
SULLA PAGINA FACEBOOK LE SCUSE DI GIANLUCA GRIGNANI – “IERI HO AVUTO UNA GIORNATA DIFFICILE. BRUTTA. SÌ, PERCHÈ CAPITA ANCHE A NOI PRIVILEGIATI. ERO STANCO, NERVOSO, ANSIOSO, MI È VENUTO UN ATTACCO DI PANICO, HO AVUTO PAURA, E HO PERSO IL CONTROLLO”
1. DALLA PAGINA FACEBOOK DI GIANLUCA GRIGNANI
“State leggendo un sacco di cose, e le state commentando, e per quanto vi garantisco che non ci si abitua mai ai giudizi sommari e a certe cattiverie gratuite, è giusto e normale che sia così. E lo accetto.?Non lo scoprite oggi e non ve lo devo raccontare che non sono una persona facile. E non lo sono né per me, né per chi mi sta intorno.
Ma tant'è.?Non mi nascondo, credo di non averlo mai fatto (e credo ve ne siate accorti negli anni). Né tantomeno ho mai pensato di aver qualcosa da insegnare a qualcuno, né ho mai pensato di poter essere d'esempio per chicchessia.?Detto ciò. Non sono in questura né in ospedale, ma a casa con Francesca e i bimbi.?
Ieri ho avuto una giornata difficile. Brutta. Sì, perchè capita anche a noi privilegiati, quelli per intenderci baciati dalla fortuna e dal successo, quelli che non sono costretti ad alzarsi tutte le mattine all'alba per andare a lavorare e tutto quello che meglio vi viene da pensare.?Ero stanco, nervoso, ansioso, mi è venuto un attacco di panico, ho avuto paura, e ho perso il controllo.?
Non ce l'avevo con nessuno, non ho alzato le mani su nessuno, stavo male, ho bevuto, quando Francesca ha capito la situazione si è allontanata con i bimbi e ad assistermi è rimasto un mio amico.?Mi mancava l'aria, mi mancava tutto, avevo evidentemente bisogno d'aiuto e abbiamo chiamato i carabinieri.?
Non ho buttato nessun rappresentante dell'Arma giù dalle scale, non ho aggredito nessuno, ma ero in stato confusionale e caricarmi sull'auto non è stato semplice e probabilmente è volata qualche spinta.?Affronterò tutto questo esattamente per quello che dev'essere, e ne pagherò le conseguenze.?
Su tutto voglio scusarmi con i Carabinieri intervenuti sul posto, e con chi ieri sera se l'è dovuta vedere col peggio di me. Che c'è, è sempre li, da doverci fare i conti tutti i giorni. E a volte esagera”.
2. SBATTI IL TOSSICO-ALCOLIZZATO IN PRIMA PAGINA
Alberto Dandolo per Dagospia
Da un paio di giorni i giornaloni e tg stanno raccontando della notte brava di Gianluca Gringnani in quel di Riccione. Alcuni parlano di declino di una stella, altri di un talento che non è mai arrivato a compiersi. Ovviamente tutti stanno calcando la mano sugli eccessi del cantante. Sulla sua caduta negli inferi dell’alcol e della cocaina.
Sfido ciascuno di noi che scrive (e a volte rimbrotta) se nella sua “immacolata vita” non abbia avuto nulla di cui vergognarsi. Se non abbia mai sfiorato l’abisso di un “buco nero”. Se non abbia mai ecceduto e ceduto alle regole del buon senso.
Nessuno vuole prendere le parti di un padre di quattro figli in preda alla perdita del principio di realtà. Ma quanti di noi e in quante smodate forme si sono nella vita (per le più svariate e personali ragioni) lasciati andare all’oblio, perdendo il lume della ragione? E quanti di noi lo avrebbero semplicemente desiderato, senza avere le palle o l’incoscienza di viverla (la perdita di sé)?
Le cazzate di un giovane uomo di 42 anni, famoso suo malgrado, non dovrebbero diventare lo strumento di “assoluzione” dei nostri peccati. E’ facile assai bollare Grignani come un tossico alcolizzato. Difficile sarebbe riconoscere in quelle sue cadute le nostre cadute, in quelle sue “insensate” reazioni le nostre mancanze.