gianluigi paragone

UN PARADOSSO SENZA PARAGONE – MA QUANTO SONO BELLI QUESTI “CENSURATI” CHE LAMENTANO DI NON POTER APRIRE BOCCA, MA POI SONO SEMPRE IN TV A PARLARE MALE PROPRIO DI QUELLA TV CHE LI OSPITA: IL RE DI QUESTO TEATRINO È GIANLUIGI PARAGONE CHE NEGLI ULTIMI 19 GIORNI È APPARSO SUL PICCOLO SCHERMO DIECI VOLTE PER CRITICARE L’ASSENZA DI DISSENSO. EPPURE LUI C’È SEMPRE A FARE IL SUO SHOW TRA IMBAVAGLIAMENTI, DIRETTE INTERROTTE E… - VIDEO

 

Massimo Falcioni per "www.tvblog.it"

 

gianluigi paragone 7

Il censurato che è sempre in televisione a criticare la tv che lo censura. Benvenuti nel paradosso dei paradossi che, in epoca di anti-vaccinisti e no-green pass, risulta sempre più frequente.

L’accusa al mainstream e le critiche all’informazione tradizionale sono ormai uno spartito conosciuto, ribadito ad ogni occasione utile, da chi tuttavia sfrutta la stessa tv generalista per portare avanti le sue battaglie, con un ritorno di visibilità indiscutibile.

 

gianluigi paragone 5

Nella categoria in questione finisce di diritto Gianluigi Paragone, uno che il piccolo schermo lo conosce come le sue tasche, provenendo da lì. Approdato in Senato con i Cinque Stelle nel 2018 ed ora leader di Italexit, Paragone si è anche regalato una candidatura a sindaco di Milano, con un 2,99% che per un soffio gli ha impedito di guadagnarsi un posto in consiglio comunale.

gianluigi paragone 3

 

Paragone cavalca il mezzo, lo domina, ci gioca e se ne fa beffe. Compare, scompare, si imbavaglia, interrompe i collegamenti proseguendo le dirette sui social – considerata una zona franca e di libertà – dove però il picco più alto di visualizzazioni equivale ad un centesimo di quello che potresti ottenere in tv. Ecco allora il ritorno, come se nulla fosse, negli stessi contesti poco prima criticati, demonizzati, affossati.

Paragone denuncia l’assenza del dissenso, eppure lui c’è sempre. Da solo vanta più apparizioni di Draghi e di tutti i ministri del governo messi assieme.

 

gianluigi paragone 2

Soffermandoci esclusivamente sugli ultimi diciannove giorni, ci si accorge che Paragone è stato in video praticamente un giorno su due. Dieci infatti le ospitate nei vari talk, a partire dal 17 ottobre quando l’ex volto de La Gabbia ha partecipato a Controcorrente, su Rete4.

 

Il 19 ottobre è stata la volta di Cartabianca, che già lo aveva invitato sette giorni prima, mentre il 20 il senatore è approdato a Zona Bianca, con annesso scontro con Giuseppe Brindisi. Ventiquattr’ore dopo era a Piazza Pulita su La7 e qui si è rivisto martedì 26 con la partecipazione a Tagadà. La sera stessa ennesimo cartellino timbrato da Bianca Berlinguer, seguito dalla performance a Non è l’Arena il 27 e a Dritto e rovescio il 28.

 

gianluigi paragone 1

Martedì fa rima con Cartabianca e il 2 novembre era di nuovo lì, con tanto di imbavagliamento live realizzato per contestare il clima ostile nei suoi confronti. Un cerchio chiuso (o forse no) giovedì sera da Corrado Formigli.

Della serie: ci epurano, ma abbiamo sempre i riflettori puntati addosso.

gianluigi paragone 6GIANLUIGI PARAGONE E BIANCA BERLINGUERgianluigi paragone 4gianluigi paragone 5gianluigi paragone

 

morani paragonegianluigi paragone da corrado formigli a piazzapulita 9gianluigi paragone pierpaolo sileri non e' l'arena 2 scontro tra sardoni e paragonegianluigi paragone 4

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…