LE PAGELLE DI SELVAGGIA LUCARELLI: “GARKO: MAI VISTI TANTI TALENTI LATITARE IN UNA SOLA PERSONA. HA CONVINTO COSÌ TANTO LE MASSE DELLA SUA ETEROSESSUALITÀ CHE IERI SERA CARLO CONTI HA SALUTATO LA FIDANZATA IN PRIMA FILA E HANNO INQUADRATO NINO FRASSICA”
Seconda serata del Festival di Sanremo, seconda puntata delle pagelle ai "big" di Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”
Francesca Michielin Carina, intonata, aggraziata, ma è come la "i" dopo l'acca nel suo cognome: tutti tendono a dimenticarsela.
Voto 5
Garko A suo modo è un eclettico: mai visti tanti talenti latitare in una sola persona. Ha convinto così tanto le masse della sua eterosessualità che ieri sera Carlo Conti ha salutato la moglie in prima fila e hanno inquadrato la moglie sorridente in prima fila, Ramazzotti ha salutato la moglie in prima fila e hanno inquadrato la moglie Marica in prima fila, lui ha salutato la fidanzata in prima fila e hanno inquadrato Nino Frassica.
Voto 8
Virginia Raffaele/Carla Fracci "Virginia Raffaele è bravissima" è il nuovo "Conti è un professionista", "Renzi è un comunicatore", "Come la Carrà non ne nascono più". Nei panni di una Fracci era divertente ma non esilarante come ci ha abituati in altre occasioni. Diciamo che nel ruolo della mummia in piedi per miracolo c'era già Patty Pravo sul palco, per cui non è stata molto fortunata.
Voto 6
Madalina Ghenea Bella ma senza guizzi né lepidotteri tatuati da sfoggiare rischia di passare inosservata. La faccenda incredibile è che un essere umano col suo collo appartenga alla stessa specie di Maurizio Costanzo.
Voto 5
gabriel garko come lurch della famiglia addams
Nicole Kidman La buona notizia è che ha smesso col botox per cui la sua faccia è tornata a una pressione accettabile. La cattiva è che quando Conti le ha presentato Garko definendolo un collega, anzi, "un grande attore" è invecchiata di 57 anni.
Voto 8
Ezio Bosso La presenza di Ezio Bosso al Festival di Sanremo è stata un momento di rara poesia, tanto che fino a ieri molti italiani non sapevano neanche chi fosse e oggi è primo in classifica su iTunes. Questo dovrebbe far riflettere quei direttori di rete che per giustificare una programmazione televisiva pensata per un target di babbuini analfabeti, si giustificano dicendo: "Noi diamo al pubblico quello che il pubblico vuole vedere". Ecco.
Considerato che durante la sua performance ieri sera lo share è arrivato al 55%, vogliamo vedere anche Ezio Bosso, grazie.
Voto 10
Annalisa
Non ha sbagliato una nota. Indovinati canzone, trucco e outfit. Quasi un miracolo in quel di Sanremo. Fosse stato per lei, su Twitter ieri sarebbe stato trend topic "cucinavegana" o "Gegia", non certo "Sanremo".
Voto 9
Alessio Bernabei Ha la canzone più facile e orecchiabile del Festival e l' ha cantata pure bene, per cui è il candidato più probabile destinato a frantumarci i maroni in radio da qui a giugno come Nek l' anno scorso.
Voto 7
Elio e le storie tese La loro canzone è un remix di sedici canzoni con quarantacinque ritornelli e novecento strofe volutamente sgrammaticate, per cui da ieri i poveri programmatori delle radio italiane sono lì a domandarsi: e mo' che cazzo ci faccio col brano di Elio e le Storie Tese?
Voto 8
Dolcenera Se il suo truccatore si fosse candidato alle primarie da sindaco a Milano con lo slogan "Cambierò Milano quanto la faccia di Dolcenera", avrebbe preso più voti di Sala. Di fronte al miracolo del make-up, la canzone è passata in secondo piano.
Voto 6
Neffa Ha cantato Sogni e nostalgia. Si presume che dopo aver letto i tweet di ieri sera a seguito della sua performance, la nostalgia a cui fa riferimento nel titolo sia quella di quando vedeva il Festival sul divano di casa sua.
