perfetti sconosciuti 99

PERCHÉ L'EGITTO VUOLE VIETARE IL FILM 'PERFETTI SCONOSCIUTI': È UN FILM "IMMORALE" CHE "LEDE I VALORI TRADIZIONALI DELLA NOSTRA SOCIETÀ - IL REMAKE DEL SUCCESSO DI PAOLO GENOVESE È IL PRIMO GIRATO IN LINGUA ARABA PER NETFLIX. POLITICI, ATTIVISTI E UTENTI SOCIAL NON HANNO GRADITO GLI ALCOLICI, LE RELAZIONI EXTRACONIUGALI E L'OUTING DI UNO DEI PROTAGONISTI... - VIDEO

 

Daniele Dell'Orco per ilgiornale.it

 

perfetti sconosciuti

"Perfetti sconosciuti" è un film "immorale" che "lede i valori tradizionali della società egiziana". È questa la tesi surreale della polemica esplosa in Egitto in occasione della distribuzione da parte di Netflix del remake del successo del 2016 di Paolo Genovese.

 

"Dearest Friends", questo il titolo della pellicola riadattata e ambientata in Libano, è il primo girato in lingua araba su Netflix e si inserisce in un filone che negli anni ha appassionato produttori e registi di tutto il mondo, visto che il film di Genovese ha ispirato almeno una ventina di remake (un record).

 

Ma ad alcuni esponenti della politica e della società egiziana l'idea non piace per nulla, poiché la sceneggiatura contempla la presenza di discussioni circa incontri di carattere sessuale e relazioni extraconiugali, oltre ovviamente a mostrare personaggi che bevono alcolici.

perfetti sconosciuti

 

Del resto, l'ambientazione centrale del film è una cena in casa tra coppie di amici, che si concedono un calice di vino mentre decidono di fare una sorta di gioco di ruolo in cui ognuno poggia il cellulare sul tavolo, condividendo con gli altri il contenuto di eventuali nuovi messaggi o chiamate. Un'idea, quella di Genovese, che oltre ad inviare un messaggio potente circa la dipendenza da social network e smartphone dell'uomo contemporaneo, si intreccia ovviamente con la vita sentimentale. Così, durante il film saltano fuori intrighi, tradimenti, equivoci, crisi emotive capaci di mettere a dura prova la stabilità dei rapporti di coppia.

 

 

perfetti sconosciuti

Agli egiziani più ortodossi la cosa non è piaciuta per nulla e il deputato nonché giornalista televisivo Mustafa Bakry ha portato il suo disappunto in Parlamento esortando le autorità del paese ad interrompere la cooperazione con Netflix per via della diffusione di qualche film di troppo che "prende di mira i valori e le tradizioni della società egiziana e araba". E un avvocato egiziano, Ayman Mahfouz, ha intentato una causa contro i registi accusanti di "promozione dell'omosessualità".

 

 

Già, perché tra i protagonisti della pellicola c'è un personaggio che, restìo a voler confessare la sua omosessualità, simula di avere una nuova fidanzata (in realtà un uomo) per timore del giudizio degli amici. L'avvocato Mahfouz ha inviato per questo un monito legale al ministero della Cultura per impedire la proiezione del film in Egitto. Il capo dell'Autorità di Censura per le Opere Artistiche, però, ha ribattuto che il paese non può vietare il film perché è una produzione libanese. Non perché le rimostranze siano assurde a prescindere, insomma.

 

PERFETTI SCONOSCIUTI

Sebbene attori e critici cinematografici egiziani abbiano espresso il loro sostegno alla proiezione del film, una delle star femminili, Mona Zaki, è finita al centro di una shitstorm pesantissima sui social per via di una scena in cui si sfila la biancheria intima. Gli hashtag arabi con i nomi dell'attrice e del film sono diventati trend topic in Egitto ricevendo quasi 20mila commenti. Non lusinghieri. Molti utenti l'hanno accusata di "violare i valori e l'etica della società egiziana", altri di "immoralità" nella sua condotta professionale.

 

 

Un clima tutt'altro che sano, in una realtà, quella egiziana, già nota negli ultimi anni per le sistematiche e progressive compressioni delle libertà individuali, che viola la tutela dei diritti umani, reprime il dissenso, perseguita i giornalisti e utilizza spesso capi d'imputazione come la "violazione della morale”, “l’utilizzo improprio dei social network” (nel caso delle influencer beccate per il modo in cui vestivano, agivano e guadagnavano denaro su applicazioni come TikTok), "indecenza" (utilizzata invece per perseguire le relazioni omosessuali).

GENOVESE PERFETTI SCONOSCIUTI i perfetti sconosciuti paolo genovese e il cast presentano il film 3684574779[666]x[444]360x240

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO