WASHINGTON COME HOLLYWOOD: IL PENTAGONO HA UN PIANO SEGRETO ANTI-ZOMBIE! - A DIRLO NON È UN TABLOID O UNO SHOW TELEVISIVO CAZZONE MA LA SERIA RIVISTA “FOREIGN POLICY” - LO SCOPO È PREPARARE UFFICIALI E COMANDI AD AFFRONTARE QUALSIASI TIPO DI EMERGENZA

Vittorio Zucconi per "La Repubblica"

NEL giorno dell'Apocalisse, le galline morte e gli zombie carnivori si alzeranno dalla terra e sbarcheranno in America, ma il Pentagono sarà fortunatamente pronto a difenderci. Si rassegnino il Baron Samedi, gli sciamani del Vudù e il dottor Frankenstein con le loro sapienze negromantiche: le Forze Armate della massima potenza militare nella storia dell'umanità hanno un piano per rintuzzare anche i morti viventi e restaurare «il controllo civile e costituzionale» sulla democrazia Usa.

Sospettabile a prima vista di essere più una bufala volante che una minaccia reale di polli resuscitati e di cadaveri carnivori o erbivori, il piano classificato come Conop 8-888 esiste davvero negli archivi del Pentagono e chiarisce, nel testo ufficiale, di «non essere uno scherzo».

Lo ha trovato per prima non un tabloid o uno show televisivo pseudo scientifico per telespettatori polli (viventi), ma la serissima rivista Foreign Policy , più nota per le sue approfondite e soporifere analisi sui problemi strategici e geopolitici che per gli scoop fantamilitari. Tutto ciò che fermenta dietro le mura del forte a cinque lati sulle rive del fiume Potomac è, per definizione e per la comprovata mancanza di senso dell'umorismo dei generali, una cosa seria e come tale va trattata. Pagata dai contribuenti.

Fu nel 2009, dunque appena cinque anni or sono, che a un gruppo di pianificatori strategici fu chiesto di predisporre un piano di difesa e poi di annientamento di zombie. Non è chiarissimo, nel sostanzioso "Progetto 8888", chi, e perché e come, potrebbe creare e dispiegare un'Armada di cadaveri animali e umani, ma ogni ipotesi di minaccia deve essere valutata e disinnescata.

Negli scaffali dei "Contingency Plan", dei piani di attacco e difesa d'emergenza al Pentagono, c'è notoriamente di tutto e se in questi anni è esplosa la moda cinetelevisiva degli zombie, le autorità militari devono prenderne atto.
L'ordine di preparare un "Piano di Emergenza" anti-zombie, chiariscono gli autori ben consci della necessità di coprirsi le spalle, era partito da Potus, acronimo per il "President of The United States", e dal Secdef, il Segretario alla Difesa, ed era stato girato nel 2009 al Comando Stratetigo basato a Omaha, in Nebraska. È possibile che alla Casa Bianca, Barack, Michelle e le ragazze guardassero troppi show televisvi sui Walking Dead.

I pianificatori si rendono conto del potenziale ridicolo di una guerra agli zombie e mettono le mani avanti: «I soli casi conosciuti di possibile ritorno dei morti sono quelli dei polli, che vengono uccisi con mezzi chimici e poi riportati in vita apparente». Da qui nasce il timore di un assalto di milioni di galline zombie, presumibilmente furiose e assetate di vendetta per il trattamento che gli umani riservano ogni giorno ai loro figli, fratelli e sorelle allevati, macellati e fritti in batteria.

Ma l'ipotesi di cadaveri umani o di creature organiche non robotiche, prodotti da future biotecnologie sataniche, va considerata. Il potenziale distruttivo sulla società e sulle strutture delle comunità di questi non-esseri macilenti dispiegati a milioni per le strade della nazione, inquieta, proprio per la completa mancanza di precedenti nell'affrontarli.

La contagiosità dello zombie che morde un vivente è, secondo i film, i telefilm e gli show tv più autorevoli, notoriamente totale, anche se fortunatamente - precisano sempre i pianificatori militari - molti di loro potrebbero essere vegetariani, dunque non pericolosi per l'uomo nutrendosi di piante. Il rischio di carciofi, radicchio e lattughe zombie non è contemplato.

Non che il Conop 8888 manchi di autoironia, come ha spiegato una portavoce del Pentagono confermandone l'esistenza. L'idea del "Piano Frankenstein", ha pazientemente illustrato lei, non è realmente quella di condurre battaglie campali contro legioni di pollame d'assalto o di cadaveri ambulanti.

È quella di preparare ufficiali e comandi ad affrontare qualsiasi tipo di emergenza, di addestrarsi a pensare l'impensabile, di attendersi l'inimmaginabile, come già disse furioso Donald Rumsfeld, il ministro della Difesa con Bush, quando accusò la burocrazia militare e l'intelligence dopo l'11 settembre di «aver mancato di immaginazione».

Per accettare la apparente insensatezza di una guerra di zombie, si può poi sempre ricorrere al salvagente della metafora, dunque sostituire a quei tragici fantocci barcollanti e sotto il controllo di sinistri sciamani con nemici veri e viventi, con terroristi, infilitrati, eserciti invisibili e non convenzionali che anche in questo momento stanno pianificando orrori biologici e chimici da scatenare contro il "Grande Satana" americano.

Il "morto che cammina" da folklore haitiano resta per ora un soggetto da sceneggiatura nera insieme con i vampiri (contro i quali non risultano piani militari). Ma che cosa erano, se non morti che camminavano, i diciannove che si impadronirono di quattro aerei civili,
l'11 settembre del 2001?

 

 

Zombie Boot Camp Zombie Boot Camp ZOMBIE CRAWL pentagono satSOLDATI AMERICANI IN AFGHANISTAN Soldati americani ammazzano civili afghani per gioco

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)