ALL'AMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE – PARLA PAMELA PETRAROLO, UNA DELLE STELLINE DEL PROGRAMMA CULT ANNI '90 'NON E’ LA RAI' : "E’ STATO IL PRIMO GRANDE REALITY TV – AMBRA? NON SONO INVIDIOSA DEL SUCCESSO CHE HA AVUTO, ANCHE SE, PER ME NON C’È STATA LA GRANDE CONSACRAZIONE E MI E’ MANCATA UN’OPPORTUNITA’" – POI REPLICA ALLE CRITICHE PER L’ESIBIZIONE A “90 SPECIAL” - VIDEO
Giulio Pasqui per Spy
Ventitre anni dopo sono ancora qui. Alcune delle ragazze di Non è la Rai si sono riunite nello studio di 90 Special, il programma nostalgico di Italia 1, e hanno messo in scena uno dei tanti stacchetti musicali che hanno reso un cult la trasmissione di Gianni Boncompagni.
«Per me è stata una rimpatriata fino a un certo punto, perché nella vita di tutti i giorni ci frequentiamo», racconta a “Spy” Pamela Petrarolo, una delle ragazze più celebri del cast, famosa quasi quanto Ambra Angiolini e amata per i suoi scatenati stacchetti musicali.
L’operazione non è stata risparmiata dalle critiche: “Che tristezza vedere delle 40enni che ballano così in tv”, hanno scritto sui social. «Siccome abbiamo 40 anni non possiamo divertirci o dobbiamo smettere di vivere la vita?», risponde la Petrarolo, mamma di due figlie. «Le persone attaccano gli altri perché hanno una vita triste. Io quando vedo la vecchietta che balla a Sanremo provo piacere».
Domanda. Pamela, lei ha debuttato in tv a 7 anni con Piccoli fan. A 12 conduceva il gioco per bambini di Domenica In e a 14 è entrata nel cast di Non è la Rai: il successo da bambina non rischiava di darle alla testa? Risposta.
«Il rischio di mon- tarsi la testa era alto, ma ho avuto la fortuna di avere una famiglia solida alle spalle che mi ha sem- pre tenuta con i piedi per terra. Questo ha fatto sì che non volassi mai troppo in alto. Anche perché all’epoca non ero così consapevole del successo che ci stava travolgendo.
Avevo i fan che dormivano sotto casa e la posta era sempre piena di regali, ma ogni volta mi stupivo e non mi capacitavo della cosa. Mi reputavo una ragazzina normale. Oggi che sono mamma cerco di proteggere le mie figlie da questo mondo, anche se una di loro (Alice, oggi 15 anni , ndr) quando aveva 11 anni ha recitato in un film di Asia Argento».
D. Ricorda Non è la Rai con piacere?
R. «È stato il programma che mi ha fatto conoscere al grande pubblico, come potrebbe non farmi piacere? Quello è stato il primo, vero reality della storia, anche se senza telecamere. Noi facevamo tutto, lì dentro: corsi di dizione e di recitazione, avevamo una sala per studiare e per finire i compiti di scuola, ci preparavamo per la parte artistica del programma...».
D. Come nei veri reality, c’erano anche litigate o gelosie?
R. «Questo è un falso mito. La competizione e l’invidia fan- no parte della vita, ma in quel contesto era la televisione ad amplificare tutto. Anche con Ambra c’era un bel rapporto; abbiamo condiviso tante vacanze e tante cene insieme. Sono stati i nostri fan a creare delle fazioni in contrasto, perché faceva gioco, essendo noi le più famose del gruppo».
D. Vedendo il successo che ha oggi Ambra, prova invidia?
R. «Il successo di un’altra artista non è l’insuccesso tuo. Non credo che Ambra mi abbia tolto nulla. Ognuno di noi ha percorso la sua strada, artistica e privata. Questo lavoro è fatto di tanti fattori come la fortuna, gli incontri giusti, le scelte sbagliate. Lei è arrivata dove è arrivata perché era nel suo destino. Ma io non posso lamentarmi. Certo, non ho avuto la grande consacrazione e mi è mancata un’opportunità per dimostrare quella che sono oltre Non è la Rai. L’unica che mi ha dato una possibilità è stata Barbara D’Urso che mi ha sempre invitato nelle sue trasmissioni per esibirmi».
D. Perché non è arrivata questa grande opportunità?
R . «C’è sempre stato qualcosa per cui non andavano mai in porto i nuovi progetti. Molte cose mi sono state proposte durante Non è la Rai, ma non potevo accettarle perché ero sotto contratto con loro. Altre proposte non sono mai arrivate alla mia attenzione: quando Renzo Arbore mi cercò per fare la vocalist nell’Orchestra italiana, nessuno mi mise al corrente. Ci sono stati anche momenti di sconforto in cui ho pensato di mollare tutto, ma poi una vocina interiore mi ha sempre fermata: sono trent’anni che faccio questo e non saprei fare altro».
D. La sua immagine non sarà troppo legata a quel programma cult?
R. «Questa etichetta mi ha sempre portato fortuna e tante cose sono riuscita a farle proprio grazie a quel programma. An- cora oggi riesco a mantenermi facendo serate in giro per l’Italia nelle quali mi esibisco: alcune volte ho due serate a settimana, altre due al mese. Poi faccio la mamma, sto seguendo un nuovo progetto musicale e continuo a fare provini. Proprio per questo motivo non riesco più a insegnare danza: perché gli impegni lavorativi mi travolgono».
D. Di quale progetto musicale parla?
R. «A metà aprile, 25 anni dopo il mio primo album, uscirà il mio terzo progetto discografi- co richiesto a gran voce dai miei fan. Riproporrò in chiave nostalgica tutti i miei successi, sia editi che inediti, stavolta arrangiati in chiave pop, elettronica, jazz e rock. Ma il mio sogno rimane partecipare al Festival di Sanremo. Non mi arrendo all’idea di potercela fare!».
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