenza americano, gli introiti derivanti dalla realtà virtuale potrebbero ammontare, entro il 2030, a 50 miliardi di dollari (circa 44 miliardi di euro). Però, accanto agli entusiasti, c'è chi ci legge lo stesso messaggio profetico che gli diede lo scrittore americano Neal Stephenson nel 1992, nel romanzo di fantascienza Snow Crash.
Fu lui a parlare per primo del metaverso come di una terra in cui le persone si rifugiano scappando da un mondo in rovina. Solo il tempo potrà dire se sarà sinonimo di alienazione nella moda o se potrà portare nuova linfa al settore.
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