flavia vento teo mammucari

ALTRO CHE UN PASSO INDIETRO: DIRETTAMENTE SOTTO AL TAVOLO! - COSE CHE OGGI NON SI POTREBBERO NEANCHE IMMAGINARE: GIOVANNI BENINCASA RACCONTA ''LIBERO'', PROGRAMMA GENIALE CHE 20 ANNI FA LANCIÒ TEO MAMMUCARI E CHIUSE IN UNA TECA DI PLEXIGLASS FLAVIA VENTO, CHE POI FU LA VETTA DELLA SUA CARRIERA - CI FURONO ANCHE LA CORTELLESI, MAX GIUSTI E IN MEZZO ALESSANDRO SIANI: ''MA CON LUI ANDÒ MALE PER COLPA MIA PERCHÉ…''

 

 

 

 

Massimo Falcioni per www.tvblog.it

 

Rivoluzionario, corrosivo, dissacrante. Vent’anni fa Rai 2 lanciava Libero, programma che avrebbe cambiato per sempre la seconda serata e l’intero intrattenimento televisivo.

Studio circolare, pubblico posizionato come in un’arena e sabbia depositata a terra. “Mi piaceva l’idea di uno show a piedi scalzi, volevo un clima da combattimento di galli, con sporcizia dappertutto”, rivela a TvBlog Giovanni Benincasa, autore di mille trasmissioni che seguì Libero fin dal suo concepimento.

 

FLAVIA VENTO TEO MAMMUCARI

L’esordio in tv avvenne il 27 gennaio del 2000, ma il programma prese corpo molto prima al teatro San Genesio di Roma, dove venne realizzato il numero zero. “Credo fosse la fine del 1998 – ricorda Benincasa – come ospiti parteciparono Nino Frassica e Nino D’Angelo. Al termine della registrazione erano tutti disperati: 'Cosa abbiamo fatto? E' troppo violento, non ce lo faranno mai fare'. Io invece ero soddisfatto. Mandai il materiale a Freccero in seguito a vari rifiuti di altri. Vide i primi tre minuti e ne rimase entusiasta”.

 

Al timone ci fu fin dal principio Teo Mammucari. Nessun dubbio sulla sua scelta, troppo perfetto per quel ruolo di massacratore. “Ero pazzo di lui, il programma nacque per Mammucari. Era un Van Gogh dello scherzo, un maledetto. Lo scoprii in un piccolissimo teatro romano durante la selezione di giovani comici. Chiesi ad un amico di farmi delle riprese all’interno di alcuni cabaret.

 

io leggo e tu teo mammucari

Quando mi portò il vhs, mi accorsi che i partecipanti erano di gran lunga meno forti di chi li presentava. Si trattava di Teo. Andai a vederlo di nascosto, fu una folgorazione. ‘Io e te potremmo fare grandi cose’, gli dissi. Diventammo amici e cominciammo a collaborare. Lo ingaggiai per ‘Gli esami non finiscono mai’, programma nel quale personaggi famosi e non ripetevano gli esami di maturità con professori veri. Ci inserii anche Mammucari, che realizzò una supercazzola d’esame irresistibile”.

 

giovanni benincasa

Il passaggio a Libero però non avvenne automaticamente. “Volevo proporre Teo come moderatore in un programma sulle riunioni di condominio nei palazzi più infuocati d’Italia. Il direttore di Rai 3 era Giovanni Minoli, che accettò, ma proprio mentre stavo lavorando al progetto andò a Stream e rimanemmo senza editore. Mammucari ci rimase malissimo e quando gli venne offerta l’opportunità de 'Le Iene', la accettò. Mi arrabbiai molto”.

 

giovanni benincasa 1

Uno scoglio che non impedì di ritrovarsi qualche tempo dopo, con Benincasa che sfilò la carta vincente dal mazzo. “Mi venne in mente questa roba degli scherzi telefonici passivi. A 'Libero' aspettavamo la chiamata, non eravamo noi a farla, tranne qualche eccezione. I telefoni sul tavolo squillavano in base agli annunci che pubblicavamo sui vari quotidiani o sui bigliettini che lasciavamo sulle auto o all’università”.

 

Come vi organizzavate?

“Inventavamo l’annuncio, tipo ‘vendesi appartamento, chiamare dopo le 21’. Quando accendevamo le telecamere già sapevamo che avremmo potuto ricevere le chiamate in quella fascia oraria. Nel pomeriggio i redattori erano impegnati a rispondere ai primi curiosi. Qualcuno ci provava, ma la replica era sempre la stessa: ‘no, guardi, mio padre torna per cena, riprovi stasera’”.

