berlinale

FACCIO COSE, VEDO SOLO GENDER – ORMAI SE NON FAI UN FILM CHE AFFRONTA TEMATICHE FLUIDE NON SEI NESSUNO. E INFATTI ALLA BERLINALE GLI ITALIANI SI ALLINEANO CON TRE PELLICOLE IN CUI SI PARLA SOLO DI TRANS E NON BINARI - IN "CALCINCULO" CHIARA BELLOSI RACCONTA L'AMICIZIA TRA UNA RAGAZZA A DISAGIO CON LA PROPRIA IMMAGINE E UNA PERSONA “NON BINARIA”. NICOLÒ BASSETTI IN “NEL MIO NOME” DOCUMENTA LA TRANSIZIONE DA DONNA A UOMO E IN “LE VARIABILI DIPENDENTI”… VIDEO

 

Fulvia Caprara per "la Stampa"

 

calcinculo chiara bellosi

La Berlinale non ha sesso, non innalza barriere, non chiude recinti. Tutto può essere in un modo e in un altro ancora e non è più detto che le opzioni debbano essere per forza due. Anzi. Sui moduli, tantissimi, che vanno riempiti per oltrepassare confini, per accedere a tamponi, a crediti, biglietti, le caselle da riempire sono sempre tre, maschio, femmina, altro. E le storie di molti dei film in cartellone riflettono il trend fluido in continuo divenire.

berlinale

 

In Calcinculo Chiara Bellosi, al secondo lungometragigo dopo Palazzo di giustizia, racconta una favola di periferia dove è possibile immaginare l'amicizia tra una ragazza a disagio, intristita dal rapporto con la propria immagine, non in linea con i canoni della bellezza formato tv, e una persona «non binaria» che sarebbe sbagliato definire semplicemente trans.

 

nel mio nome nicolo' bassetti 2

L'incontro magico tra Benedetta (Gaia di Pietro) e Amanda (Andrea Carpenzano) porta nuove scoperte, non la risoluzione definitiva dei problemi ma almeno l'idea che, fuori dalle costrizioni, sia fisiche che mentali, ci sia tutta una vita da vivere: «Forse è vero che si cresce anche a calci in culo - dice la sinossi - ed è vero che. quando la giostra gira. ci sembra di volare e non vorremmo scendere mai. Così quando Benedetta incontra Amanda decide di seguirla nel suo mondo randagio».

 

le variabili dipendenti lorenzo tardella 4

Nel documentario di Nicolò Bassetti Nel mio nome quattro giovani - Nico 33 anni, Leo 30, Andrea 25 e Raf 23 - provenienti da diverse parti d'Italia, descrivono il processo di transizione dal femminile al maschile, in tutte le sue diverse fasi, con la sensazione generalizzata che non esista un preciso punto di arrivo e soprattutto guidati dal desiderio di cercare una felicità che assomigli ai loro sogni. Il film, tra i più attesi alla Berlinale, ha un testimonial d'eccezione, Eliott Page, primo transgender apparso sulla copertina di Time e protagonista di successi come Juno, Inception e della serie Netflix The Umbrella Academy.

 

le variabili dipendenti lorenzo tardella 1

L'altro nome italiano della rassegna - che si inaugura oggi con il film di Francois Ozon Peter Von Kant dedicato alla figura complessa e dirompente del regista Rainer Werner Fassbinder - è quello di Lorenzo Tardella che nelle Variabili indipendenti descrive interrogativi e riflessioni di due giovanissimi, Pietro e Tommaso, alla scoperta della propria sessualità. Il fascino di un concerto di Vivaldi li spingerà a baciarsi per la prima volta, nel palco di un teatro, dimostrando quanto l'arte, ancora una volta, possa avere straordinarie capacità liberatorie.

 

una femmina francesco costabile

La descrizione di un regno del male dominato da figure maschili macabre e violente passa, nel caso di Una femmina, tratto dal libro di Lirio Abbate Fimmine ribelli, prodotto dal regista di Indivisibili Edoardo de Angelis, attraverso lo sguardo del regista calabrese Francesco Costabile, anche lui con una personalità non binaria e scelte esistenziali complesse.

 

Nel documentario «In un futuro aprile», aveva raccontato, insieme a Francesco Savonitto, la fase giovanile dell'esistenza di Pier Paolo Pasolini, legata alla scoperta dell'omosessualità e ai primi scandali dolorosamente vissuti nell'ambiente in cui era cresciuto, mentre le tematiche queer erano state al centro di Fuoco nell'anima. La speciale sensibilità di Costabile è apparsa allo scrittore e ai realizzatori dell'opera, l'ingrediente migliore con cui condire una vicenda di presa di coscienza e ribellione femminile».

calcinculo chiara bellosi 4

 

Da sempre la Berlinale ha riservato spazio e attenzione alle tematiche gender, non a caso ha ospitato , dal 1987, il «Teddy Award» riservato a opere con soggetti basati su storie Lgbt. I vincitori della prima edizione erano stati Pedro Almodovar con La legge del desiderio e Gus Van Sant con due cortometraggi, poi si erano avvicendati talenti celebri come Todd Haynes, Jeffrey Friedman, Derek Jarman. La novità di quest' anno è che l'argomento è finalmente uscito dal ghetto e che, a rappresentarne, le varie sfaccettature, contribuisce il cinema italiano del futuro.

calcinculo chiara bellosi 1una femmina francesco costabile 5le variabili dipendenti lorenzo tardella 3nel mio nome nicolo' bassettile variabili dipendenti lorenzo tardella 2una femmina francesco costabile 1una femmina francesco costabile 2una femmina francesco costabile 3calcinculo chiara bellosi 3

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? ELLY, QUANDO LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTI SINISTRATI ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)