1- MENTRE APPRENDIAMO CHE IL CAVALIERE NON MOLLA SULLA LEGGINA “SALVA-RUBY” E CHE PERÒ “MONTI DEVE ANDARE AVANTI FINO AL 2013” - SE NO IL LAVORO ZOZZO CHI LO FA? - I MANDARINI CHE COMANDANO IL MINISTERO DEL SEDICENTE SVILUPPO ECONOMICO CONTINUANO A SCAVARE LA FOSSA ALL’AIRONE PASSERA. E ‘’REPUBBLICA’’ CONTINUA A PIZZICARLO: “FAVORI AGLI SPOT DI MEDIASET, IL RICHIAMO DELLA UE AL GOVERNO. MA PASSERA NON HA ANCORA RISPOSTO A BRUXELLES”. INSOMMA, COME SE AL MINISTERO CI FOSSE ANCORA L’INEFFABILE PAOLETTO ROMANI 2- ULTIME DALL’ITALIA DEI VALORI (BOLLITI): PAOLO VISCIONE, L’IMPRENDITORE CHE HA MESSO NEI GUAI MARCO MILANESE, PUNTA IL FRICCHETTONE DIPIETRISTA FRANCESCO BARBATO. “MI CHIESE 20 MILA EURO E OTTENNE UN’AGENZIA ASSICURATIVA PER LA MOGLIE”. POVERO TONINO, NON NE AZZECCA DAVVERO UNA, A PARTE LA MURA 3- I DUBBI DI PROFUMO: “I MASSONI? E’ COME ESSERE ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE”. CHISSÀ CHE COSA VOLEVA DIRE DAVVERO, L’ALICETTA PROFUMATA DI SIENA

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Dj Ius)

1- GREMBIULE ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO!...
A Siena infuria la resa dei conti intorno alla gloriosa banca, tra inchieste giudiziarie, regolamenti di loggia e misteriose creste sulle acquisizioni. Il Cetriolo Quotidiano spara secco: "Profumo travolto dallo sfascio del sistema Siena. 'Non sapevo dell'inchiesta su Mps. Massoneria? Non mi risulta?" (Cq, p. 15). Giorgio Meletti fa i conti in tasca anche alla solerte giustizia italica e ne ricava che le tre inchieste sul buco da 200 milioni all'universita' senese, sull'acquisizione Antonveneta e sui derivati fiscali (e' pronta una leggina salva-banchieri) sono tutte destinate alla prescrizione.

Utile anche il reportaggio di Gianluca Paolucci per la Stampa (p. 24): "Inchieste, debiti e veleni. Lo sgomento della Siena che conta. La politica si divide: è scontro tra Ds ed ex Margherita. I dubbi di Profumo: "I massoni? E' come essere Alice nel Paese delle meraviglie". Chissà che cosa voleva dire davvero, l'Alicetta Profumata.

Poi arrivi ai big e lo spettacolo è assoluto. Il Corriere delle banche ve lo risparmiamo, ma Repubblica proprio no. Come sempre quando si tratta del MontePaschi, il giornale di Largo Fochetti indossa gli improbabili panni del pompiere super-garantista: "Mps parte lesa', nuova pista nell'indagine. La Finanza conclude le perquisizioni. Profumo, siamo solidi, accelereremo il rilancio" (p. 34). Cioè, perquisiscono la quarta banca italiana e il giornale di Zoccolopoli tratta la faccenda a pagina 34, tra i listini di Borsa?

Perfino il Giornale vive nel dubbio: attaccare a testa bassa la "banca dei compagni", per venire incontro all'immaginario dei suoi anziani lettori, oppure ricordarsi che da quelle parti conoscono molti segreti del massone Berlusconi Silvio? Il risultato è una paginata così composta. Apertura di credito al sedicente nuovo corso dell'eroico Arrogance Profumo: "Al Monte Paschi la cura Profumo: ‘I pm non freneranno il mio lavoro'. No a indagini interne sull'acquisizione di Antonveneta: ‘Se gioco il lunedì faccio sempre ‘13'". Secondo pezzo con retroscena pistarolo : "Indagati l'ex dg Vigni e tre sindaci: un prestito mascherato da capitale. Gli inquirenti stanno vagliando l'accordo tra la Fondazione e gli istituti creditori" (p. 10).