Voto 5
Patty Pravo Salita sul palco con quella frizzante vivacità che evoca subito uno a scelta tra Mario Monti e Sergio Mattarella, ha cantato male una canzone così così dando continuamente l' impressione che la faccia le si stesse per scucire come una cerniera di Zara. Detto ciò, ha sempre quella meravigliosa espressione da "Io so' io e voi non siete un cazzo!" che ce la fa amare comunque.
Voto 4.
2. DANDOLO: VIVA GARKO, L’UNICO PERSONAGGIO VERO DEL FESTILVAL!
Alberto Dandolo per Dagospia
E anche quest'anno ci stiamo (finalmente) levando dai cojoni il “Pestival” della canzone italiana. L'attuale edizione sta ipnotizzato milioni di tele-morenti che non meriterebbero, se non altro perchè a luglio si troveranno pure le rate del canone nella bolletta elettrica.
nicole kidman gabriel garko carlo conti
Sanremo sono i nastri arcobaleno sbandierati che si alternano alle battute “etero-centriche” da bar dello sport di quella coppia di comici sconosciuti che da tre sere si traveste da sposini che di cognome fanno Salamoia (che fantasia!).
E' il Festival che invita Elton John, ne crea ad arte l'attesa ma poi lo mette in naftalina e vieta al marito di apparire in video. Perchè si sa, siamo su Rai Uno e bisogna assecondare la sensibilità del pubblico tradizio-anale e tradizionalista .
Tanto l'occhiolino ai froci lo si strizza lo stesso e senza metterci il proprio culo. Lo si fa permettendo a Ramazzotti di fare un discorso senza testa nè coda sui nuovi modelli di famiglia, permettendo alla Pausini di farfugliare due parole in croce sull'“amore che è uguale per tutti” (ma dai?) e appiccicando il nastro arcobaleno, a mo' di catena del wc, alle aste dei microfoni.
Ma non una parola esplicita, non un segnale di modernità. A Sanremo tutto si sussurra e sottintende. Non una sola sillaba di Conti nemmeno quando ieri sera si è visto arrivare Garko con gli occhialoni multicolor. Ma basta davvero permettere che l'arcobaleno si veda in tutte le salse per apparire progressisti, politicamente corretti e al passo con la storia? Se la buon'anima di Pasolini sciaguratamente potesse vedere dall'alto Conti e il suo show si rivolterebbe nella tomba più di quanto già non faccia vedendo nello stesso governo Renzi ed Alfano.
virginia raffaele come donatella versace 7
Ovviamente nell'Italia che ancora permette a Salvini e alla Santanchè di urlare in tv che lo straniero è una minaccia, non si poteva non scegliere che una valletta rumena. Dimenticandosi però che nelle famigliole felici che guardano Sanremo le rumene al massimo fanno le badanti pagate con l'accompagno del nonnetto.
Di fronte a tutto ciò la cosa più vera di questo Festival è stata forse Gabriel Garko. Ingessato, balbuziente, tinto, botulinato, “inforforato”, glitterato...ma Vero.
Sin da subito non si è preso sul serio, se ne è sbattuto di tutto quello che è stato detto su di lui, sulla sua fisicità, sulla sua sessualità e ha fatto egregiamente ciò che per cui è pagato: niente.
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Si è messo l'abito elegante, un po' di cerone che toglie il lucido dal viso e non ha voluto nascondere a nessuno che non sa l'italiano, che non sa leggere il gobbo e che ha problemi a muovere la mandibola con scioltezza.
virginia raffaele come donatella versace 1
Ha fatto di tutti questi suoi punti deboli la sua forza. E ieri sera è stato di una simpatia travolgente, a metà tra il naif e il cafonal. Strepitoso il suo intervento dal bravo Nicola Savino al Dopofestival. Si è fatto prendere per il culo dai Gialappi che manco la Ventura nei tempi d'oro.
E all'obiezione di chi sostiene che il suo mancato comingout sia un peccato mortale e la cifra della sua ipocrisia ...beh potremmo rispondergli con una domanda: “Ma perchè vi risulta che Carlo Conti o Virginia Raffaele siano stati mai obbligati a dover dichiarare la loro eterosessualità?”