 

giovanni benincasa foto di bacco

 

Le registrazioni andavano per le lunghe?

“Duravano circa tre ore e si andava in onda dopo diversi giorni. C’era un grande lavoro di post-produzione, il montaggio era meticoloso, maniacale. Registravamo al teatro dell’Angelo, lo stesso dove fecero 'Satyricon' di Luttazzi l’anno successivo. Dopo qualche mese le richieste di partecipazione del pubblico erano talmente tante che non c’era più posto in studio. Il successo ci scoppiò in mano, fu impressionante”.

Vi inventaste persino un corpo di ballo di soli anziani.

“L’illuminazione mi venne durante un balletto all’interno di 'Carramba'. Continuavo a ripetermi ‘pensa cosa accadrebbe se adesso al posto delle ballerine apparissero dei vecchi’. Se le idee mi restano a galla a distanza di mesi vuol dire che sono buone. Feci un casting, li scelsi personalmente uno per uno”.

 

 

flavia vento

Nel 2001 Mammucari passò il testimone a Paola Cortellesi. Come fu scelta?

“Non potevamo sostituire Teo con un altro uomo, il confronto sarebbe stato troppo forte e devastante. Allora scelsi una donna, con l’aiuto di Fabio di Iorio. La Cortellesi fece un programma bellissimo, raffinato, meno violento ma allo stesso tempo molto divertente”.

Durò solo un’edizione, perché poi tornò Mammucari.

“Sì. La sua ultima edizione nel 2004 fu trionfale, a partire dalla sigla ‘Nando’ che diventò un tormentone. Luciano (il suo vero nome, ndr) era un bidello di Ostia amico di Teo”.

 

giorgia bevere e giovanni benincasa foto di bacco

Impossibile non parlare di Flavia Vento. L’idea di piazzarla sotto al tavolo come vi venne?

“Mancavano due giorni alla prima puntata e mi avevano sbagliato le misure del cilindro in plexiglass. In origine volevo collocarci vecchi telefoni, tastiere, fili, ma era troppo grande. Ero furioso, casualmente vidi Flavia seduta sugli spalti e le chiesi di entrare là dentro. Realizzammo i fori per farla respirare e andammo in onda così”.

 

Nel 2006 l’ennesima rivoluzione: alla conduzione arrivò Alessandro Siani e lo show venne promosso in prima serata.

“Volevano fare 'Libero' in prima serata, ma quel programma era nato in seconda serata e lì sarebbe dovuto restare, sia per il tipo di linguaggio che di pubblico. Siani in realtà avrebbe dovuto condurre un altro programma intitolato ‘Boato’. Consisteva nell’intrattenere gli spettatori in alcuni stadi durante l’intervallo e al termine delle partite. Sarebbe stato perfetto. Rai 2 alla fine preferì puntare su 'Libero', si sentivano più tranquilli e sicuri. Non andò bene, sbagliammo una serie di mosse. Quando un programma è cucito su misura per una persona, non sta bene addosso ad un altro”.

 

Siani venne sostituito da Max Giusti.

teo mammuccari foto di bacco (2)

“Non fu colpa di Alessandro, mi dispiacque tanto. Fu colpa mia. Siani si può non amare, ma la sua bravura è indiscutibile. Al cinema ha avuto un successo enorme, quindi in parte avevo ragione anche io. Era semplicemente sbagliato il programma. Per quel che riguarda Giusti, 'Libero' a quel punto divenne un’altra cosa. Divertente, ma un’altra cosa”.

 

Riproporre il programma oggi sarebbe possibile?

“E’ cambiato il mondo. Non esistono quasi più i telefoni fissi, ci sono i social. Andrebbe contemporaneizzato. Sarebbe inoltre improponibile un appuntamento settimanale, occorrerebbe una striscia quotidiana. Oggi l’attesa di una settimana in televisione equivale ad un secolo. La tv è fatta di quotidianità, ora più che mai. C’è un’enorme dispersione, avresti bisogno di almeno tre puntate settimanali per fidelizzare il pubblico. Il filone degli scherzi forse ha rotto, ma con Teo si potrebbero fare altre cose strepitose, è uno dei più forti sparigliatori sul palco”.

teo mammuccari flavia vento libero

Cosa gli farebbe fare?

“Un programma dedicato all’amore. Sì, Mammucari che massacra l’amore. Sarebbe meraviglioso”.

teo mammuccari flavia vento liberoteo mammucari

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...