fulvio abbate

LA PESTE NUOVA – L’OMAGGIO “EROICOMICO” ALLA “PESTE” DI ALBERT CAMUS DI FULVIO ABBATE È PIÙ ATTUALE CHE MAI: IL PROTAGONISTA DEL SUO ULTIMO LIBRO “LA PESTE NUOVA” È UN INVENTORE DI BARZELLETTE CHE SI MUOVE IN UNA CITTÀ SOSPESA DOVE IMPERVERSA UN VIRUS SCONOSCIUTO. IL CALDO OPPRIMENTE SI MESCOLA AL TAPPETO SONORO DELLE SIRENE DELLE AMBULANZE E L’ANDIRIVIENI DELLE CAMIONETTE DEL GENIO MILITARE – IN QUESTO SCENARIO IL PROTAGONISTA FINISCE PER ABBANDONARSI AL DISINCANTO…

Ilaria Caretta per "www.liminarivista.it"

 

FULVIO ABBATE SULLA TOMBA DI FRANCESCO VELLA

La città presa d’assedio da un’epidemia letale è uno dei protagonisti di La peste nuova (La nave di Teseo, 2020) di Fulvio Abbate, radicale riscrittura del precedente La peste bis (1997), nonché omaggio “eroicomico” alla Peste di Albert Camus.

 

LA PESTE NUOVA - FULVIO ABBATE

In questa città ordinaria, “media”, indefinita, cammina Guido Battaglia, scrittore, per la precisione inventore di barzellette “inattuale”. La peste nuova, il caldo di un’estate opprimente che sembra interminabile, il tappeto sonoro delle sirene delle ambulanze e l’andirivieni delle camionette del genio militare conferiscono alla città un’atmosfera sospesa, quasi irreale. Unico elemento di cruda realtà di questo universo scarnificato sono i corpi.

 

carlo verdone legge La peste nuova di Fulvio Abbate

Ci sono corpi che partono, come quello di Valeria, autrice insieme a Battaglia delle sue opere migliori e interlocutrice privilegiata, che scappa prima di rimanere intrappolata in città; e la “presenza dell’assenza” di quel corpo provoca in Battaglia un senso di vuoto straniante.

 

FULVIO ABBATE

Ci sono corpi che si ammalano, si sfigurano e muoiono, come quello di Enza, giovane pornodiva nonché madrina della squadra di calcio locale, la cui morte viene vissuta dalla popolazione come scandalo inaccettabile – forse per la sua età acerba, forse perché, prima di contrarre il morbo, aveva cercato di vendere un po’ di speranza alla comunità angosciata – e il cui feretro viene accompagnato da un corteo degno delle più insigni autorità.

 

Ci sono i corpi meravigliosi e invitanti che due sconosciute offrono in premio a Battaglia se sarà in grado di scrivere la barzelletta che salverà la città, forse l’umanità intera, dal bacillo mortifero.

FULVIO ABBATE

 

La città, gettata nell’assurdo dalle altrettanto assurde e implacabili leggi naturali del bacillo, si nutre di speranze. La speranza che l’unguento smerciato da Enza abbia poteri taumaturgici, la speranza che medici e infermieri assolvano diligentemente al mandato eroico conferito loro. La speranza che qualche-scrittore di barzellette-intrattenitore “attuale” possa distrarre dalla consapevolezza della propria vulnerabilità.

 

La speranza di Battaglia, una volta compiuta la sua missione, di poter rincontrare le belle sconosciute e così riscuotere il suo premio.

Battaglia, che nel frattempo sta pensando anche di provare a concorrere per un posto da narratore di barzellette-intrattenitore “attuale” nell’autoproclamato pantheon delle patrie lettere, cede alla tentazione incarnata dalle sconosciute.

 

FULVIO ABBATE

Aiutato dall’anestesista Sergio Zama, comincia a scrivere la sua barzelletta “salvifica”, che ha per protagonisti due personaggi di nome Salvatore (omaggio di Abbate ai suoi sei Salvatore anarchici di Zero maggio a Palermo) e dove al centro della narrazione troviamo nuovamente un corpo, un corpo violato in un certo senso, ingannato da una speranza tanto arbitraria quanto inaffidabile.

 

Il giorno del concorso arriva e Battaglia si presenta, “travestito” di tutto punto, “travisato” da scrittore-intrattenitore (Abbate usa sapientemente “travisarsi” in luogo di “travestirsi”), stretto al cappio di una cravatta Emilio Pucci. Ma poi se ne va senza aver scritto una riga, rinuncia a cimentarsi nella prova di narrazione realistica e consolatoria.

 

FULVIO ABBATE

Preferisce rimanere ancorato alle promesse carnali delle irresistibili sconosciute, consapevole che questa scelta forse lo confinerà ai margini di un universo al quale si sente estraneo: «Perché l’inventore di barzellette non ha ragioni di manifestare passione, una volta esaurito il compito, collocata la storia nello spazio immateriale del mondo, della parola e del discorso, dell’intrattenimento, del Milk Bar.»

 

Gli echi e i rimandi al modello Camus si fanno a questo punto particolarmente interessanti perché scrittori e medici sono, con ruoli curiosamente scambiati, anche i protagonisti della Peste nuova.

 

fulvio abbate foto di bacco

Dove in Camus il medico Bernard Rieux acconsente a farsi aiutare dal modesto impiegato Grand – fermo da anni alla prima frase di un romanzo che vuole consegnare perfetto a un eventuale editore, consumato dalla fatica dello scrivere quell’unica frase ma instancabile compilatore delle statistiche sull’andamento del morbo a Orano; in Abbate, Guido Battaglia sceglie come assistente e ispiratore per la stesura della barzelletta un medico, di più, un anestesista, che lo accompagni agli eventi letterari, così come Terrou, altro comprimario di Rieux nella gestione dell’epidemia e autore dei taccuini che si riveleranno l’architrave narrativa della Peste, accompagna Rieux nelle visite ai malati.

 

fulvio abbate marisela federici foto di bacco

L’anarchica fratellanza etica di Camus in Abbate è assente e al suo posto assistiamo al graffiante disincanto con cui lo scrittore Battaglia rinuncia sia alla competizione con le figure di riferimento attuali, i medici, sia con gli altri scrittori per opporvi il suo corpo desiderante, il suo silenzio rispetto a un discorso che non gli appartiene.

Una forma di rivolta, comunque.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)