Le rapine in banca, del resto, non si fanno con il cappuccio sulla testa?

2- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Le incertezze inutili sugli esodati. Ora si decida". A volte anche il Corriere s'incazza e oggi pubblica un durissimo pezzo in prima pagina di Enrico Marro su un caso che fin qui rappresenta la disfatta professionale e morale del governo dei Professori. Quelli rischiano di rimanere senza reddito per anni dopo la riforma Fornero "sono molti di più" dei 65 mila di cui si parla. Scrive Marro che "il governo lo sapeva dall'inizio".

"Come abbiamo scritto su questo giornale il 4 marzo, sul tavolo del ministero del Lavoro c'era da settimane una relazione tecnica che stimava in almeno 200 mila i lavoratori a rischio. Ma queste stime non sono mai state diffuse (...) Il rammarico del ministro per l'indisponibilità di altre risorse non può diventare il sigillo di una storia nata male e che rischia di finire peggio. Si può ancora evitare, visto che il decreto non è stato emanato. Monti e Fornero farebbero bene a risolvere questo pasticcio".

Ci permettiamo di aggiungere che su una sconcezza del genere ci vorrebbero anche le dimissioni di Mastrapasqua almeno dall'Inps (ha altre decine di poltrone) e un "severo monito" di Re Giorgio Banalitano. Altrimenti anche il presidente della Repubblica, che ormai conciona sulla qualunque con parole auliche, rischia di passare per quello che ti rimbambisce di chiacchiere mentre altri ti sfilano il portafogli.

3- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
"Governo, un miliardo per i poveri", titola a tutta prima la Repubblica degli Illuminati. Forse pensavano di far cosa gradita al governo dei Sapientoni, ma questo titolo rimarrà negli annali di un paese straccione dentro. E con una classe digerente capace solo di prendere per i fondelli tutti gli altri.

Dentro, si legge che tra le pie misure ci sarebbe "Un piano del governo su anziani e bambini. Risorse dai fondi Ue per il Sud, coinvolti Comuni e Regioni" (p.3). E' quasi commovente lo zelo con cui il quotidiano diretto da Eziolo Mauro tenta di lubrificare le passività nazionali.

4- BANANA FREE MARCHETT...
Mentre apprendiamo da tutti i giornali che il Cavaliere non molla sulla leggina "salva-Ruby" e che però "Monti deve andare avanti fino al 2013" - se no il lavoro zozzo chi lo fa? - i mandarini che comandano il ministero del sedicente Sviluppo economico continuano a scavare la fossa all'AirOne Passera. E Repubblica continua a pizzicarlo: "Favori agli spot di Mediaset", il richiamo della Ue al governo. Ma Passera non ha ancora risposto a Bruxelles. Attesi da oltre un anno chiarimenti sul trattamento differenziato tra tv commerciali" (p. 16). Insomma, come se al ministero ci fosse ancora l'ineffabile Paoletto Romani.

5- SFIG-MECCANICA E UNA STANGATA DI NOME SISTRI...
"Nel pozzo nero di Finmeccanica, la holding che si è fatta tasca della politica e sua stanza di compensazione, c'è un affare da 500 milioni di euro il cui costo è stato caricato per intero sul Paese". Inizia così l'inchiesta di Repubblica su uno dei tanti pozzi neri della Difesa di Stato.

"Finmeccanica, l'ultimo scandalo. Il finto sistema contro le ecomafie che costa alle aziende 500 milioni. Si chiama Sistri, Sistema integrato di controllo della tracciabilità e doveva sostituire la burocrazia di carta, manipolabile, che regolava il trasporto e lo smaltimento in tutta Italia. Oltre 400 mila aziende, dal 2010, versano un contributo obbligatorio per un servizio mai erogato, il cui costo è stato caricato per intero sullo Stato. L'entrata in vigore si rivela un disastro. Nulla funziona". E ora Selex, l'azienda guidata fino a pochi mesi fa dalla moglie di Guarguaglione Guarguaglini, viene indagato dalla procura di Napoli" (pp. 30-31)

6- CAZZI CAZAKI PER SCARONI, E A REPUBBLICA HANNO UN FLASH...
"Le tangenti Eni, Scaroni e il dossier interno sparito. Un appunto: ‘Fatelo scavallare dopo il bilancio". Sul Corriere, Luigi Ferrarella squaderna sempre nuovi particolari sulla storiaccia zozza delle commesse in Kazakhstan. Leggete il pezzo (p. 21) e ne avrete di che aggiornare i moderni manuali di management e tecniche di bilancio. E' la seconda puntata di uno scoop messo a segno ieri dal giornale diretto di via Solferinho e gli altri che fanno?

