NIENTE "AVVENIRE" PER SERGIO STAINO – PERCHÉ IL VIGNETTISTA HA INTERROTTO DOPO APPENA UN ANNO LA SUA COLLABORAZIONE CON IL QUOTIDIANO DEI VESCOVI (SENZA INCONTRARE RESISTENZA DAI VERTICI DEL GIORNALE)? – IL SUO “JESUS” CHE “SUONA IL BASSO, LEGGE ''INTERNAZIONALE” E CRITICA SALVINI (CHE LO FA INDEMONIARE) NON È PIACIUTO AGLI HATER CATTOLICI. ECCO QUAL È STATA LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO
1 – IL GESÙ DI STAINO NON PIACE, LUI LASCIA «AVVENIRE»
Giancarlo Palombi per “la Verità”
Sergio Staino, fumettista toscano ed ex direttore de l' Unità, dopo appena un anno interrompe la sua collaborazione con il quotidiano Avvenire. Il suo «Jesus», disincantato e rivoluzionario, che guarisce la bimba indemoniata spegnendo la tv che trasmette un comizio di Matteo Salvini, non comparirà più sul pagine del giornale della Conferenza episcopale italiana.
Le ragioni sono descritte dal vignettista in una lettera aperta indirizzata al direttore Marco Tarquinio e pubblicata nell' edizione di domenica scorsa. «Non te la prendere troppo: ci abbiamo provato», è l' incipit dello scritto. Il suo «Jesus» che «suona il basso e legge Internazionale» era finito da tempo sotto «la lente del microscopio» di pattugli inferocite di lettori.
staino e la vignetta contro salvini
Staino, per sua stessa ammissione laico e non credente, mai si sarebbe aspettato tanto «rancore». «Le voci dissonanti, a volte al limite della volgarità», scrive il vignettista, «sono troppe e investono, sfruttando strumentalmente il mio lavoro, la tua figura, il valore del giornale da te diretto, fino, oserei dire a colui che oggi guida il mondo cattolico». Il riferimento è ai molti messaggi di critica, talvolta anche sopra le righe, arrivati al giornale cattolico da parte di lettori più che perplessi di fronte a un ateo che finiva per attribuire addirittura a Gesù Cristo posizioni ostili al governo.
Una decisione, quella di Staino, che sembra non aver incontrato però una decisa resistenza da parte dei vertici di Avvenire. È lo stesso Tarquinio a rispondere dalle colonne del quotidiano alla lettera di commiato del vignettista con moderata sorpresa.
«Caro Sergio, pensavo a tutto meno che a metterti in una condizione che ti avrebbe tolto serenità», replica il direttore. «Mi dispiace», aggiunge, «così come mi dispiace che altre persone abbiano perso la loro serenità fino a concepire e scrivere invettive come quella che citi. Terribile, ma purtroppo per me non sorprendente».
Tarquinio sottolinea come «la lente da microscopio ostile» abbia in parte vanificato la missione della sua striscia di fumetti, sebbene «Jesus» faccia «pensare e sorridere sulle ingiustizie e sulle scelte dei potenti».
E all' augurio che Staino rivolge con la frase «un abbraccio forte a te e ai tuoi lettori», risponde: «Grazie per la limpida preoccupazione per il nostro Papa.
Grazie per il tuo abbraccio di saluto in forma di "striscia". Diranno che ora sei senza avvenire, ma non è vero».
L' ultima, solo cronologicamente, delle polemiche esplose grazie alle vignette di Staino, che ricopre anche la carica di presidente dell' Unione atei italiani, riguarda l' attacco al ministro degli Interni Matteo Salvini. Ma l' intesa tra il fumettista e il quotidiano della Cei non ha mai suscitato grande interesse tra i lettori. E così le sue strisce sono finite alla graticola, facendo naufragare una collaborazione quanto meno bislacca.
2 – IL BUON DIAVOLO STAINO
Maurizio Crippa per “il Foglio”
In occasione della canonizzazione di san Paolo VI, molto si è rievocato della volta in cui disse che “il fumo di Satana” era entrato in chiesa. Non avendo poi mai nessuno certificato che ne sia uscito, restiamo in attesa, e sul chi va là. Nel frattempo par di capire che qualcuno quel fumo se l’è proprio fumato, tipo quelli che avevano scritto a Sergio Staino, vecchio buon diavolo di vignettista, cose tipo “aspetto il giorno di vederla bruciare nelle Fiamme dell’inferno accanto a quell’attorucolo che oggi siede sul seggio di San Pietro”.
Era un anno che Staino disegnava le sue vignette per Avvenire, il giornale dei vescovi, e ovviamente non tutto il pubblico della testata (ma anche quelli che non leggono un tubo, però stanno sempre attaccati ai social e ai siti tradizionalisti) aveva gradito, né apprezzato. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, qualche giorno fa, è stata una story in cui Staino attaccava Salvini, quello che insegue i negher col rosario, in cui gli dava più o meno dell’indemoniato.
E’ allora che è scoppiato il pandemonio. Perché, vedete, a certi veri credenti puoi toccare tutto, ma non Salvini. Salvini per loro è il nuovo Carlo Magno, o il nuovo De Gasperi. Così il diavolo ha mandato una garbata lettera ad Avvenire e a quel pericoloso Frate Mitra del suo direttore, Marco Tarquinio, per dire che la collaborazione finisce qui, mica vuole provocare uno scisma, lui.
C’è chi ha twittato: “#Tarquinio e #Staino sono due mascalzoni. Non si gioca e non si vilipende in modo irriverente il nome Santo di Gesù. Questa non è satira, è disprezzo del suo nome e di quello che ha fatto per la nostra salvezza. Si vergognino in eterno. Hanno tutto il mio disprezzo”. Amen. E Bannon santo subito.
sergio staino con mattia feltriSTAINO DIRETTORE UNITASTAINOSTAINO RENZIsergio staino clemente mimunSTAINO CUPERLO