
I MIEI 30 ANNI IN AUTO CON KUBRICK - PARLA LO CHAFFEUR ITALIANO DEL REGISTA: ''NICHOLSON? DONNE E DROGA. NON LO VOLEVO A BORDO" - L'INDIMENTICABILE NOTTE DEL ’71 A LONDRA QUANDO TRASPORTO’ UN CAZZO DI PORCELLANA, PARTE DELLA SCENOGRAFIA DI ''ARANCIA MECCANICA''
Fulvia Caprara per “la Stampa”
La vita è bella per le sorprese che riserva, per gli incontri inattesi. L'ennesima conferma arriva da S is for Stanley , il documentario presentato alla Festa del cinema in cui Alex Infascelli raccoglie testimonianze e curiosità sull'amicizia trentennale tra il grande Stanley Kubrick, genio del cinema mondiale, e il suo autista italiano, nato 73 anni fa a Cassino, dove è tornato a vivere con la moglie dopo la lunga parentesi inglese.
«Questo film mi ha costretto a convincermi che Stanley è morto - dice Emilio D' Alessandro -, per molti anni ho continuato a non crederci e, quando squillava il telefono, pensavo sempre: "È lui"».
Il primo abboccamento tra i due era avvenuto a Londra, nel 1971, durante la notte tempestosa in cui D' Alessandro si ritrovò a trasportare, da un lato all' altro della metropoli, un enorme fallo di porcellana, parte integrante della scenografia di Arancia meccanica : «Stanley era una persona generosa e gentile, cercava di lavorare sempre con le stesse persone, quelle di cui si fidava, e ripeteva sempre:
"Non fatemi perdere tempo, il tempo perso è sprecato"». Per tenersi su, ricorda D' Alessandro, «prendeva un sacco di vitamine e integratori, me li offriva e io rifiutavo. Lavorava continuamente, sia sugli orari europei che su quelli americani, non dormiva mai, si stancava molto».
Un ritmo pesante, che il fido Emilio sopportava con dedizione anche a costo di litigare con la moglie: «Sono sempre stata amica con Kubrick - racconta la signora Jeanette -, anche quando chiamava mio marito e io gli rispondevo che non poteva andare perchè aveva da fare con me». L' immagine di Kubrick che si piega alle esigenze di una madre di famiglia basterebbe da sola a rendere imperdibile il racconto. Ma non è tutto.
Il meglio viene quando Emilio parla di «Jack» (Nicholson), un attore immenso che però, anche in auto, non rinunciava alle sue intemperanze, donne e droga a volontà: «Bravissimo, ma con un carattere difficile, non lo sopportavo... Un giorno dissi a Stanley che non lo avrei più accompagnato, gli spiegai il perché, e lui si scusò».
Un' altra volta era capitato che Kubrick chiedesse a D' Alessandro quale interprete vedesse adatto per Shining : «Risposi Charles Bronson, poi sul set vidi quello che Jack era capace di fare, e mi pentii». Nel 1999, durante le riprese di Eyes Wide Shut , Kubrick fece recitare Emilio in un cameo, diede il suo nome al bar dove entra Tom Cruise, assunse moglie e figlia come comparse.
Un viaggio bellissimo Per Alex Infascelli S is for Stanley (prodotto da Kinethica e Lock And Valentine e basato sul libro Stanley Kubrick e Me di Filippo Ulivieri, edito dal Saggiatore) è stato un «viaggio bellissimo, che mi ha avvicinato alla personalità incredibile di due uomini». Il miracolo del film, conteso da case di distribuzione nazionali e internazionali che vogliono assicurarsene i diritti, è proprio nella sua qualità umana.
Divi celeberrimi e film che hanno fatto la storia del cinema finiscono sullo sfondo, in primo piano ci sono Stanley, Emilio, le loro compagne, le loro esistenze cementate dalla fiducia e dalla stima: «Con Christiane Kubrick e con la figlia siamo rimasti in contatto, ci sentiamo come prima, nel maggio scorso siamo andati a Londra, per festeggiare i 35 anni dalle riprese di Shining . Ci ha fatto impressione vedere che gli studi dove è stato girato sono stati rimpiazzati da un supermercato».
Stanley Kubrick
KUBRICK AUTISTA ARANCIA MECCANICA NICHOLSON
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