Trattandosi di Eni, piccola società non quotata, su Repubblica va ancora in scena l'apoteosi della libertà di stampa, materia della quale a Largo Fochetti si sono intestati la docenza planetaria. Niente notizia, niente pezzi, ma un "Flash"di cinque righe a pagina 37 che registra: "L'indagine su AgipKco per corruzione in Kazakistan riguarda episodi del 2004 e del 2005. Collaboriamo dal 2009 con la magistratura e aspettiamo di vedere cosa succede. Sono sereno. Paolo Scaroni, ad dell'Eni". Bell'esempio di giornalismo a sei zampe. Silenzio assoluto su Giornale, Stampa, Messaggero, Unità, Sole, Mf e perfino sul Cetriolo Quotidiano.

 

7- ULTIME DALL'ITALIA DEI VALORI (BOLLATI)...
Paolo Viscione, l'imprenditore campano che ha messo nei guai Marco Milanese, punta il fricchettone dipietrista Francesco Barbato. "Soldi e polizze, Woodcock indaga sull'Idv Barbato. L'imprenditore: "Mi chiese 20 mila euro e ottenne un'agenzia assicurativa per la moglie" (Giornale, p. 12). Povero Tonino, non ne azzecca davvero una, a parte la Mura.

8- NUOVO CINEMA INFERNO...
"Garrone ha pagato i boss per Gomorra". Il pentito mando' 20 mila euro al vice di Setola. Il collaboratore di giustizia e' uno dei killer dei casalesi accusato per la strage di Castel Volturno. Garrone: 'Non ho nulla da dire'. Destino tragico del film: gia' quattro attori in carcere" (Cetriolo quotidiano, p. 10). Tragico?

9- LA SVIZZERA LAVA PIU' BIANCO...
"Lugano addio". Il paradiso fiscale più' forte d'Europa e' sotto assedio: gli Stati Uniti demoliscono il segreto bancario. Gran Bretagna, Germania, Austria e ora Italia vogliono le tasse non pagate dagli evasori che hanno esportato capitalia. E un intero sistema inizia a crollare".

Nei forzieri elvetici ci sono 4500 miliardi di euro (150 sono italiani). E Sergio Ermotti, ex braccio destro di Arrogance Profumo e ora capo di Ubs denuncia il complottone mondiale: "C'e' una guerra che vuole indebolire la nostra piazza finanziaria". Sul Cetriolo Quotidiano, bell'inchiesta di Vittorio Malagutti (6-7).

10- E L'ITALIA E' UN PAESE MER(D)AVIGLIOSO...
Una giuria presieduta da Gianni Letta e composta da Federico Carli, Fabio Gallia, Giovanni Malagò, Antonio Martusciello, Giovanni Minoli, Mario Orfeo, Barbara Palombelli, Antonello Piroso, Maurizio Prato e Roberto Rocchi ha veduto bene di assegnare il premio Guido Carli a gente come Silvio Berlusconi ("premio alla carriera", sic), Piero Antinori, Diana Bracco, Diego Della Valle, Vittorio Feltri, Stefano Marroni, Matteo Marzotto, Ottavio Missoni, Franco Moschini, Alberto Quadrio Curzio, Marco Rosi, Paolo Scaroni e Paolo Zegna (Corriere, pubblicità a pagina 29, e Giornale, pezzo-slurp a pagina 15).

A parte l'eleganza di Letta-Letta che premia il padroncino di una vita, ammirate l'accorto Cencelli tra consorterie e marchette di varia natura.

colinward@autistici.org

 

 

ALESSANDRO PROFUMO jpegmpsSilvio BerlusconiELSA FORNERO E MARIO MONTI CORRADO PASSERA PAOLO ROMANI CON LA FIGLIAPIERFRANCESCO GUARGUAGLINI scaroni FRANCESCO BARBATOMATTEO GARRONE a53 giannilettaGIURIA DEL PREMIO GUIDO CARLI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…