repetti chiara valerio caffo

OGGI QUEER, DOMANI LA'... - “FAREI PARLARE TUTTI A UNA FIERA DELLA PICCOLA EDITORIA ANCHE I CONDANNATI PER DROGA, DELITTI POLITICI, LADRUNCOLI, ANTISEMITI, STORTI E FUORI DI TESTA” - PAOLO REPETTI (EINAUDI) INTERVIENE IN DIFESA DELLA NOVELLA MUSA DEL FEMMINISMO LETTERARIO, ALLA SBARRA PER AVER INVITATO A “PIÙ LIBRI, PIÙ LIBERI” IL FILOSOFO LEONARDO CAFFO, SOTTO INCHIESTA PER VIOLENZE ALLA MOGLIE: "LE RAGAZZE CHE SI SONO SCAGLIATE CON TANTA VIOLENZA CONTRO LA LORO COMPAGNA CHIARA VALERIO DOVREBBERO RIFLETTERE SUL FATTO CHE LA PUREZZA ASSOLUTA È SOLO L’ALTRA FACCIA DEL TOTALITARISMO" – IL CORTOCIRCUITO A SINISTRA CON LO SCONTRO TRA IL FUMETTISTA ZEROCALCARE E LA POCO CHIARA VALERIO...

Riceviamo e pubblichiamo:

 

paolo repetti 34

In margine al caso dell’invito a plpl a Leonardo Caffo sotto inchiesta per violenze alla moglie. Ho detto più volte che gli scrittori sono le nostre sentinelle in perlustrazione nel territorio del male.

 

Quindi vado oltre la presunzione di innocenza. Farei parlare tutti a una fiera della Piccola editoria,  anche i già condannati per droga, delitti politici, ladruncoli, antisemiti, storti e fuori di testa. Le ragazze che si sono scagliate con tanta violenza contro la loro compagna Chiara Valerio dovrebbero riflettere sul fatto che la purezza assoluta è solo l’altra faccia del totalitarismo. Abbracci.

Paolo Repetti

 

ZEROCALCARE CONTRO CHIARA VALERIO UN CORTOCIRCUITO (INATTESO) A SINISTRA

Ernesto Menicucci per “il Messaggero” - Estratti

 

Chiara Valerio e Michela Murgia

Da una parte Zerocalcare, dall'altra Chiara Valerio. In mezzo, il filosofo Leonardo Caffo.

 

Ma in mezzo, soprattutto, c'è un cortocircuito che investe in pieno la cosiddetta "intellighenzia" di sinistra, quella letteraria e dei salotti buoni, la famosa "gauche caviar", definizione polverosa rispolverata appena qualche settimana fa dalla premier Meloni.

Perché stavolta, a finire nel frullatore della polemica e del "politically incorrect" non è una frase del ministro di turno del governo di centrodestra.

 

Chiara Valerio Patrizia Cavalli

Non c'è, ad esempio, un Valditara da attaccare o criticare per le frasi sui femminicidi che non sarebbero frutto del patriarcato ma dell'immigrazione irregolare. Fino a lì, e fosse sempre così, a sinistra sarebbe tutto facile. Un bel comunicato indignato non un tweet, non da quando X è in mano a quel sovranista di Elon Musk, azionista di maggioranza (per non dire altro) di quell'altro sovranista di Donald Trump e via, magari a discuterne proprio in quei salotti che, invece, oggi non sanno che pesci prendere.

 

Chiara Valerio Nanni Moretti

 

Perché non sarà lo scontro di Davide contro Golia, ma Zerocalcare e Chiara Valerio sono entrambi, in modi diversi, espressione di quegli autori che «piacciono alla gente che piace».

 

 Impegnati socialmente, avanzati culturalmente, di successo ma elitari, intellettualmente elevati ma popolari e popolani. Due guru, insomma, del pensiero politico democrat (inteso in senso lato, non solo come Pd). Per questo, la lite scoppiata tra i due fa rumore. Tutto parte dall'invito di Chiara Valerio, autrice di chiara (nomen omen) fama, curatrice della rassegna "Più libri più liberi", al filosofo Leonardo Caffo.

Chiara Valerio Nanni Moretti

 

Uno che è accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti della ex compagna. E già così, ce ne sarebbe abbastanza per sollevare il caso. Figuriamoci se, poi, capita che questa edizione della rassegna (una delle più importanti del settore, dal 4 all'8 dicembre alla Nuvola dell'Eur, a Roma) sia dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, uccisa da Filippo Turetta, il caso-simbolo dei femminicidi, quello che da un anno a questa parte, appunto ha risvegliato molte coscienze, anche (finalmente, va aggiunto) in chiave maschile.

chiara valerio

 

 Se invece di Chiara Valerio lo avesse fatto un Barbareschi, per dire un nome di un'artista dichiaratamente di destra, sai che montagna di polemiche si sarebbe scatenata. Le accuse ad un mondo che «difende il patriarcato», interrogazioni parlamentari al governo, interviste a profusione da parte del mondo intellettuale che guarda a sinistra. La vicenda Caffo, invece, ha scatenato sì l'indignazione social, in seguito alla quale lo stesso Caffo ha declinato l'invito della Valerio, pur tirando in ballo «il diritto di parola», mentre la stessa Valerio ha citato la «presunzione d'innocenza» e il fatto che Caffo, al momento, risulti «incensurato».

 

Chiara Valerio e Marcella Libonati

 

Poi sono arrivate le scuse, della curatrice e della stessa rassegna («Abbiamo sbagliato e ferito oltre le nostre intenzioni e ci scusiamo. La fiera mette a disposizione queste sale per i centri antiviolenza, le associazioni, i gruppi e le singole persone che vogliono contribuire alla discussione contro la violenza di genere») ma più o meno era finita lì. Fino a che ieri non è entrato a gamba tesa Michele Rech, in arte Zerocalcare, fumettista, maitre à penser della sinistra combat (gruppettara, si sarebbe detto una volta). Prima ammettendo che «è più facile parlare di fascisti che di questioni di genere, perché i fascisti aprono molte meno contraddizioni tra chi ci sta vicino e pure in noi stessi».

LEONARDO CAFFO

 

Poi aggiungendo che «mi è sembrato evidentemente inopportuno invitare ad una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (confesso che non sapevo manco chi c...zo fosse) accusato di violenza ai danni della sua compagna». E ancora: «Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo (che pure è un tema che mi sta molto a cuore in questo tempo di barbarie) per troncare una discussione sulla violenza di genere, senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi».

ZEROCALCARE

 

Conclusione? Zerocalcare, all'evento con Chiara Valerio, che il 6 dicembre avrebbe dovuto rappresentare il clou di "Più libri più liberi" non ci andrà. Alla fiera sì, secondo gli impegni dettati dalla sua casa editrice Bao Publishing, ma con Chiara Valerio no. E qui arriva il corto circuito a sinistra: nella faida tra due guru, con chi stare? Con Zerocalcare o con Valerio?

schlein chiara valerio

Chiara Valerio e Conchita De Gregorio (al centro)Chiara Valerio e Ginevra Bompianichiara valeriomichela murgia chiara valerioMurgia Dandini Ciabatti Chiara ValerioPatrizia Cavalli

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - SALVINI SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE “MARTIRE DELLA GIUSTIZIA“ SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI E FRUSTRATI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...